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Notizie Varie

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Isii Marconi, i Carabinieri Forestali in cattedra per parlare di educazione ambientale

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Da diversi anni ormai all’Istituto Superiore di Istruzione Industriale “Guglielmo Marconi” di Piacenza si parla di ambiente e di tutela ambientale. Nell’ambito di un più ampio progetto di educazione ambientale, sono state trattate le tematiche più importanti con l’intento di fornire agli allievi gli strumenti per comprendere la natura che ci circonda, la sua salvaguardia e i comportamenti che ciascuno può assumere per limitare l’inquinamento e per contrastare i cambiamenti climatici. Quest’anno si è voluto approfondire l’argomento forse più comune, ma non per questo banale, come quello della tutela boschiva e del patrimonio forestale ovvero gli ambienti naturali a noi più vicini ed il loro utilizzo sostenibile.
A tal proposito si sono tenuti due incontri che hanno avuto quale relatore il Maresciallo Gianluca Mancinelli, Comandante della Stazione Carabinieri Forestali di Bettola. Il Maresciallo, dopo aver illustrato i compiti, l’organizzazione e le prerogative dell’Organizzazione Forestale dell’Arma dei Carabinieri agli oltre 150 studenti del biennio e del triennio riuniti in Auditorium, ha sviluppato alcuni concetti ambientali già affrontati dagli allievi nel corso dell’anno scolastico. Sono state approfondite in particolare le tematiche della sostenibilità ambientale, della biodiversità, della tutela delle aree boscate e relativi collegamenti con le ultime cronache di dissesto idrogeologico anche a livello locale. Grazie alla pregressa preparazione degli studenti, si è potuto argomentare in modo interdisciplinare trattando nozioni base di bio-chimica e fisica al fine di voler fornire spunti di riflessione utili allo sviluppo di una autonoma capacità di analisi delle tematiche ambientali. Di fatto, si è voluto sottolineare come il concetto di educazione ambientale non possa essere relegato ad una semplice materia scolastica bensì ad un vero e proprio stile di vita da mantenere anche dopo il percorso di studi. La tutela dell’ambiente, inteso non come un bene privato ma di tutta la comunità, comincia dal sensibilizzare la collettività, soprattutto i ragazzi tramite incontri formativi per incentivare le persone ad avere uno stile di vita sostenibile. E proprio parlando ai giovani, che oltre a rappresentare il futuro della nostra società costituiscono anche la fascia più sensibile e più reattiva del corpo sociale, si cerca di porre rimedio alla noncuranza e all’indifferenza che stanno lentamente uccidendo il nostro pianeta. Per questo motivo, la loro educazione anche in campo ambientale costituisce da sempre un’autentica attività di polizia preventiva che per certi versi non è meno importante di quella attività di polizia repressiva con cui è più facile che i cittadini identifichino le forze dell’ordine.

Pubblicato il 19 febbraio 2020

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«Educare le Pmi a nuove forme di finanziamento che offrono valide alternative ai risparmiatori»

