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Accogliere la misericordia di un Dio che si fa Bambino

celebrazione della speranza Piacenza

Celebrazione della speranza questa mattina in Cattedrale, chiesa giubilare, a Piacenza: mentre l'Anno Santo sta per concludersi - in diocesi con la messa del Vescovo in Santa Maria di Campagna il 28 dicembre alle ore 16 - quella di oggi è stata un'ulteriore opportunità per accogliere il dono dell’indulgenza, rivolta in particolare a coloro che non sono potuti andare a Roma per l'attraversamento della Porta Santa.
Diversi sacerdoti sin dalle ore 9 si sono messi a disposizione per le confessioni. Cuore della mattinata, la messa in cripta presieduta da don Mimmo Pascariello, sacerdote incaricato in diocesi per coordinare le iniziative del Giubileo (nella foto sopra). Facendo riferimento al Vangelo del giorno, con la genealogia di Gesù riportata da Matteo, nell'omelia don Pascariello ha messo in luce come sin dalla sua storia - nella quale compaiono peccatori come re - Dio abbia voluto impastarsi con la nostra umanità. “Poteva nascere alla corte dell'imperatore romano, il centro del potere del tempo, o in una corte giudaica, invece Dio ha scelto per farsi carne un villaggio sconosciuto e condizioni umilissime. Continua anche oggi a bussare alla porta del nostro cuore in punta di piedi. Se riconosciamo questo dono che ci fa venendoci incontro e gli apriamo le porte del cuore, riconosciamo anche la misericordia che Dio continua a riversare su di noi, così come siamo".

mimmo pascariello

Don Mimmo Pascariello durante l'omelia nella celebrazione in cripta. 

Non riduciamo Gesù a ideologia o etica 

Ecco perché essere testimoni di speranza non implica fare grandi cose, ma accogliere questo Mistero, non ridurre Gesù a un'ideologia o a pura etica, a un elenco di precetti da seguire. “Si tratta - ha rimarcato don Pascariello - di vivere la relazione personale con lui. Gesù è l'unica speranza. Non ci chiederà chi siamo o che potere abbiamo, ma quanto e come abbiamo amato. Chiediamocelo oggi. Siamo testimoni di speranza perché crediamo nella vita eterna. Ricevere il dono dell'indulgenza è lasciare che Dio entri nel nostro cuore e ci apra le porte del paradiso, perché possiamo essere suoi testimoni, sul modello di Maria, dei santi, che hanno amato senza misura. Anche noi possiamo essere dei Cirenei che aiutano a portare la croce e diventare così pellegrini di speranza per chi incontriamo".

Durante la messa, molto partecipata, è stata rinnovata la professione di fede con il Credo e si è pregato secondo le intenzioni di papa Leone XIV.  

Le confessioni continueranno in Cattedrale fino alle ore 12.

confessano copia

Alcuni fedeli in attesa della confessione in Cattedrale.

Pubblicato il 17 dicembre 2025

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