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Padre Simplicio: andare, lasciare, seguire, annunciare…

veglia

“Ho 89 anni, quindi la mia testimonianza potrebbe essere molto lunga, comunque cercherò di essere sintetico…”: così ha esordito, sorridendo, padre Bruno Simplicio nella chiesa Nostra Signora di Lourdes a Piacenza, il 24 ottobre, durante la Veglia per la Giornata Missionaria Mondiale, un evento organizzato dall'Ufficio Missionario della Diocesi di Piacenza-Bobbio. Il tema scelto per l'occasione, "Un banchetto tra tutte le genti", ha suscitato riflessioni sulla condivisione, sull'accoglienza e sull'importanza di tendere la mano a chi è nel bisogno.


I momenti del banchetto

La celebrazione, presieduta dal Vescovo mons. Adriano Cevolotto, si è articolata in tre momenti significativi che hanno coinvolto tutti i presenti. Il primo momento ha messo in evidenza il rifiuto di chi possiede già il proprio "banchetto", simboleggiato dalla presenza di una tavola vuota portata in presbiterio. Questo gesto ha voluto richiamare l'attenzione su quante persone nel mondo godono di abbondanza e privilegi, ma che spesso si chiudono al bisogno degli altri. Il secondo momento ha invece focalizzato l'attenzione sull'accoglienza dei "senza banchetto", rappresentata dalla disposizione di una tovaglia e di un grosso pane sulla tavola. Questo segno ha fatto emergere la bellezza e la necessità di aprire il cuore e le porte a chi è in cerca di sostegno e di conforto.
Infine, il terzo momento ha portato alla luce la realtà del "banchetto derubato", simboleggiata dal gesto di spezzare il pane. Questo segno ha richiamato alla condivisione, alla solidarietà e alla concreta partecipazione alla sofferenza altrui.


Entrare nella cultura dei popoli

Emozionante è stata la testimonianza di padre Bruno Simplicio, missionario della SMA (Società Missioni Africane) originario di Bobbio, che ha compiuto 89 anni proprio nel giorno della celebrazione. Le sue parole hanno testimoniato la bellezza e la fatica di servire gli altri con amore e dedizione. Padre Simplicio, che ora vive nella casa madre della SMA italiana di Genova Quarto, sede provinciale e casa d’accoglienza dei missionari anziani, ha raccontato la sua lunga vita. Ordinato prete nel 1961, per otto anni ha insegnato in collegio ed è stato padre spirituale dei seminaristi a Bobbio ed è in questo frangente che sono risuonati nel suo cuore i verbi “andare, lasciare, seguire, annunciare… Nel ’73, infatti entra nella Società Missioni Africane pur mantenendo l’incardinazione nella diocesi di Bobbio. Dopo qualche mese era già a Divo, nel sud ovest della Costa d’Avorio. Nella seconda fase della missione ha lavorato nella casa di formazione per gli studenti della SMA e come direttore spirituale del seminario maggiore. Di questo periodo padre Simplicio ha raccontato l’importanza di entrare nella cultura africana che ha tempi totalmente diversi dalla nostra di bianchi occidentali. Tornato in Italia per problemi di salute, gli è stato affidato l’incarico di postulatore della causa di canonizzazione del fondatore, Melchior de Marion Brésillac. A Roma ha redatto la “positio“ di 1200 pagine che è passata al vaglio di diverse commissioni. Il Dicastero delle cause dei santi ha dichiarato Brésillac “venerabile”.

simplicio

Il mandato missionario

Dopo la testimonianza di padre Simplicio, i presenti sono stati invitati ad avvinarsi al tavolo per prendere e mangiare un pezzo di pane spezzato, per unirsi, in questo modo, al banchetto preparato per tutte le genti. Infine, la serata si è conclusa con la benedizione impartita dal Vescovo, che ha ricordato a tutti l'importanza di continuare a diffondere la gioia del Vangelo e a essere testimoni della pace e dell'amore di Dio in ogni angolo del mondo.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 25 ottobre 2024

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