Don Vincini, il prete con la passione per la montagna
Don Gianni non va in pensione. Ha lasciato la guida della parrocchia di Fiorenzuola, ma continuerà a collaborare con il nuovo parroco, mons. Giuseppe Illica, fino a pochi mesi fa vicario generale della diocesi, e con don Alessandro Mazzoni.
Mons. Gianni Vincini, classe 1938, era a Fiorenzuola dal 1991 – da poco ha festeggiato il 25° -, anno in cui raccolse il testimone di mons. Luigi Bergamaschi, storico parroco del centro della Val d’Arda, morto prematuramente a 64 anni.
Un’eredità non facile che don Gianni aveva affrontato con la serenità che lo ha sempre accompagnato. Anche nelle scalate che lo hanno condotto da Piacenza alle cime dell’Himalaya.
— Don Gianni, dov’è nata la sua vocazione?
In S. Anna a Piacenza, con don Pietro Prati che passava le giornate con noi giovani. La parrocchia era la mia seconda casa.
Don Pietro mi ha dato la testimonianza di un’attraente figura di sacerdote e mi ha trasmesso il senso della pastorale come presenza e come amicizia. La parrocchia un ambiente, un luogo fisico dove vivere l’esperienza delle relazioni primarie che aprono alla vita di fede.
Io avevo completato gli studi di ragioneria al Romagnosi e in S. Anna ero delegato aspiranti di Azione Cattolica. E in merito ricordo un particolare decisivo: un corso di esercizi a Borgonovo con mons. Gianbattista Lanfranchi dove ebbi la conferma che il Signore mi chiedeva di rendermi disponibile per questa strada.
Sono entrato nel Seminario vescovile di via Scalabrini a 20 anni nell’ottobre del ‘58.
Leggi l'intervista a pagina 23 dell’edizione di giovedì 24 novembre 2016