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Il Vescovo alla Sacra Famiglia: «Non sappiamo aspettare»

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“La società attuale ha perso il gusto dell'attesa e tende a pretendere che tutto sia immediato”: sono le parole di mons. Adriano Cevolotto che, nella mattina di domenica 15 dicembre, è stato accolto con calore nella chiesa della Sacra Famiglia a Piacenza, per la messa conclusiva della sua Visita pastorale alla Comunità Pastorale 3 del Vicariato urbano. Il parroco, don Angelo Cavanna, ha dato inizio alla messa con parole di ringraziamento e di accoglienza per mons. Cevolotto, sottolineando il grande significato della presenza del Vescovo nella comunità. Durante la messa, che ha visto i bambini protagonisti nel servire all’altare e nel portare i doni, sono stati presentati, al Vescovo e a tutti i presenti, i ragazzi candidati al sacramento della Cresima, evidenziando, in questo modo, il cammino di crescita spirituale e di approfondimento della fede che stanno per intraprendere.

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Pretendere che tutto sia immediato

Mons. Cevolotto, nell'omelia, ha sottolineato il tema dell'attesa nella vita di oggi, spiegando come spesso essa sia vista come un'esperienza negativa legata alla mancanza. “Nel mondo di oggi - sintetizziamo le sue parole - si evidenzia la difficoltà di aspettare a causa della disponibilità immediata di risorse e servizi offerta dalla tecnologia moderna come smartphone, telefono e Internet. La società attuale ha perso il gusto dell'attesa e tende a pretendere che tutto sia immediato, generando frustrazione quando le cose non vanno come desiderato”. Attraverso un aneddoto divertente riguardante un venditore di origine indiana che considera Google come il suo Dio per la sua prontezza di risposta, il Vescovo ha invitato a riflettere su come gestiamo l'attesa e la ricerca di risposte nella nostra vita quotidiana.

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Gli ostacoli nel cammino di fede

Citando poi il Vangelo, in cui si è raccontato di Giovanni il Battista, ha sottolineato che l'attesa deve essere vissuta in modo attivo, preparandosi ad accogliere il Signore. Il Vescovo ha quindi indicato tre ostacoli che impediscono di vedere e riconoscere il Signore che viene: l'egocentrismo, che porta a chiuderci in noi stessi e a pensare solo al nostro benessere; l'avarizia, che ci fa attaccare al possesso materiale impedendoci di cercare il vero tesoro che è Dio; il dominio sugli altri, che porta a primeggiare o dominare gli altri in modo violento o sopraffattore.
“È necessario - ha detto il presule - vivere con un cuore aperto e libero, in modo che vi sia spazio per accogliere il Signore e per lasciarlo agire nelle nostre vite. La presunzione e il desiderio di dominio possono impedirci di riconoscere la gioia che il Signore prova per noi e per il nostro cammino di fede”. La riflessione del Vescovo è continuata con il messaggio di gioia e di liberazione portato dal Signore, che gioisce per il nostro impegno nel cammino di fede e nella comunione con gli altri. “Il Signore è vicino - ha concluso mons. Cevolotto - e opera per liberarci dagli ostacoli che incontriamo nella vita”.

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La vicinanza del Vescovo

Al termine della celebrazione, il Vescovo ha consegnato delle formelle con immagini dei discepoli di Emmaus a rappresentanti delle parrocchie facenti parte della Comunità Pastorale 3, come segno di riconoscimento e di incoraggiamento per il loro impegno nella vita pastorale. Inoltre, ha consegnato l'evangeliario ad un rappresentante della comunità pastorale 7 del Vicariato urbano, annunciando così la prossima tappa della sua Visita Pastorale. Infine, Mons. Cevolotto ha voluto salutare personalmente, in fondo alla chiesa, ogni parrocchiano, manifestando la sua vicinanza e il suo affetto verso la comunità.

Riccardo Tonna

Nelle foto, la messa a conclusione della Visita pastorale alla Cpa3 del Vicariato urbano celebrata dal Vescovo nella chiesa della Sacra Famiglia.

Pubblicato il 17 dicembre 2024

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