 Gabriele Pinosa

Nuovi strumenti di investimento per i risparmiatori e forme alternative di finanziamento a disposizione delle piccole e medie imprese. Li ha brillantemente illustrati il dott. Gabriele Pinosa, amministratore unico di Gospa consulting, nel corso del partecipato incontro che si è tenuto a Palazzo Galli (Salone dei depositanti) per iniziativa della Banca di Piacenza. Il relatore è stato presentato del presidente del Cda dell’Istituto di credito Giuseppe Nenna, che ha ricordato quanto sia importante la diffusione dell’educazione finanziaria «per una banca che non ha mai fatto derivati e subprime, né ha mai venduto diamanti». Il presidente Nenna ha anche precisato - anticipando due argomenti della serata - che la Banca di Piacenza non applicherà tassi negativi alla clientela e che gli strumenti finanziari innovativi «sono alternativi e non sostitutivi di quelli del sistema bancario».
Il dott. Pinosa ha inizialmente affrontato due problemi storici. Il primo, l’allocazione del risparmio delle famiglie italiane («a novembre 2019 erano 1.400 i miliardi lasciati sui conti correnti in un mondo che gira al contrario, dove i debitori per indebitarsi prendono soldi e ai creditori capita l’inverso») che deve puntare a una maggiore diversificazione degli asset investiti, alla diminuzione della quota detenuta in liquidità e all’aumento della redditività prospettica dell’investimento. Il secondo problema è invece quello del finanziamento delle Pmi, che sconta l’eccesso di dipendenza delle fonti finanziarie dal sistema bancario, la sottocapitalizzazione di numerose aziende e il difficile reperimento di risorse finanziarie alternative.Dopo aver fatto una fotografia alle piccole e medie imprese italiane (nel 2018 risultavano essere 156.754, di cui 130.300 piccole e micro imprese, occupando 4 milioni di addetti), il dott. Pinosa ha ricordato gli interventi legislativi che hanno cercato di canalizzare una parte dei risparmi degli italiani verso le Pmi e passato i rassegna gli strumenti finanziari a disposizione delle imprese e degli investitori. Dal lato delle imprese, gli strumenti di private debt sono, tra gli altri, i minibond, le cambiali finanziarie, le obbligazioni subordinate e partecipative. Sempre dal lato imprese («a cui è imposto un cambio di mentalità, soprattutto se a gestione familiare»), sono stati ricordati gli equity instruments (dove l’equity rappresenta il capitale proprio dell’impresa): il private equity, l’equity crowfunding e lo Spac (un veicolo, costituito dai promotori-sponsor, finalizzato a raccogliere capitali - attraverso la quotazione - che serviranno per l’acquisizione successiva di una società target).
«Dal lato degli investitori - ha spiegato il dott. Pinosa - i risparmiatori possono accedere agli investimenti che finanziano l’economia reale, comprese le Pmi, attraverso degli strumenti collettivi del risparmio, in cui la decisione di allocazione del capitale investito è deputata ad un gestore professionale, con una diversificazione utile alla riduzione del rischio assunto». Tre gli strumenti a disposizione: i Fia (Fondi d’investimento alternativi, il cui portafoglio non comprende bonds, equity, cash), i Pir (Piani individuali di risparmio, che rappresentano un “contenitore fiscale” di strumenti finanziari che permette ai risparmiatori persone fisiche di investire il proprio denaro in maniera diversificata, usufruendo di interessanti incentivi fiscali) e gli Eltif (Fondi chiusi che puntano a creare un metodo alternativo di finanziamento alle Pmi affiancandosi ai Pir; sono caratterizzati da bassa liquidità e orizzonte temporale lungo).
Il dott. Pinosa ha concluso il suo intervento osservando che «le Pmi hanno timore ad avvicinarsi a questi nuovi strumenti, ma c’è un modo per vincere la paura: fare un salto di qualità attraverso la piattaforma di servizi integrati Elite, creata proprio per supportare le piccole e medie imprese nella realizzazione dei loro progetti di crescita». Elite - nata dalla collaborazione tra Borsa italiana e Mef, Abi, Confindustria, Fondo italiano d’investimento, Academy e Bocconi - a fine 2019 ha superato le 1.400 imprese, di cui 840 italiane, per 100 miliardi di ricavi e 560mila dipendenti in 45 Paesi del mondo.

Pubblicato il 19 febbraio 2020

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La Cisl continua a crescere: oltre 1400 iscritti tra Piacenza e Parma

