Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Ricominciare
da capo (o quasi)

Dal Vangelo secondo Matteo (4,12-23)
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato,
si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao,
sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali,
perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare,
oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione

e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò
a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro,
e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò

pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo,
e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre,
riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito
lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe,
annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie
e di infermità nel popolo.

La nostra vita e la Parola
palla1Luce e tenebre. Gesù “lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia”. Si tratta di un territorio particolare quello che Gesù sceglie. L’evangelista lo collega ad un brano del profeta Isaia che nasce in un contesto di oppressione: in un periodo storico in cui, dopo la scelta di avere un re come gli altri popoli, il popolo di Israele, cerca continuamente alleanze per salvarsi dalle dominazioni che lo schiacciano. Ricordiamo la vicenda del re Acaz che si rifiuta di chiedere un segno a Dio per poi allearsi con l’Assiria.
Sembra però che la luce di cui parla Isaia faccia riferimento alla vittoria sorprendente di Gedeone che, invece di allearsi con un popolo straniero, con uno sparuto manipolo di soldati vince un nemico molto più forte usando uno stratagemma: il giorno di Madian è infatti il giorno in cui accendendo torce nella notte Gedeone sconfigge i nemici. Si parla comunque di un popolo che abita in una “regione e ombra di morte”. È una espressione molto forte. Sembra proprio che la morte faccia ombra e crei una zona di tenebra e in quella situazione c’è un popolo che ormai abita.
È come se l’uomo ormai si sia abituato a vivere un’esistenza governata e condizionata dalla morte che domina tutto. Tutta la vita, gli affetti, il lavoro, il rapporto con se stessi, vissuto sotto questo cono di buio che avvolge tutta l’umanità. La vera luce che risplende nelle tenebre è Gesù Cristo che proclama che è finito il regno di tenebra e che ci si può volgere alla luce: “convertitevi perché il regno dei cieli è vicino”.
Dietro di me. La salvezza è quindi la risposta all’iniziativa di un Dio che nel suo Figlio viene in quel regno di morte: non si tratta di iniziare un percorso per raggiungere una meta, ma lasciare la propria vita per seguire qualcuno che mi chiama: “venite dietro a me”. Dio nel suo Figlio si è fatto presente: non si tratta quindi nemmeno di mettere in pratica una legge, di compiere dei riti, ma di lasciarsi condurre, guidare. Questa sequela della persona di Gesù ha come effetto il cambiamento dello scopo della propria vita: “io vi farò pescatori di uomini”. Per questo Pietro e gli altri debbono lasciare le loro reti e il loro padre.

Non servono più gli strumenti che sapevano maneggiare e i rapporti da cui aveva origine la loro vita. Sono chiamati a lasciare che Cristo faccia con loro qualcosa di nuovo, li associ alla sua missione e li renda adatti ad essere strumenti di salvezza. Per il pesce è letale essere tirato fuori dal mare, con gli uomini avviene il contrario. C’è un ribaltamento nella vita dei primi quattro chiamati: da esperti nel procurarsi sostentamento sono chiamati ad acquisire una nuova abilità: tirar fuori gli uomini dalle acque della morte per portarli alla luce di Dio, alla vera vita. È una tecnica, un’arte, che non si acquisisce moltiplicando le proprie competenze, ma seguendo Cristo, e rimanendo dietro a lui anche quando i suoi passi sembrano incomprensibili.
Don Andrea Campisi

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente