Colletta per l’Ucraina
Colletta per l'Ucraina
La diocesi accoglie l’invito del Papa per il 24 aprile
Una colletta a favore delle popolazioni dell’Ucraina in tutte le chiese cattoliche d’Europa: papa Francesco aveva lanciato l’appello nella domenica della Divina Misericordia, il 3 aprile, “cuore - ha sottolineato al Regina Coeli - di questo Anno Santo”. Anche la diocesi di Piacenza-Bobbio accoglie l’invito del Papa e promuove per domenica 24 aprile una giornata offertoriale per il Paese dell’Est europeo che da due anni vive le ferite della guerra e della violenza. Il Vescovo sollecita tutte le parrocchie, affinché le offerte raccolte durante le messe siano destinate a questa speciale intenzione del Santo Padre.
“Una crisi nascosta che ha bisogno dell’attenzione e della solidarietà dell’Europa”. È mons. Borys Gudzjak, capo dell’ufficio esteri della Chiesa greco cattolica ucraina, a raccontare la crisi umanitaria che il suo paese sta vivendo da due anni. Era il 6 aprile 2014 quando ebbe inizio nella regione orientale dell’Ucraina del Donbass il conflitto. I dati che il vescovo Gudzjak presenta, raccontano con chiarezza la profondità di una crisi umanitaria che si sta ancora consumando qui nel cuore dell’Europa.Ci sono due milioni di profughi interni (in Ucraina) e mezzo milione di persone che hanno lasciato il Paese. Il conflitto ha provocato fino ad oggi 10mila morti e centinaia sono le persone traumatizzate. Si contano 5 milioni di uomini e donne toccati direttamente dalla guerra e un milione e 500mila persone affamate. Nel Donbass mancano gli strumenti sanitari di base e i medicinali. Significa che i chirurghi sono obbligati a operare senza anestesia. Significa che manca l’insulina per i diabetici.
Per la colletta del 24 aprile, il vescovo ucraino si rivolge alle comunità cristiane di tutto il continente: “Gli ucraini hanno manifestato la loro adesione ai valori europei che sono basati sul Vangelo. Hanno creduto e lottato per la dignità della persona, la libertà e la democrazia. Adesso hanno bisogno della solidarietà europea. Hanno vissuto con dignità questa croce da due anni. Ora hanno bisogno di sapere se l’Europa è consapevole della loro situazione. Se l’Ucraina cade sotto la pressione di questa guerra ci saranno conseguenze gravissime per tutti, con milioni di profughi in Europa”.
Leggi il servizio a pagina 3 dell’edizione di venerdì 15 aprile 2016