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Nel 2019 sono stati 1466 i nuovi iscritti alla Cisl Parma-Piacenza, guidata dalla segretaria Marina Molinari: le tessere erano complessivamente 52913 nel 2018, ma nel 2019 si è raggiunta quota 54379, con un incremento percentuale di quasi 3 punti. I settori più attivi risultano essere quello dei trasporti e logistica, con un incremento del 14 per cento annuo, e il pubblico impiego, pure con una crescita a doppia cifra (11,60%), conquistata parimenti nel territorio delle due province dell'Emilia occidentale. Interessante anche l'aumento delle iscrizioni nel comparto industriale, guidato dall'agro-industria che incrementa gli aderenti del 4,57 per cento in un'area polo d'eccellenza del "Made in Italy" alimentare. A livello regionale nel 2019 sono oltre tremila (3055) gli iscritti in più per la Cisl Emilia Romagna, la conferma di un trend di crescita che ha portato il sindacato di via Milazzo ad essere, con 313.956 adesioni, la terza Cisl in Italia per numero di iscritti, dopo Lombardia e Veneto.
Filippo Pieri, segretario generale regionale, ha commentato i dati con soddisfazione. “Siamo molto contenti, i numeri attestano ciò che già si percepiva chiaramente: una Cisl in ottima salute che continua a crescere nei differenti ambiti produttivi. In particolare, in termini assoluti, i miglioramenti più sostenuti sono arrivati dai settori dei trasporti (+1351 tessere), del pubblico impiego (+1294), del commercio e terziario (+869), dei metalmeccanici (+488) e degli ‘atipici’ (+486)”.
Altra nota positiva arriva dalla categoria dei pensionati (Fnp), che aumentano a livello regionale di 646 iscritti rispetto all’anno precedente. Anche i giovani continuano ad essere uno dei punti cardine su cui si focalizzano le politiche della Cisl, ed anche qui i numeri sembrano indicare un’organizzazione sulla strada giusta, con gli under 35 che sono poco sotto la soglia dei trentatremila e rappresentano quasi il 19% (18,75%) del totale degli “attivi”. “Da tempo – ha commentato Filippo Pieri - ci concentriamo sui giovani, perché è da loro che passa la speranza di un futuro migliore per il nostro paese. Sono loro i veri protagonisti del cambiamento, e questo vale anche per la nostra organizzazione. Noi li dobbiamo aiutare a riscoprire i valori positivi del lavoro, della dignità della persona, della legalità, della solidarietà, ma nel contempo occorre creare le condizioni che garantiscano più eguaglianza, più tutele, diritti, un lavoro stabile e salari dignitosi”.
Nel computo generale degli iscritti in Emilia Romagna, le donne (53,69%) superano gli uomini (46,31%), mentre gli stranieri sono poco oltre il 16% del totale. Stranieri che in alcuni settori sono una parte consistente della forza lavoro, come in quello dell’agroalimentare (51,68%), dell’edilizia (48,54%), dei trasporti e logistica (42,42%), del commercio e terziario (39,14%) e del metalmeccanico (30,97%).
“Lavoratori che oltre ad essere un valore aggiunto per la nostra economia (difatti tutte le analisi dimostrano inequivocabilmente che il lavoro migrante, ben tutelato e retribuito, resta fondamentale per produrre le nostre eccellenze) risultano un indispensabile fattore strategico perché vanno a svolgere ruoli e mansioni che non sempre sono semplici da reperire sul mercato. Tanto che lo stesso lavoro diventa un veicolo straordinario d’ integrazione, capace non solo d’inserire la persona immigrata nel circuito produttivo, ma anche di promuoverne la partecipazione alla vita della comunità. Il ripopolamento di alcune zone del nostro Appennino ne è un esempio lampante”, ha puntualizzato il numero uno della Cisl regionale. In definitiva, i dati certificano la crescita costante dell’organizzazione sindacale e la rilevanza del ruolo politico e sociale svolto a difesa di lavoratori e pensionati. “Ma, al di là dei dati, è confortante – ha concluso Filippo Pieri - il clima di fiducia che giovani, donne, immigrati, lavoratori e pensionati continuano a dimostrare nei nostri confronti. A dimostrazione della perfetta aderenza alle rilevazioni del rapporto Eurispes (Rapporto Italia 2020) in cui la fiducia degli italiani nei sindacati risulta cresciuta di ben 8,5 punti (dal 37,9% al 46,4%). Un sentimento che ci spinge a proseguire con ancora più slancio la nostra azione e che ci porterà a fare ancora meglio”.

Pubblicato il 18 febbraio 2020

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Bulli e cyberbulli, se ne parla a ConversAzioni

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"ConversAzioni. Incontri per una scuola da vivere": prende il via il 20 febbraio con la serata su "Bulli e cyberbulli. Istruzioni per l'uso" il ciclo di tre incontri organizzato dall'Istituto Comprensivo "E. Carella" di Pianello Val Tidone in collaborazione con "Insieme per la scuola", Centro per le Famiglie Distretto di Ponente, Iren e Slow Food.
A parlare di bullismo e cyberbullismo sarà, alle ore 21 all'I.C. di Pianello (via Puccini, 29), il dott. Gianni Tosca, psicologo del Centro per le Famiglie del Distretto di Ponente, che offrirà suggerimenti per riconoscere i segnali del disagio di chi è vittima o autore di queste forme di comportamento e restituirà una prima analisi dei dati raccolti nell'Istituto tramite questionari anonimi.

