«Il poeta esprime la nostra umanità nel senso più autentico»
Il Piccolo Museo della Poesia di Piacenza apre le porte alla città. Il “taglio del nastro” presso la nuova sede dell’oratorio barocco di San Cristoforo - concesso in comodato d’uso per tre anni dall’Opera Parrocchiale della Cattedrale e rimesso a nuovo grazie al sostegno di Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano - è stato nella mattinata di sabato 5 settembre, nel giorno, neanche a farlo apposta, dell'inizio delle celebrazioni nazionali per il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri.
Sotto l’“abbraccio” degli affreschi del Bibbiena, che caratterizzano la cupola dell’oratorio, il Sommo Poeta è stato omaggiato con una sedia dorata, posta simbolicamente proprio al centro del presbiterio, e da un ricchissimo palinsesto di esibizioni artistiche e letture poetiche. Una presentazione in grande stile - articolata in 4 momenti distinti lungo tutto l’arco della giornata – alla presenza di istituzioni locali, vertici del ministero dei Beni Culturali e grandi nomi della letteratura contemporanea, nazionale e internazionale, presenti sia fisicamente che in via telematica. Un saluto è arrivato anche dall’amministratore apostolico, mons. Gianni Ambrosio, che ha voluto rimarcare come “il poeta esprima la nostra umanità nel senso più autentico”.
Il Piccolo Museo della Poesia lancia dunque la “sfida” alla città, per coinvolgerla e stimolarla attorno all’arte in apparenza forse più effimera di tutte. “Concettualmente l’idea stessa di un museo della poesia appare come un ossimoro - recita la targa all’ingresso dell’oratorio, firmata dai responsabili dello spazio culturale, Massimo Silvotti, Sabrina de Canio, Giusy Cafari Panico, Doriana Riva, Edoardo Callegari, Domenico Ferrari Cesena -. E tuttavia in questi primi sei anni di attività (il museo è nato nel 2014 ed era collocato in via Pace, ndr), in un groviglio di prassi e teorizzazioni museali, quella che allora fu mera intuizione, oggi si configura sempre più come una performance museale a tutto tondo. Un luogo dove si fondono e interloquiscono bellezza e cultura, curiosità e suggestione, raccoglimento e dinamicità. Un luogo, soprattutto, dove il fruitore avverte di poter restituire e persino implementare il valore generativo della poesia”.
Già dal 6 settembre - e così per ogni domenica, dalle 11 alle 18 - i piacentini potranno sperimentare in prima persona la reale portata di queste potenti e suggestive parole.
Federico Tanzi
Pubblicato il 5 settembre 2020
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