Mons. Cevolotto alla città: cercare il bene condiviso
“Non è mia intenzione dare i compiti alla città, alla politica o all’economia. Mi auguro che la riflessione che propongo possa aiutare a considerare che le scelte, personali o comunitarie, in ambito civile, sociale o ecclesiale che riguardano la vita di tutti i giorni possano misurarsi con riferimenti ideali necessari per cercare il bene condiviso”: così si è espresso Mons. Adriano Cevolotto, rivolgendosi alle autorità civili e militari e tutti i fedeli riuniti nella Basilica di sant’Antonino, nella celebrazione solenne dell’Eucaristia, il 4 luglio, festa del Santo Patrono di Piacenza. Ad affiancare il Vescovo Piacenza-Bobbio, Mons. Félicien Ntabue Kasembe, Arcivescovo di Kananaga e Amministratore Apostolico di Kabinda in Congo, che ha portato la presenza della Chiesa africana. Hanno concelebrato anche Mons. Gianni Ambrosio, Vescovo emerito di Piacenza-Bobbio, e numerosi sacerdoti della diocesi.
Costruire una comunità inclusiva
Mons. Cevolotto, nella sua omelia, ha sottolineato l'importanza di riscoprire il significato simbolico della festa del Patrono per evitare che diventi solo un'abitudine. Ha invitato a riflettere su come le scelte individuali e comunitarie modellino la città e le relazioni. Ha ringraziato le diverse confessioni religiose di Piacenza per la partecipazione, evidenziando l'importanza di costruire una comunità inclusiva.
Riflettendo sul martirio di Sant'Antonino simbolo di fedeltà e giustizia, il presule ha rimarcato la tendenza attuale a focalizzarsi sulle notizie negative.
“Non possiamo - ha detto mons. Cevolotto - additare solo i colpevoli di tale sguardo sui fatti, perché c’è una domanda diffusa di cronaca nera e la tendenza ad aggiungere, nei nostri discorsi, lamenti e denunce che fanno prevalere il senso di sfiducia e di tristezza. Noi stessi non siamo ricercatori di buone notizie…”
Il Vescovo ha quindi sottolineato la necessità di dare risalto al bene, in linea con il messaggio del Vangelo. Ha evidenziato che il premio "Antonino d'oro" viene assegnato a persone comuni che testimoniano speranza e positività, come Ludovica e Mauro, che trasformano le loro case in rifugi per chi ne ha bisogno. Mons. Cevolotto ha concluso con un appello alla solidarietà e alla capacità di creare reti di supporto tra le famiglie, affrontando la sfida della generatività e del sostegno reciproco.
Offerta del cero
Un momento particolarmente significativo della liturgia è stato l'offerta del cero votivo da parte della sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi. Questo gesto simbolico ha voluto rappresentare l'unità e la coesione della cittadinanza, rinnovando il legame tra la città e il suo santo patrono.
Il premio a Lodovica e Mauro
Al termine della celebrazione, coordinata da don Giuseppe Basini, parroco di Sant’Antonino e vicario generale della diocesi, si è svolta la cerimonia di consegna dell'onorificenza "Antonino d'Oro 2024" a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni, membri dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. L'associazione è nota per il suo impegno sociale e caritativo, e il premio è stato un tributo al loro instancabile lavoro a favore di chi vive nel disagio e nel bisogno.
Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni, hanno espresso la loro gratitudine con parole sentite. Hanno ringraziato Dio, il Capitolo dei Canonici di Sant’Antonino, le autorità presenti, e tutti coloro che hanno partecipato alla celebrazione, compresi amici, parenti e volontari. Hanno sottolineato l'importanza della loro famiglia e della comunità Papa Giovanni XXIII, riconoscendo il sostegno e la fiducia ricevuti. Ribadendo l'importanza della vita familiare e comunitaria, hanno esortato tutti a sostenere e investire nelle famiglie come cellule fondamentali della società.
La vita fraterna
“Auguriamo - hanno affermato - a ciascuno di voi qui presenti, alla nostra chiesa e a tutta la città di fare esperienze di vita comunitaria. La vita fraterna è impegnativa, ma è anche un’opportunità favolosa per vivere una vita felice, piena di significato, capace di affrontare le avversità del mare aperto della vita con il giusto equipaggiamento”
Mauro e Lodovica, parlando dell'esperienza della loro casa famiglia, dove hanno accolto bambini e ragazzi in difficoltà, hanno sottolineato la necessità di educare alla pace e all'accoglienza. Concludendo il discorso, il richiamo dei coniugi è andato alla coerenza con i valori cristiani, seguendo il modello di Gesù. Infine hanno chiesto l’aiuto di Sant’Antonino martire, per accompagnarli nel loro cammino di fedeltà e servizio agli ultimi.
La festa di Sant'Antonino, oltre che un evento religioso, è stata quindi una celebrazione che ha unito la comunità di Piacenza in un momento di riflessione e condivisione. La partecipazione attiva delle autorità cittadine, insieme alla consegna del premio "Antonino d'Oro", ha evidenziato l'importanza di mantenere vive le tradizioni che rafforzano l'identità e la coesione sociale della città.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 4 luglio 2024
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