Anche la comunità di Piacenza ricorda la Festa dell'unità della Romania
Il 1° dicembre è la Festa nazionale dell'unità della Romania. Anche la comunità che vive a Piacenza ricorda questa ricorrenza. Nel processo di unificazione, un ruolo importante lo ha svolto la Chiesa ortodossa. Pubblichiamo questo contributo giunto in redazione, che aiuta a conoscere meglio la storia di tanti emigrati presenti da anni sul nostro territorio.
Il contesto storico in cui è stata concepita l’idea dell'unità della Romania è stato l’inizio della prima guerra mondiale. Il Paese, pur mantenendo uno stato di neutralità, ha saputo sfruttare, da una parte, il tramonto dei grandi poteri monarchici, tra cui anche l’impero austro ungarico, e dall'altra parte i movimenti di liberazione nazionale a livello europeo.
L’anno 1918 rappresenta per la nostra storia l’anno del grande trionfo, seguito alle lotte e ai sacrifici fatti per uno Stato unito. Organizzato in Stati separati da punto di vista politico, minacciato dall'invasione, il nostro popolo ha sempre vissuto con la cognizione che - pur diviso - ha le stessi radici, la stessa storia, lo stesso ideale, quello di unione sotto lo stesso tricolore.
Il passo di partenza verso l’unità è stato fatto dal 21 novembre al 4 dicembre 1917, quando il consiglio dello Stato ha proclamato la costituzione della repubblica democratica della Moldavia, seguendo poi la proclamazione dell'indipendenza dal 24 gennaio 1918.
Il primo dicembre 1918 segna il bilancio della lotta per l’integrazione statale che viene a incoronare le precedenti azioni dei fratelli di Bessarabia il 27 marzo 1918 e Bucovina il 15-28 novembre 1918. L’Assemblea Nazionale di Alba Iulia del primo dicembre 1918 costituita da numerosi delegati e sostenitori radunati da tutti gli angoli della Transilvania e di Banat ha adottato una risoluzione che riconosce l’unione di tutti i rumeni della Transilvania, Banat, Crisana, Maramures, al resto della Romania. L’unione è stata riconosciuta a livello internazionale al Congresso di pace di Parigi negli anni 1919-1920.
Un ruolo essenziale lo ha svolto la Chiesa ortodossa, che, come sottolinea il grande poeta e filosofo Mihai Eminescu, è "la Madre spirituale del popolo rumeno". La Chiesa è stata partecipe presso la sua gerarchia alla proclamazione della unità della Romania. Una Santa Messa è stata celebrata come atto di riconoscimento e ringraziamento a Dio e alcuni episcopi ortodossi e greco-cattolici sono stati eletti per presentare l’atto dell'unità a Bucarest.
Oggi l’unità territoriale del 1918 non è più la stessa, ma il 1° dicembre resta la festa di tutti i rumeni del mondo, ricordata come giormata dell'unità e della dignità nazionale.
Angelica Cirja
Rappresentante Comunità Rumena di Piacenza
Pubblicato il 1° dicembre 2021
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