Il beato don Pollo: un esempio di amore totale
“Il beato don Secondo Pollo, in amore della dedizione e della offerta di sé, è riconosciuto dagli alpini parte del loro corpo, ed è per loro un invito a guardare a questo esempio di testimonianza, di carità e di fede”: con queste parole mons. Adriano Cevolotto ha aperto, il 26 dicembre, in cattedrale a Piacenza, la messa in onore del beato, concelebrata dal vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio e da don Stefano Garilli, cappellano degli alpini. L'atmosfera solenne e commovente della celebrazione è stata arricchita dal coinvolgimento del coro A.N.A Valnure e dalla partecipazione di tutte le sezioni delle associazioni alpini del territorio piacentino.
L’amore è disarmato
Nell’omelia, il vescovo Adriano ha sottolineato le virtù e l'esempio di carità di don Pollo che ha vissuto sull’esempio di Santo Stefano protomartire, di cui si è celebrata la ricorrenza liturgica. “Il martirio - ha detto il presule - è la promessa di Dio che la vita e l'amore vincono la morte, perché l'amore è sempre disarmato. Da qualche anno - ha aggiunto il Vescovo - nella sera di Santo Stefano, ci raccogliamo con gli alpini per ricordare la morte, riconosciuta come un gesto di martirio, del beato don Secondo Pollo, un sacerdote della diocesi di Vercelli e che ha anche un legame con Piacenza, perché nel suo viaggio verso il fronte ha fatto sosta, l'otto dicembre, il giorno dell'Immacolata, proprio qui dove ha celebrato la Santa Messa. E in quel viaggio, che lo ha portato insieme al contingente al fronte, morirà in Montenegro nel tentativo di soccorrere un caduto”.
Camminare nella santità
Evidenziando come l’amore è dono totale di sé, mons. Cevolotto ha invitato a camminare nella santità “per testimoniare il mistero del Natale nel quale siamo ancora immersi, il mistero di un amore gratuito, sorprendente e per questo capace di salvare tutta l'umanità”. Al termine della messa, è stata donata al Vescovo una penna in rame, simbolo degli alpini. La celebrazione ha dunque sottolineato l'importanza e il significato profondo della vita di don Pollo che ha donato tutto sé stesso per amore del prossimo.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 27 dicembre 2024
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