Presente e futuro del centro storico analizzato dal Pug
Ha preso il via nella serata del 1° aprile in Sant’Ilario il ciclo di incontri pubblici “Il Pug incontra i Quartieri”, parte del palinsesto Piacenza Partecipa, pensato per condividere con i cittadini i contenuti della proposta del nuovo Piano Urbanistico Generale. Ad aprire la serata sono state le assessore Serena Groppelli (Partecipazione) e Adriana Fantini (Urbanistica), che hanno ribadito l’importanza del coinvolgimento attivo della comunità nel percorso di costruzione del piano. I contenuti tecnici sono stati illustrati da Elisa Brigati e dal dirigente Massimo Sandoni del Servizio Pianificazione Strategica del Comune di Piacenza. Il focus dell’incontro è stato il centro storico, cuore pulsante della città e ambito urbano dalla grande complessità e potenzialità.
LA POPOLAZIONE CHE ABITA IN CENTRO
Un dialogo attivo, fondamentale in questa fase di raccolta delle osservazioni al Pug: cittadini, e stakeholder infatti, hanno 120 giorni – dal 26 marzo al 24 luglio – per inviare al Comune proposte e osservazioni, contribuendo in modo diretto alla definizione del piano. La presentazione è partita dalla diagnosi conoscitiva, che restituisce un’immagine complessa e articolata del centro: un’area che si conferma vitale, resiliente e dotata di una buona capacità di tenuta sotto il profilo demografico e sociale, ma anche segnata da alcune fragilità che richiedono attenzione. La diagnosi del Pug restituisce l’immagine di un centro storico vitale e culturalmente ricco, vero cuore pulsante della città. Con 24.039 residenti (il 23% della popolazione comunale), mostra una buona tenuta demografica (+0,7% dal 2018 al 2023), una presenza elevata di residenti stranieri (26,2%) e un equilibrio tra le diverse fasce d’età. Aumentano le famiglie e prevalgono i nuclei monocomponente – oltre il 50% – spesso giovani o anziani, segno di una vivibilità che attrae e accoglie. Dal punto di vista qualitativo e ambientale, il centro conserva un tessuto storico compatto, ben servito e con funzioni urbane diversificate. Tuttavia, la diagnosi mette in luce anche criticità e vulnerabilità: eccessiva pressione del traffico, necessità di migliorare l’accessibilità , carenza di parcheggi in prossimità del limite del centro storico oltre a una certa disomogeneità nella qualità dello spazio pubblico che va da angoli di straordinaria bellezza a luoghi di degrado edilizio.
LA SITUAZIONE DEL COMMERCIO
A partire da questa lettura, il Pug propone una strategia urbana ed ecologico-ambientale articolata e ambiziosa. Il centro storico viene considerato come uno dei luoghi chiave per attivare processi di rigenerazione capaci di valorizzare il patrimonio esistente, migliorare la vivibilità e rafforzare le funzioni urbane. Il sistema delle centralità e dei luoghi del commercio viene valorizzato individuando assi portanti già consolidati, con l’obiettivo di rilanciare i fronti commerciali e ridare vita a edifici e aree oggi dismessi. In particolare si è parlato del tema spinoso di dove consentire la trasformazione di negozi sfitti in garage e dove vietarlo e della utilità, prevista dal piano di consentire l’insediamento di medie strutture di vendita, in un’ottica di equilibrio tra nuove funzioni e tutela del tessuto esistente. Gli studi dimostrano infatti che il “taglio” efficace per i negozi di prossimità, oggi limitati entro i 250 mq, sarebbe di 400 mq e la presenza di edifici svuotati da cielo a terra, a causa della chiusura di attività terziarie potrebbe essere risolta con medie strutture di vendita sviluppate sui vari piani con forte attrattività per il comparto. Su questo tema ha espresso dubbi Gian Luca Barbieri direttore territoriale di Confcommercio Piacenza.
LE STRATEGIE PER IL FUTURO
Le strategie della rigenerazione del centro storico si concentrano su numerosi altri ambiti: dalla riqualificazione dell’area della stazione e degli spazi di pertinenza delle Ferrovie dello Stato, con la previsione della Stazione Ponte, alla realizzazione di connessioni più forti con il fiume Po, anche attraverso il nuovo progetto del waterfront. Importanti anche le connessioni tra i luoghi significativi del centro attraverso il recepimento delle previsioni del Biciplan. Necessari anche interventi di mitigazione ambientale e paesaggistica anche se la rilevazione delle isole di calore da un buon giudizio al nostro centro storico per presenza di verde privato e pubblico (i tratti verdi del parco delle mura). La strategia evidenzia comunque la necessità dove consentito dai vincoli della Soprintendenza di introdurre verde spazi ombreggiati come ad esempio prevede l’intervento di piazza Casali definito dal piano “Parco della cultura”. Il parco infatti metterà in relazione a quella che il piano chiama l’“isola dei musei” con l’ambizione di ricucire tutto quel comparto urbano di fortissima attrattività culturale da palazzo Farnese, le ex Scuderie di Maria Luigia, l’ex Chiesa del Carmine sino alla Chiesa di San Sisto coinvolgendo la riqualificazione dell’area ex Pontieri che racchiude un altro gioiello il padiglione Palmanova.
IL PUG
Un’attenzione particolare è rivolta quindi in maniera mirata al miglioramento dello spazio pubblico, ribaltando il punto di vista del Piano che se in passato con la logica dello zoning si è molto concentrato sulla definizione d’uso degli spazi privati, oggi torna, grazie alla definizione della strategia a interrogarsi sulla città pubblica. Tra i comparti della città storica da ricucire c’è certamente il sistema delle Mura e della Città Farnesiana che per la prima volta viene messa a sistema con le mura coeve ponendo una riflessione sulla valorizzazione dell’area delle ex benedettine in relazione al parco delle mura. Proseguendo, il piano affronta la sfida della coesistenza con i ambiti urbani in trasformazione, come l’attuale ospedale che una volta trasferito lascerà spazio ad una nuova Casa di Comunità elemento trainante di altre funzioni compatibili non ancora definite nello specifico. Le strategie del piano sono state individuati e messe in relazione attraverso un linguaggio grafico innovativo, fatto di ideogrammi che traducono visivamente gli obiettivi del piano e rendono immediato il significato delle azioni previste. La serata si è rivelata costruttiva e ricca di spunti. Numerosi cittadini hanno preso la parola ponendo domande puntuali e offrendo osservazioni di merito, segno di un’attenzione autentica per il futuro della città e per il destino del suo centro storico. In un clima sereno di ascolto e dialogo, che può trovare momenti anche più diretti presso l’ufficio Urbanistica che si è reso disponibile su appuntamento ogni martedì mattina. Un’occasione concreta per partecipare alla costruzione della Piacenza di domani, nel segno della condivisione e della responsabilità collettiva.
Pubblicato il 5 aprile 2025
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