Novanta candeline per la Casa di Riposo «Gasparini»: inaugurata la stanza multisensoriale
La Casa di Riposo “Giuseppe Gasparini” ha spento 90 candeline. Per celebrare l’importante anniversario, il 25 settembre – proprio il giorno in cui la realtà fu fondata, nel 1935 – nella sede di Pieve Dugliara (Rivergaro) si è svolto un convegno dal titolo “Lo scorrere del tempo tra ricordi e sogni”: dopo i saluti di Filippo Gasparini, presidente della Casa di Riposo, Andrea Gatti, sindaco di Rivergaro, e altre autorità, hanno preso la parola il dottor Renato Zurla (geriatra, pneumologo, esperto in tossicologia medica), il dottor Andrea Viola (psicologo e psicoterapeuta), la dottoressa Martina Silva (educatrice professionista) e Joel Kruisselbrink (fondatore del metodo Bewegen is Leven – Amsterdam). Nel pomeriggio, l’ex delegato provinciale Coni Stefano Teragni ha parlato del valore dello sport come “anti-aging”.
Una stanza multisensoriale
La novità che la Casa di Riposo “Gasparini” si è regalata per i suoi primi 90 anni, grazie alla donazione di Anteas OdV Piacenza, è una stanza multisensoriale, denominata “La Bolla”, pensata principalmente per gli ospiti con fragilità psichiatriche. Un visore a realtà aumentata permette a chi lo indossa di “viaggiare” dove vuole: e così un ospite ha potuto proiettarsi per qualche minuto nel borgo di Bobbio, un altro invece ha ammirato il mare delle Maldive. La stanza, all’interno della struttura, è stata inaugurata alla presenza delle autorità. A chiudere i festeggiamenti è stata l’Orchestra CinqueQuarti con un concerto.
L’intelligenza artificiale a supporto della cura
Un altro importante progetto sarà inaugurato nel mese di ottobre: per supportare gli operatori e tutelare ancora di più gli ospiti sarà introdotto un servizio di assistenza che funziona con l’intelligenza artificiale, finanziato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. “Nella comunità psichiatrica per norma gli operatori sono in numero ridotto – spiega il presidente Filippo Gasparini – tuttavia, le ore di permanenza degli ospiti sono 24, per cui ci sono momenti di buco assistenziale che andremo a colmare con l’intelligenza artificiale tramite sensori non invasivi per monitorare come sta andando in casa. Faccio un esempio: se durante la notte c’è una paziente che si alza, va in bagno e non torna, dopo una decina di minuti il sistema allerta l’operatore in turno in casa di riposo perché vada a vedere cosa succede. Stessa cosa se ci fosse qualcuno che cade a terra, che si avvicina a un luogo che può essere pericoloso”.
Francesco Petronzio
Nelle foto, la nuova stanza multisensoriale e il pubblico che ha assistito al concerto dell'orchestra CinqueQuarti.
Pubblicato il 26 settembre 2025
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