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Donata Horak al C9 con il Papa e i Cardinali

Horak con papa Francesco

Il tema del ruolo della donna nella comunità cristiana arriva al C9, il gruppo di nove Cardinali voluto a partire dal 2013 da papa Francesco per aiutarlo nel governo della Chiesa universale e di studiare un progetto di revisione della Curia Romana, quest’ultimo realizzato con la nuova costituzione apostolica “Praedicate Evangelium” nel 2022.

L’incontro

Nell’incontro del C9 del 17 giugno è intervenuta anche la piacentina Donata Horak, docente di diritto canonico allo Studio teologico Alberoni di Piacenza e insegnante di religione al liceo Gioia. Con lei è stata invitata anche Valentina Rotondi, docente alla SUPSI di Lugano e ricercatrice al Dipartimento di sociologia e il Nuffield College dell’Università di Oxford e al centro NeuroMI dell’Università Bicocca di Milano. A introdurre i loro interventi è stata la religiosa salesiana suor Linda Pocher, docente di teologia alla Pontificia Facoltà Auxilium.
Nella sua relazione - sottolinea il comunicato della Santa Sede - la prof.ssa Rotondi ha evidenziato una visione dell’economia come cura e buona gestione nel contesto di una profonda relazione intergenerazionale, mentre la canonista Donata Horak ha messo in rilevo diverse antinomie, come giustizia e misericordia, potere consultivo e potere deliberativo, principio gerarchico e ecclesiologia di comunione, democratizzazione e modello monarchico, nell’ambito di una più ampia riflessione sul diritto canonico. Ai due interventi sono seguite, nel corso della giornata, le riflessioni dei Cardinali sui temi proposti.

Il tema trattato dalla prof.ssa Horak

L’incontro è iniziato alle 9 nella Domus Santa Marta, dove vive il Papa, per concludersi alle 13.30. “Ho trovato un clima molto sereno, di amicizia - spiega la prof.ssa Horak che è anche segretaria del Coordinamento teologhe italiana, associazione formata da duecento teologi, uomini e donne, che assumono come prospettiva quella della parità di genere -. La mia riflessione era incentrata sulla riforma del diritto nell’ottica di una Chiesa sinodale in cui sia possibile per uomini e donne, quindi sul piano del genere, l’accesso al potere e alla ministerialità attraverso strumenti giuridico-istituzionali da individuare.

Smaschilizzare la Chiesa

La traduzione giornalistica in questo campo in genere semplifica il problema: donne prete (o diaconesse) sì, donne prete (o diaconesse) no. Non si tratta - scriviamo noi - semplicemente di tutto ciò, ma di ritornare - precisa la prof.ssa Horak - al modello di Chiesa delle origini con la ricchezza ministeriale della comunità apostolica. Una Chiesa popolo di Dio in cui si realizzi una vera corresponsabilità riconoscendo il principio di uguaglianza battesimale. Nella Chiesa per le decisioni vige ancora un’impostazione di tipo monarchico. Siamo una Chiesa sinodale, oppure no? - appunta la docente piacentina.
E aggiunge: si discute a volte del rapporto tra principio petrino e principio mariano nella Chiesa. Ne parlò il teologo svizzero Hans Urs Von Balthasar per sottolineare alcuni punti critici sul piano dell’istituzione. Purtroppo oggi ci si rifà a questo dibattito in modo non attento e si blocca lo sviluppo della riflessione.
In occasioni precedenti il C9 ha incontrato, per riflettere sempre sul tema del ruolo della donna, la rev.da dott.ssa Jo Bailey Wells, vescovo della Chiesa d’Inghilterra e Deputy Secretary General della Comunione Anglicana. Ne hanno parlato anche Lucia Vantini, presidente del Coordinamento teologhe italiane, e don Luca Castiglioni, anch’egli parte dell’associazione, la cui riflessione è confluita nel libro “Smaschilizzare la Chiesa”, titolo che rende bene l’idea del percorso in atto.
Lucia Vantini - puntualizza il sito della rivista La Civiltà Cattolica parlando di questa pubblicazione - “vuole dare voce alla sofferenza e insofferenza di donne che giudicano ideologica l’applicazione dei «princìpi» balthasariani, sostenendo che «le teologie di genere rifiutano questo modello perché ne hanno smascherato il gioco truccato», che tende a «neutralizzare le donne» sebbene attraverso una sorta di esaltazione del femminile”.

In ambito carismatico

In ambito carismatico e profetico - precisa la prof.ssa Horak - le donne hanno riconosciuto un loro ruolo anche di primo piano, basta pensare al caso dei movimenti ecclesiali fondati o guidati da figure femminili. Diversa - ribadisce - è però la situazione sul piano istituzionale-ministeriale. L’obiettivo di tutto questo percorso è testimoniare il Vangelo in questo tempo in modo credibile e incarnato nel nostro contesto culturale. La riflessione sulla cultura non è secondaria e può prevedere situazioni molto diverse tra una parte e l’altra del mondo.
La prof.ssa Horak ha donato al Papa una copia del suo libro “Ora i miei occhio ti vedono”, edito da Effatà, che riflette sulle radici sapienziali della giustizia riparativa mostrando modelli di mediazione attestati nella Bibbia, nella tragedia greca, nel pensiero orientale.

Le dichiarazioni dei Cardinali

Intervistato da VaticanNews, il cardinale arcivescovo di Kinshasa Fridolin Ambongo Besungu, ha ricordato come quella del 17 giugno sia stata la quarta volta di un confronto sul ruolo delle donne nella Chiesa. “Da noi nelle chiese più della metà delle persone che partecipano alle celebrazioni sono donne”, ma quando notiamo le responsabilità che rivestono queste “sono poche”, constata. Dopo tutti questi incontri, afferma, è diventato chiaro per noi che queste responsabilità devono crescere. Sulla stessa lunghezza d’onda il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo metropolita di Bombay: “Io vengo dall’India - ha dichiarato - e in alcune zone le donne hanno poca importanza, sono di «seconda classe», e per questa ragione la Chiesa sta lavorando” per dare loro “la giusta posizione nella famiglia, nella società, nella politica”. Nella Chiesa, nello stesso Diritto Canonico “ci sono molte possibilità” per un profilo di leadership femminile nella Chiesa e la mia esperienza mi ha dimostrato “tante volte” che le donne riuscivano ad affrontare questioni con un “punto di vista che gli uomini non avevano considerato”. E ho “una grande speranza” - ha concluso - che tutto questo avrà uno sviluppo.

Da chi è composto il C9

Il Consiglio di Cardinali, dopo il rinnovo dell’organismo da parte del Papa il 7 marzo 2023, è composto dai cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato; Fernando Vérgez Alzaga, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa; Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay; Seán Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston; Juan José Omella Omella, arcivescovo di Barcellona; Gérald Lacroix, arcivescovo di Québec; Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo; Sérgio da Rocha, arcivescovo di San Salvador de Bahia. Il segretario è monsignor Marco Mellino, vescovo titolare di Cresima. Il C9 tornerà a riunirsi a dicembre 2024.

Pubblicato il 20 giugno 2024

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