Il Te Deum in Cattedrale: Dio è luce
Nella messa del 31 dicembre, nella cattedrale di Piacenza, a conclusione dell’anno civile e nella solennità di Maria Madre di Dio, si è vissuto un momento di fede e di ringraziamento. Nell’omelia il vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio ha inviato i fedeli a riconoscere la luce del Signore.
Giorni tristi
“L'anno civile che si avvia a conclusione - ha detto il vescovo - non è solo il segno del tempo che scorre veloce, ma è come una tappa del nostro pellegrinaggio umano”. Sottolineando anche le difficoltà della vita mons. Ambrosio ha detto: “Sappiamo bene che vi sono dei giorni tristi, vi sono dei giorni di dolore, vi sono periodi in cui la guerra si accentua ancora di più e rovina il volto dell'umanità, ma pensiamo anche alle guerre più piccole, alle divisioni, alle lacerazioni nella nostra comunità, nelle famiglie e pensiamo anche alle tante malattie, alle molte ingiustizie. Abbiamo - ha aggiunto - un futuro incerto dinanzi agli occhi, semplicemente umani, ma i giorni difficili fanno parte di questa nostra storia, insieme a giorni più sereni e felici”.
La speranza è coraggio
Il tema della speranza è poi risuonato nelle parole di mons. Ambrosio: “La speranza non delude, scrive l'apostolo Paolo e Papa Francesco, per il Giubileo, ha voluto richiamare questa affermazione, perché in fondo è il coraggio per la comunità cristiana”.Evidenziano poi la figura di Maria, Madre del Signore, che custodiva il mistero di Dio nel suo cuore, il vescovo ha invitato a guardare alla Vergine per custodire con cura la presenza luminosa di Dio in mezzo a noi.
L’inno di ringraziamento
La solenne liturgia è stata sostenuta Coro della cattedrale, diretto da Elisa Dal Corso, culminando con il suggestivo canto del Te Deum. Questo antico inno di ringraziamento a Dio, risalente ai primi secoli del cristianesimo, rappresenta una tradizione radicata nelle chiese per concludere l'anno con gratitudine e riflessione. Il Te Deum, che prende il nome dalle prime parole in latino "Te Deum laudamus" (Ti lodiamo, Dio), è considerato un capolavoro della poesia liturgica. La sua composizione è tradizionalmente attribuita a figure illustri come Sant'Ambrogio e Sant'Agostino, anche se è probabile che sia stato frutto di un lavoro collettivo nel primo cristianesimo.
Gratitudine a Dio
La recita del Te Deum il 31 dicembre assume un significato particolare, poiché segna la fine di un anno e l'inizio di un nuovo ciclo. In questa giornata simbolica, anche la comunità cristiana di Piacenza si è riunita per ringraziare Dio per i doni ricevuti. Le parole dell'inno, infatti esaltano la sovranità e la grandezza di Dio come Creatore e Signore dell'universo, infondendo fiducia e speranza per il futuro. Il Te Deum quindi, risuonato nelle volte della cattedrale di Piacenza, ha rappresentato un momento di intensa preghiera, un'occasione per rinnovare la propria gratitudine verso Dio e affidare con fiducia il nuovo anno nelle Sue mani, chiedendo la Sua guida e benedizione.
Riccardo Tonna
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Pubblicato il 1°gennaio 2025