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Frammenti visionari piacentini in mostra

 mostravisioni

Quindici artisti piacentini, quindici modi diversi di condurci oltre la semplice realtà. Un sentire comune: quel sentimento visionario che segna marcatamente l’arte figurativa piacentina a partire dai primi anni del secondo Novecento. Armodio, Graziella Bertante, Carlo Bertè, Alberto Bertoldi, Giancarlo Braghieri, Cinello, Riccardo Foletti, Gustavo Foppiani, Alberto Gallerati, Luigi Gatti, Andrea Montin, Giuseppe Schenardi, Luciano Spazzali, Romano Tagliaferri, Giuseppe Tirelli: saranno loro attraverso le loro opere a stupirci e sollecitarci nella “surrealtà” in “Frammenti visionari piacentini”, singolare rassegna che l’associazione culturale “Galleria delle Visioni” ha inaugurato  nella sala espositiva della nuova sede di via Cittadella 34.
Singolare perché oltre a cercare di accostare in un’unica edizione più espressioni artistiche per far riflettere sulla portata del sentimento onirico nostrano, c’è l’intento di “essere da stimolo nei confronti delle istituzioni locali affinché ci sia una maggior sensibilità nel promuovere il ricco panorama figurativo piacentino”, dove i modi di esprimersi dell’arte visionaria sono molteplici: “c’è una pittura metafisica che ridà una nuova vita spirituale ad oggetti e personaggi in una dimensione diversa dalla nostra, c’è un surrealismo più intimo ed esistenziale fatto di racconti legati all’amore o all’infanzia , c'è un mondo del fantastico più giocoso e narrativo con sconfinamenti nella commedia dell’arte ed infine una realtà sognante che prende come riferimento il mito greco, egizio o sumero e, in alcuni casi, la favola popolare. L'esercizio che lasciamo all'osservatore, è quello di inserire le varie opere in mostra in uno di questi percorsi”.
La Galleria delle Visioni, che da ormai più di dieci anni contribuisce alla promozione e alla diffusione dell’arte figurativa contemporanea, aveva già “lanciato il sasso” nel 2016 con una bella mostra dedicata a Gustavo Foppiani, organizzata con il sostegno della Banca di Piacenza a Palazzo Galli nel trentennale della morte del grande maestro del fantastico. Anche allora l’intento era stato chiaro e dichiarato rifacendosi ad una frase di Vittorio Sgarbi: “E’ nostro dovere evocare dal silenzio i nomi di grandi artisti…”, rimarcando in quell’occasione la straordinarietà di Foppiani, pittore visionario di respiro internazionale che ha influenzato fortemente la pittura e la ricerca artistica a Piacenza.
La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta fino al 2 marzo (tutti i pomeriggi dalle 16 alle 19, tranne giovedì e domenica).

Pubblicato il 5 febbraio 2019

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