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Immacolata Concezione, mons. Cevolotto: «Dio continua ad amarci nelle nostre colpe »

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“Il male tende ad autogiustificarci, il Signore ci invita ad assumerci le nostre responsabilità”. Così il vescovo mons. Adriano Cevolotto nell’omelia della messa per la solennità dell’Immacolata Concezione nella Cattedrale di Piacenza. Durante la celebrazione, mons. Cevolotto ha ricordato che l’8 dicembre è un giorno di riferimento per diverse realtà ecclesiali come l’Azione Cattolica, che celebra la Giornata dell’adesione, le suore Orsoline che si affidano anche nel loro nome all’Immacolata, e le Scalabriniane, che all’Immacolata 89 anni fa hanno affidato la loro fondazione. Al termine della celebrazione, sul sagrato della Cattedrale il Vescovo ha benedetto una corona di fiori e l’ha poi affidata ai vigili del fuoco, che l’hanno issata con l’autoscala sulla statua della Madonna al centro di piazza Duomo. Al pomeriggio dell’8 dicembre, mons. Cevolotto ha presieduto la messa con l’ordinazione di tre diaconi: Matteo Billi, Michele Politi e Robert Bila Ngalula.

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“Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo”

“L’Immacolata è una solennità che ha il suo focus in Dio. Potremmo dire che oggi celebriamo l’iniziativa di Dio, nel suo amore sempre preveniente che ci anticipa un nuovo inizio, ogni carisma, ogni realtà che fa riferimento al Signore”, ha detto il Vescovo nell’omelia. “Basta mettere in fila alcuni passi della Scrittura per trovare conferma di questa iniziativa sorprendente e gratuita di Dio, che ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati. Non perché ci ha visto all’opera o gli abbiamo fatto una buona impressione o abbiamo dimostrato affidabilità, Dio ci ha scelti prima. E attraverso Gesù ci ha attrezzati di santità, di desiderio di non rimanere inchiodati al male. Se ci attrae, perché dobbiamo riconoscere che è vero, il male in noi poi ci disturba, ci rende incapaci di esprimere in pienezza la nostra umanità. E questo per dono di Dio”, è il commento alla seconda lettura, dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini. Un’altra dimostrazione dell’iniziativa di Dio si trova nel libro della Genesi. La lettura “inizia con la ricerca di Dio creatore – ha detto mons. Cevolotto – lì è iniziata la storia del peccato. Ma Dio scende nel giardino e cerca l’uomo (Adamo, nda) per portarlo alla luce, affinché non rimanga nascosto. Perché il male ci fa nascondere. Ma Dio lo guarda, nudo, in balìa della sua debolezza. Sia l’uomo che la donna, pur accusando l’altro e il serpente, alla fine confessano di aver mangiato. Ecco la verità davanti a Dio. Il male tende ad autogiustificarci, ma il Signore ci invita ad assumerci le nostre responsabilità. E la maledizione non cade sull’uomo, ma sul serpente, perché all’uomo Dio continuerà a provvedere. Provvederà alla sua nudità con delle pelli, con le quali lo riveste, dandogli ancora una volta una dignità. Ecco ancora un volto dell’amore preveniente e gratuito di Dio”.

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“Siamo meritevoli del Suo amore immeritato”

“L’angelo Gabriele va da Maria e le dice: Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te. Ancora una volta l’amore anticipa qualsiasi risposta”, è il commento al Vangelo di Luca. “C’è anche qui un’azione preveniente che crea le condizioni affinché quel «sì» possa essere pronunciato. Ogni nostro «sì» è possibile nella misura in cui lasciamo far prevalere in noi l’amore gratuito di Dio. Ma in quel «prima della creazione del mondo» è scritta un’altra rivelazione – ha detto mons. Cevolotto dall’ambone della Cattedrale –: che il nostro apparire coincide con un’elezione da parte di Dio creatore e padre del Signore nostro Gesù Cristo. Ci ha scelti, ci ha voluti, attrezzando la nostra umanità con il corredo della vita di Gesù che ci è trasmessa perché la nostra vita di creature, di figli, possa compiersi. C’è una possibilità allora di sostenere la nostra debolezza e di continuare a guardarci con lo sguardo e il cuore di chi continua ad amarci. Non «nonostante» le nostre colpe, in fedeltà e fragilità, ma proprio in esse, per convincerci ancora una volta che siamo meritevoli del Suo amore immeritato”.

Francesco Petronzio

Nelle foto, la festa dell'Immacolata Concezione.

Pubblicato il 10 dicembre 2025

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