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Il Vescovo: «La malattia mette alla prova la nostra fede, preghiamo per papa Francesco»

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“La malattia mette alla prova la nostra fede. Per questo, siamo invitati a sostenere nella fede e nella speranza Papa Francesco”. Sono le parole del vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Adriano Cevolotto, durante l’omelia della messa di martedì sera, 18 marzo, nella chiesa cittadina di San Giuseppe Operaio. Una celebrazione che la diocesi ha scelto di dedicare alla preghiera per la salute di papa Francesco, ricoverato da più di un mese al Policlinico “Gemelli” di Roma per una polmonite bilaterale, nella vigilia della ricorrenza di san Giuseppe. Un santo a cui, come ha ricordato nei giorni scorsi il vicario generale don Giuseppe Basini, papa Francesco è particolarmente devoto.

“La fede è sempre messa alla prova”

Mons. Cevolotto ha presieduto la messa, concelebrata da don Giuseppe Basini, dal parroco di San Giuseppe Operaio e vicario foraneo per la città don Federico Tagliaferri e altri sacerdoti e religiosi diocesani. “La fede è sempre messa alla prova – ha detto il Vescovo –, lo è anche per un papa, come ci ha assicurato lui stesso. D’altra parte, la fede è un patrimonio condiviso, generato dalla comunione fraterna. C’è una circolarità, come ci ha ricordato la Parola del Signore questa sera (la lettera di san Paolo Apostolo ai Romani, nda), tra fede e speranza. Una sostiene l’altra”.

“La prova è il vaglio per la fede”

“La fragilità, la debolezza – ha sottolineato mons. Cevolotto – è il tratto caratteristico in questo momento di Papa Francesco. Ed è, come ce l'ha anche lui ricordato, un tempo di prova. E la prova, come ci ricorda il Deuteronomio, è sinonimo di un tempo nel quale si manifesta quello che c’è nel nostro cuore. Perché da sempre Dio ha messo alla prova il suo popolo per capire cosa custodiva nel suo cuore. La prova, allora, è il vaglio per la fede, che è sempre sostenuta dalla speranza”. Il collegamento tra fragilità e fede è suggerito al Vescovo dalla frase di un professore della Pontificia Università Gregoriana di Roma, da lui stesso citato, che “tornò a insegnare dopo un tempo di malattia e condivise con i suoi studenti l’esperienza che aveva vissuto”. “Disse: pensavo fosse fede, era solo buona salute”.

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Pasqua nell’anno del Covid, il Papa solo in piazza San Pietro

L’omelia di mons. Cevolotto si è aperta evocando l’immagine, impressa nella mente di tanti, di papa Francesco solo in piazza San Pietro nella messa di Pasqua nel 2020, l’anno del lockdown a causa del Covid. “In quel momento – ha osservato il Vescovo – papa Francesco si fece carico dell’umanità intera; in queste settimane, le parti si sono invertite, perché è il mondo che si sta facendo carico di lui”. Il capo della Chiesa piacentina ha ricordato la devozione del pontefice per san Giuseppe, pregando affinché “interceda per lui”. “Questo – ha proseguito mons. Cevolotto – è il tempo in cui papa Francesco sta esercitando il «ministero della fragilità», un’esperienza nuova per lui. Conosciamo la sua vitalità inesauribile. In queste settimane, papa Francesco è segnato da una fragilità che ci appartiene”.

“La fragilità sia spazio per una maggior comunione”

“La fede si alimenta della speranza – ha detto ancora il Vescovo – ma la speranza, quando diventa piccola e tutto sembra smentirla, attinge dalla certezza della fede. Proprio qui sta la prova: nella misura della fiducia nel Signore. Quella fiducia è l’unica a mantenere la speranza. In questi giorni, i messaggi che ci arrivano attraverso l’Angelus, sono sguardi sul mondo. Perché è vero che il momento di debolezza e di prova tende a chiuderci, ma papa Francesco ci ha insegnato che la fragilità e la debolezza possono essere invece lo spazio per una maggiore comunione con tutto ciò che è fragile, che è debole. Preghiamo per papa Francesco, e preghiamo anche per noi, perché nel nostro cuore la speranza sia più forte di ogni smentita che la vita può provocare. Preghiamo perché il Signore faccia risuonare in lui e in noi la certezza della sua fedeltà, l’unica ad alimentare una speranza anche quando sembra flebile. Il Signore ci doni grazia, ci doni speranza, ci doni fede”.

Francesco Petronzio

Nelle foto, la messa presieduta dal Vescovo in San Giuseppe Operaio.

Pubblicato il 19 marzo 2025

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