Il rigore più difficile
Con il Milan ha vinto uno scudetto e cinque coppe tra il 1987 e il 1990. È stato convocato come terzo portiere nell’Italia campione del mondo di Bearzot.
Ma il rigore più difficile che la vita ha riservato a Giovanni Galli è stata la morte del primogenito Niccolò, a 17 anni, scivolato in scooter su una strada bagnata mentre tornava da un allenamento.
Inizia così “la vita ai supplementari”, quella che né lui né la moglie e le figlie avrebbero mai voluto affrontare e che ha raccontato in un libro.
Dagli esordi alla carriera alla notizia del 9 febbraio 2001 che genera una frattura tra “prima” e “dopo”. Una frattura che però Galli risolve nell’unità.
Nell’unità della sua famiglia, nell’unità di chi non ha mai fatto del calcio solo uno sport o una semplice fonte di guadagno, che pure c’è stato.
Quell’unità di intenti tra fede e altruismo che vede la nascita, in quello stesso 2001, della “Fondazione Niccolò Galli”, che sostiene anche economicamente ragazzi la cui vita è stata cambiata da un incidente stradale.
Galli porterà la sua testimonianza a Piacenza alla Grande Festa della Famiglia domenica 17 settembre alle ore 10 nel salone di Palazzo Gotico.