Il Vescovo al mondo della scuola: mettere a disposizione sè stessi
“Tutto quello che è a nostra disposizione e condiviso, diventa un grande moltiplicatore, che dà frutti e beni maggiori di ogni calcolo e di ogni previsione…”: è una delle delle significative indicazioni che il Vescovo, mons. Adriano Cevolotto, ha dato agli insegnanti, nella messa per il mondo della scuola, celebrata il 4 dicembre, nella basilica di Sant'Antonino a Piacenza. Questo speciale momento di preghiera e riflessione ha concluso una intensa giornata di incontro dedicata alla comunità educativa, coordinata da Claudio Ferrari, direttore dell’ufficio diocesano della pastorale scolastica, che ha visto la partecipazione di venticinque studenti provenienti da vari istituti, tra cui Colombini, Romagnosi, Gioia, Respighi, Tramello-Cassinari, Raineri-Marcora, Isii Marconi, e un gruppo di docenti.
Inclusione e fraternità
Nell’omelia il Vescovo Adriano, ha evidenziato l'importanza di vivere pienamente la vita e di coordinare le esperienze quotidiane per favorire l'unità e la comprensione nelle relazioni. Ha raccontato di come gli studenti, in una scuola, abbiano reinterpretato l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, a partire dall'accoglienza di un compagno con disabilità, associando il banchetto di Gesù a un momento escatologico di comunione e accoglienza per tutti. “Anticipare il banchetto del Regno di Dio - sintetizziamo le parole di mons. Cevolotto - significa mettere al centro i più piccoli ed essere protagonisti nel preparare un luogo di inclusione e fraternità”.
Guardare con occhi attenti
Il successivo spunto di riflessione del Vescovo è partito dall’episodio evangelico del miracolo dei pani e dei pesci, evidenziando l'importanza di non lasciarsi trascinare dal successo materiale, ma di concentrarsi sulle necessità degli altri e di accompagnare ogni persona nel proprio percorso di crescita e apprendimento. Quindi - per mons. Cevolotto - è necessario guardare agli altri con occhi attenti, ascoltando le loro storie e a considerare il processo educativo, non solo in termini di risultati tangibili, ma soprattutto come un cammino di crescita. Significa partire - per il presule - da dove gli studenti si trovano, per favorire l'apprendimento individuale, sottolineando che il vero obiettivo è consentire a ciascuno di acquisire le abilità necessarie per affrontare le sfide scolastiche.
Condividere
“Nel racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci, - riassumiamo il Vescovo - Gesù pone una domanda inaspettata: "Quanti pani avete?". Questo significa mettere in evidenza la fiducia che ognuno di noi può contribuire con ciò che ha, anche se sembra poco. Quando si condivide e si mette a disposizione ciò che si ha, avviene una trasformazione che porta a una moltiplicazione incredibile. È importante superare l'idea egoistica di trattenere per sé e imparare a donare generosamente, poiché la generosità non rimane mai senza ricompensa. Questo principio del dono e della generosità porta ad abbondanza e benessere oltre ogni aspettativa”. Infine, mons. Cevolotto ha invitato a concentrarsi sulle risorse disponibili e sulla condivisione, seguendo la logica del Natale in cui Gesù condivide ciò che ha per portare salvezza al mondo intero.
La Messa celebrata nella basilica di Sant'Antonino ha quindi rappresentato un momento di condivisione e di comunione profonda, capace di motivare tutti i docenti ad impegnarsi per costruire una scuola migliore e più inclusiva per tutti.
Riccardo Tonna
Nelle foto, la messa nella basilica di Sant'Antonino presieduta da mons. Adriano Cevolotto.
Pubblicato il 6 dicembre 2024
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