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Una continua novità

Dal Vangelo secondo Giovanni (15,26-27; 16,12-15)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre,
lo Spirito della verità che procede dal Padre,
egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza,
perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi,
ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità,
vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso,
ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio
e ve lo annuncerà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio;
per questo ho detto che prenderà da quel che è mio
e ve lo annuncerà».

La nostra vita e la Parola
vg16mag24L’insegnamento di Gesù. Gesù, che agli occhi dei discepoli sembra essere arrivato al termine della sua missione e della sua azione verso di loro, parla invece del futuro: “molte cose ho ancora da dirvi”. Non è quindi finito il suo insegnamento e coloro che hanno iniziato a seguirlo sono solo sulla soglia di un nuovo modo di vivere. Stare con Gesù è una continua scoperta, una continua novità, una profondità sempre maggiore in cui veniamo introdotti. Non dobbiamo dunque difendere le posizioni acquisite, ma crescere nel rapporto con lui.
Per i discepoli questa crescita passerà attraverso la sua morte in croce, attraverso quell’“un poco” in cui non lo vedranno. C’è un bene per loro nel fatto che Cristo vada, che vada al Padre, perché il rapporto con lui maturi e quindi maturino anche loro. Quello spazio apertosi con la morte di Gesù sarà colmato dal dono dello Spirito, il Paràclito. Egli viene chiamato da Gesù “lo Spirito della verità”, colui che annuncia tutta la verità. Noi spesso abbiamo già la nostra verità sulla nostra vita, su noi stessi e sugli altri, abbiamo la nostra lettura. Ma la nostra è una verità parziale, manca sempre un pezzo, manca uno sguardo totale che comprende la morte e la resurrezione.
Lo Spirito della verità. Rimanere discepoli, alunni, ci permette di essere introdotti nella verità. Lo Spirito che ci viene promesso non parla da se stesso, ma ascolta, sta in relazione con il Figlio e il Padre e annuncia e dona ciò che è del Padre e del Figlio. “Tutto quello che il Padre possiede è mio” dice Gesù. Tornano in mente le parole del padre della parabola del figliol prodigo quando parla con il figlio maggiore: “tu sei sempre con me e quello che è mio è tuo”. È così difficile per noi vivere davvero da figli: il più giovane vuole la sua parte, solo la sua, e così la sperpera, il maggiore si sente uno schiavo e quindi gli sembra di non aver nulla.
Solo Gesù, il vero e unico Figlio, sa di essere amato e per questo né chiede la sua parte, che sarebbe sempre troppo poco, né rimane lì a casa come uno schiavo risentito. Forse lo Spirito della verità ci viene proprio donato perché in Gesù possiamo godere come figli dell’amore con cui siamo amati. La vita non è una nostra proprietà da difendere o strappare, ma è accogliere l’essere amati.
Don Andrea Campisi

Pubblicato il 16 maggio 2024

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