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La famiglia al centro del Consiglio Presbiterale

La famiglia al centro
del Consiglio Presbiterale

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L'ultimo Consiglio Presbiterale ha dedicato gran parte dei lavori alla “Pastorale della famiglia” alla luce delle conclusioni del Sinodo straordinario sulla famiglia e del Motu proprio ‘Mitis iudex Dominus Jesu’ sulla riforma dei tribunali ecclesiastici.

Ha presieduto il Consiglio il vescovo mons. Gianni Ambrosio, i lavori sono stati coordinati da don Giuseppe Basini e don Celso Dosi ha svolto le funzioni di segretario.

In apertura il Vescovo ha comunicato che, nell’anno del Giubileo, verrà inviato in diocesi un “confessore giubilare” (o missionario della misericordia).
Mons. Ambrosio si è poi soffermato sulla Pastorale della famiglia ricordando come in diocesi, dal 1971, sia attivo in modo positivo l’Istituto La Casa a cui si aggiungono, in alcuni vicariati, i gruppi famiglia, i gruppi di preparazione al matrimonio che aiutano gli interessati a vivere e a rimotivare costantemente la bellezza della vita matrimoniale.

Si è augurato che in diocesi ci sia la collaborazione di tutti per aiutare e sostenere le famiglie e renderle soggetto sia nella Chiesa come nella società. La pastorale della famiglia, da attuarsi soprattutto nella parrocchia, deve lasciarsi ispirare dall’insegnamento di Papa Francesco, che può essere sintetizzato in un acrostico da lui stesso indicato, la FAMIGLIA; “F”, formare le nuove generazioni a credere nell’amore autentico; “A”, andare verso gli altri; “M”, manifestare la misericordia di Dio a tutte le famiglie; “I”, illuminare le coscienze; “G”, guadagnare le fiducia nella Chiesa; “L”, lavorare intensamente per incoraggiare le famiglie sane; “I”, ideare una rinnovata pastorale familiare; “A”, amare incondizionatamente tutte le famiglie, nessuna esclusa.

Rifacendosi al testo sinodale mons. Vescovo ha sottolineato che un Pastore deve impegnarsi affinché nel cuore degli uomini non debba mai venire meno un amore autentico, solido, accogliendo l’amore misericordioso di Dio.
Ha fatto pure riferimento al recente “Family day”. La partecipazione a questa manifestazione, come ad altre manifestazioni pubbliche, è una scelta dei fedeli laici che non coinvolge direttamente il magistero della Chiesa.

Prima di avviare il dibattito sulla pastorale della famiglia, don Stefano Antonelli, sacerdote piacentino impegnato come giudice del Tribunale Ecclesiastico di Modena, ha parlato degli ultimi cambiamenti che sono intervenuti; un lungo e dettagliato intervento che qui riassumiamo.
Il motu proprio “Mitis iudex” è entrato in vigore l’8 dicembre 2015 ed ha apportato alcune modifiche alla normativa. Ha abolito la delibera della doppia sentenza conforme; tutti i fori sono stati parificati; non è più necessario chiedere il permesso del foro della parte convenuta per incardinare la causa. In alcuni casi sarà possibile discutere la causa davanti al Vescovo diocesano che si potrà avvalere della consulenza del personale ecclesiastico impegnato presso il tribunale ecclesiastico regionale.

Don Antonelli, per i futuri processi, prevede tempi più rapidi anche per l’introduzione di due condizioni tassative: entrambe le parti devono essere d’accordo sul ricorso al tribunale; inoltre se i fatti sono eclatanti non richiedono un’istruttoria approfondita. Il sacerdote si è pure soffermato sul gratuito patrocinio, garantito a chi non ha la possibilità di pagare le spese. Inoltre le persone che decidono di avviare una causa, a differenza di quanto accadeva oggi, possono richiedere una prima consulenza gratuita rivolgendosi all’Ufficio Famiglia, presso il quale è stato predisposto un apposito servizio.

