Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Restaurata la lapide dedicata a Giuseppe Manfredi

Lapide Palazzo Chiappini

Da qualche tempo è tornata perfettamente leggibile la lapide affissa sulla facciata di Palazzo Chiappini, in via X Ggiugno 3, sede dell’Opera Pia Alberoni, dedicata a un illustrissimo piacentino: Giuseppe Manfredi (Cortemaggiore 1828 - Roma 1918), giurista, politico e patriota italiano che nel Palazzo, come recita il testo, “Negli anni dello occulto travaglio / per rendere la patria libera e una / qui / ai piacentini della Società Nazionale / dava diuturno convegno".
Giuseppe Manfredi infatti svolse un’intensa attività antiaustriaca e fu tra i promotori di un comitato insurrezionale piacentino, che poi si trasformò nel comitato piacentino della Società nazionale, di cui divenne presidente. Sede di queste attività e avamposto del suo impegno patriottico fu proprio la sua casa in via Fodesta, ora via X Giugno.
L’Opera Pia Alberoni, proprietaria dell’antico Palazzo, acquistato dalla famiglia Chiappini nell’anno 1881, e da quel tempo divenuto sua prestigiosa sede, ha infatti, nei mesi estivi, avviato e organizzato un intervento di restauro volto a restituire alla lapide la sua funzione di memoria storica e la sua piena leggibilità.
L’intervento, autorizzato dalla competente Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, è stato condotto dal restauratore Luca Panciera, con la direzione lavori di Anna Coccioli Mastroviti della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, e finanziato da Carlo Emanuele Manfredi, discendente del giurista e patriota ricordato sulla lapide.

Il restauro

Il restauro ha dovuto fare fronte ai segni lasciati dal tempo e dagli agenti atmosferici sulla superficie. L’intervento è quindi consistito in varie tipologie di puliture e lavaggi della superficie marmorea e nella rubricatrura, con colore nero, delle lettere incise che costituiscono il testo della lapide e che risultavano totalmente dilavate.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti e ha riattivato la piena efficienza di una testimonianza di storia piacentina così importante.
Sappiamo infatti, come ci ricorda il motto latino, che i racconti orali (verba) stentano a resistere al tempo, mentre gli scritti (scripta) restano anche oltre le capacità della memoria umana.
E’ anche pe questo motivo che le parole incise nel marmo che costituiscono le lapidi, in ogni tempo e civiltà, hanno costituito un modo efficace di fissare, spesso abbinate a importanti architetture, il ricordo di eventi e personaggi che costituiscono la nostra identità e la storia del nostro popolo.
Giuseppe Manfredi fu uno di questi importanti personaggi e protagonisti del sorgere dell’Italia unita.
Come testimoniato da coloro che lavorano negli uffici dell’Opera Pia Alberoni, non è raro che cittadini si soffermino ai piedi della lapide per cercare di decifrarne il testo. Dopo il restauro un’importante pagina di storia locale e nazionale torna a essere raccontata e percepibile da tutti sulla facciata di Palazzo Chiappini.
La lapide venne fatta affiggere proprio dall’Opera Pia Alberoni il 10 giugno del 1937.
Una data non scelta a caso. Fu proprio in quello stesso giorno 10 giugno, ma dell’anno 1859 che, a seguito delle sconfitte subite in Lombardia ad opera dell'esercito franco-piemontese, gli Austriaci lasciarono Piacenza attraverso le Porte Fodesta e Borghetto.
Piacenza, libera militarmente, rinnovò il voto di annessione al Regno di Sardegna e al governo dei Ducati venne chiamato Giuseppe Manfredi, rifugiatosi nel frattempo a Torino per evitare l'arresto.

Pubblicato il 22 dicembre 2020

Ascolta l'audio  

Altri articoli...

  1. «L’Angelo dell’ultima ora»: incontro per bambini
  2. «Natale ad arte»: i prossimi appuntamenti
  3. Il campus della Cattolica diventa una galleria d'arte
  4. Scout, «un ponte» per riflettere
  5. Dpcm, nuove disposizioni dalla Curia vescovile
  6. Il concerto degli auguri della Banca di Piacenza
  7. Don Bonini amministratore di Folignano e Sarmata
  8. AC, Vespritz all’insegna della cordialità
  9. I Santini pugliesi per La Casa di Iris
  10. Africa Mission, due contaneir per l'Uganda
  11. Mcl, messa in Santa Maria di Campagna
  12. La Ricerca, messa degli auguri
  13. Giornata per il sostegno delle opere di carità
  14. Diocesi, disposizioni per le messe di Natale
  15. E' morto mons. Pietro Casella prevosto di Sant'Eufemia
  16. Gli Stagionati: la mostra diventa virtuale
  17. Immacolata: Rosario con i Media Cei
  18. «Natale ad Arte», torna la rassegna natalizia di Kronos e CoolTour
  19. Messa di guarigione in Santa Maria di Campagna
  20. Dall'albero di «bene» al presepe in Municipo
  21. Al Prezio e in S.Corrado un percorso per un Natale diverso
  22. Fino all'8 dicembre la Colletta Alimentare
  23. A Cives il dottor Giovanni Xilo
  24. Via Francigena, itinerario guidato
  25. La Giornata dell'Aids, meeting social con la Pellegrina
  26. AC, un convegno su Bachelet
  27. Massimo Magnaschi: l'importanza della solidarietà
  28. Limitazioni alla libertà personale ai tempi del Covid 19
  29. San Savino, si ricorda la Medaglia Miracolosa
  30. I giovani alla "scuola" della fratellanza universale
  31. Servizio multimedia, cercasi collaboratori
  32. «Una buona idea per un buon motivo»
  33. E' morto don Enzo Nucca
  34. CIF, incontri online con gli studenti
  35. «Tre piazze una storia comune», itinerario guidato
  36. Kronos, passeggiata urbana per bambini
  37. Pianello festeggia San Colombano
  38. Nuove disposizioni per Cresima e Comunione
  39. «Violenza e pandemia», confronto contro la violenza alle donne
  40. E’ morto il papà di don Basini

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies