Scuola, messa con il Vescovo: riflessioni e preghiera in Sant'Antonino
Sottolineando l'importanza di favorire la crescita dei giovani, incoraggiandoli a valorizzare le proprie capacità all'interno di un contesto che si focalizza sulla formazione integrale della persona, Claudio Ferrari, direttore dell'Ufficio diocesano per la Pastorale Scolastica, ha introdotto la messa del Mondo della scuola, celebrata, il 13 dicembre, nella basilica di Sant’Antonino a Piacenza. Ha inoltre posto l'accento sulla bellezza e sull'importanza della preghiera comunitaria, dedicando un momento speciale per coloro che sono vittime della guerra e per commemorare le persone, del mondo della scuola, che ci hanno recentemente lasciato.
Scuola: comunità educante
La celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto, ha rappresentato un'occasione di profonda riflessione e preghiera, mettendo in luce il ruolo fondamentale della scuola come comunità educante.
Il Vescovo ha evidenziato il concetto che la scuola non è soltanto un luogo di apprendimento, ma una realtà complessa e articolata che riflette la società attuale. È un laboratorio di convivenza, uno spazio in cui si plasmano e si sviluppano le relazioni umane e si favorisce la crescita personale di ogni individuo.
La testimonianza profetica di Isaia
Nell’omelia, mons. Cevolotto ha richiamato l'attenzione sulla figura del profeta Isaia, protagonista del tempo liturgico dell'Avvento, invitando docenti e studenti a riflettere sulla sua testimonianza profetica.
Rimarcando le fatiche del popolo nell’attesa del Signore, al tempo di Isaia, il presule ha affermato che anche oggi siamo in un mondo velocizzato, in cui gli smartphone danno risposte immediate a tutto. Ha citato - sorridendo - che di fronte alla domanda sulla propria religione, una persona ha detto di credere in Google che replica in maniera istantanea ai suoi interrogativi.
Mons Cevolotto, citando il profeta Isaia, ha poi rimarcato come chi spera nel Signore mette ali come di aquila. Il limite più grosso all’attesa - ha detto - è che non vediamo una meta, mentre il Signore ci porta a vedere dall’alto, e ad avere speranza.
Il Natale - per il Vescovo - è capire che non siamo abbandonati a noi stessi, perché Dio viene in mezzo a noi, facendoci cogliere le sue promesse.
Guardare al futuro con speranza
Mons. Cevolotto ha esortato la comunità scolastica a confidare nel Signore, a perseverare, con fiducia, nelle promesse divine, che sono una luce nel cammino della vita. La Messa si è dunque configurata come un momento di unione e di comunione spirituale, intrecciandosi con la dimensione educativa e sociale. È stata un'opportunità per riscoprire la forza della preghiera e per alimentare il senso di comunità e di speranza, specialmente in un periodo in cui il mondo della scuola affronta sfide e complessità sempre maggiori. La basilica di Sant'Antonino ha così ospitato un incontro significativo per rinnovare l'impegno verso una educazione che non si limita al sapere, ma si propone di contribuire positivamente alla società. La celebrazione ha invitato tutti i presenti a guardare al futuro con determinazione, affrontando le sfide quotidiane con grande fede in Dio.
Riccardo Tonna
Nella foto, la messa per il mondo della scuola in sant'Antonino.
Pubblicato il 14 dicembre 2023
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