All’intervento del giudice don Antonelli, ha fatto seguito un ampio dibattito sulla pastorale della famiglia, sui problemi delicati e complessi che riguardano oggi la realtà della famiglia. Ad esempio è stato sottolineato che molti chiedono per i loro figli il battesimo, ma spesso non assicurano una partecipazione continua alla vita della comunità cristiana. Esistono spesso carenze nella formazione degli adulti. La Chiesa chiede l’impegno dei genitori nel trasmettere la fede e da qui l’invito agli stessi sacerdoti a dedicare il loro impegno alle famiglie affinché i genitori collaborino all’annuncio del Vangelo. Da qui una premessa: è necessario lo stesso annuncio della Parola agli adulti.
Occorre anche rivolgere una particolare attenzione a quelli che potremmo definire “situazioni non regolari”. Il dibattito ha evidenziato, tra i presbiteri, sfumature diverse, tutte accomunate dal desiderio di intervenire con un grande senso pastorale.

Su invito del coordinatore alcuni membri del Consiglio hanno esaminato la situazione nelle diverse zone pastorali. Oltre a diverse difficoltà, sono state evidenziate esperienze positive, come è il caso della Val Tidone o in altre zone.
Numerose le proposte. Ad esempio un presbitero ha sottolineato la necessità che la visita alle famiglie sia estesa a tutte le famiglie, nessuna esclusa. Non sono mancate le osservazioni che invitavano a rendere più operative le indicazioni che vengono fatte nell’ambito del Consiglio Presbiterale.

Diverse anche le prese di coscienza fatte con molta franchezza: ad esempio un sacerdote ha sottolineato che i cristiani, in questo settore, sanno di essere una minoranza, ma una minoranza in grado di essere lievito per una fede più convinta, capace di indicare un nuovo cammino. E’ stato pure sottolineato che anche la diocesi di Piacenza sta vivendo, in questo settore, un momento complesso, tuttavia occorre guardare il futuro in modo positivo. A questo proposito è necessario, però, saper interpretare linguaggi e comportamenti delle persone di oggi e a questo proposito è stata sottolineata la necessità di imparare ad usare anche i nuovi mezzi di comunicazione.

Parole di incoraggiamento sono venute in chiusura da mons. Vescovo che ha ricordato come, già nel passato, la Chiesa abbia registrato momenti di difficoltà per quanto riguarda la pastorale del matrimonio e della famiglia. Occorre favorire luoghi e occasioni in cui sia possibile accompagnare, sostenere e incoraggiare la vita della famiglia. Il Sinodo ha rivolto uno sguardo di amore e di misericordia verso la famiglia. Anche noi dobbiamo avere lo stesso sguardo.

E’ stata poi la volta del vicario generale mons. Giuseppe Illica che, tra l’altro, ha dato alcune comunicazioni di vita diocesana. Da sabato prossimo 6 a disposizione presso gli uffici di Curia il materiale per la Quaresima. Si sta lavorando per la partecipazione dei giovani piacentini alla “Giornata mondiale della gioventù” che si svolgerà a Cracovia dal 25 al 31 luglio 2016. Gli interessati devono mettersi in contatto con gli incaricati diocesani.

Sono pure in programma importanti appuntamenti: venerdì 12 febbraio è previsto un ritiro per i sacerdoti; in calendario alcuni appuntamenti comunitari: il 18 febbraio in Cattedrale ci sarà il priore Enzo Bianchi; il 25, sempre del mese in corso, si terrà una mostra nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni sulla rivisitazione di alcuni artisti sulla figura del Cristo di Antonello da Messina; il 17 marzo sarà a Piacenza mons. Sequeri.
Tra le altre iniziative vi è, il primo aprile, una giornata dedicata all’attenzione ai carcerati in vista della riflessione sulle opere di misericordia: in programma una fiaccolata da San Lazzaro al carcere; prossimamente saranno comunicati altri elementi su questa iniziativa.

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