L'incontro successivo è in programma il 5 marzo: Andrea Budu Toniolo, atleta e viaggiatore, palerà di "Eco tour. Viaggiare sostenibile".
Ultimo appuntamento il 16 aprile: "Non mangiamoci il mondo. Consumo consapevole e recupero dei rifiuti" il tema sul quale interverranno Marco Bergonzoni di EduIren Piacenza insieme a Monica Fornasari e Luisella Verderi di Slow Food Piacenza.

Tutti gli incontri si svolgono nella sede dell'Istituto Comprensivo di Pianello con inizio alle ore 21.
Per informazioni: 0523.992009 (Valeria Fatone, segreteria I.C.), 334.3763748 (Daniela Monti, Comitato Genitori).

Pubblicato il 18 febbraio 2020

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Lo stile della cura: quando la tecnica non basta

Daniele Bruzzone all’AUSL di Piacenza per la Giornata Mondiale del Malato

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“Tutti insieme dobbiamo ricostruire una cultura della cura che non si appiattisca sugli standard da seguire, ma su una relazione buona tra gli operatori, che lavorano in campo sanitario, e i pazienti. Ciò che si deve vincere è il paradigma dell’impersonalità, dell’asetticità, dei numeri, delle evidenze. Non si può affidare la qualità della cura soltanto a questi parametri. La cura o è umana, al servizio della persona, oppure non è una buona cura!”
È il messaggio centrale della relazione del prof. Daniele Bruzzone, professore associato di Pedagogia Generale e Sociale presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, intervenuto al Convegno della Giornata Mondiale del Malato, l’11 febbraio, nella sala Conferenze di via Anguissola dell’Azienda Sanitaria Locale di Piacenza.
L’evento, organizzato dal Dipartimento Formazione dell’AUSL di Piacenza, dall’Ufficio Pastorale della Salute della Diocesi di Piacenza-Bobbio e dall’OPI Piacenza, coordinato da Itala Orlando e da Maria Gaetana Droghi, ha visto una notevole partecipazione del mondo sanitario piacentino.

“La caritas, cioè l’amore gratuito verso il prossimo – ha detto Bruzzone - si compie nella sincronia tra due movimenti apparentemente antitetici: uscire e rientrare in sé stessi. La persona vive questo sbilanciamento che viene chiamato in psicologia: trascendimento e raccoglimento.
Sono due aspetti che però vanno collegati profondamente, altrimenti possono esserci delle conseguenze nefaste. Da una parte, enfatizzando solo lo slancio umanistico, si può cadere in un emozionalismo privo di lucidità, dall’altra parte si cade nell’ impassibile freddezza del gesto efficiente, ma anonimo e impersonale”.
Per il professore della Cattolica bisogna poi distinguere i sentimenti dalle emozioni. Infatti le emozioni sono delle reazioni di fronte a delle cose che accadono, mentre i sentimenti sono attitudini abituali del sentire che si formano nel tempo. I sentimenti si radicano e sviluppano tramite l’esercizio, vanno coltivati, richiedono un investimento quotidiano di attenzione, di nutrimento, altrimenti deperiscono e muoiono.

Quali sono i sentimenti della cura?
Daniele Bruzzone ne ha elencati tre fondamentali: il rispetto, la tenerezza e la speranza.
Il rispetto, per il pedagogo, è la matrice di tutte le risposte etiche. Deriva dal latino respicere che significa saper guardare attentamente, cioè riguardare, infatti avere riguardo di qualcuno è un modo di dire comune. Si tratta quindi di avere la consapevolezza dell’altro, che non si può assoggettare a sé stessi, rispettandone la sua alterità.
La tenerezza, termine spesso usato da papa Francesco, è, secondo il professore, un atteggiamento del cuore e della mente. Significa smussare le proprie rigidità e asperità per fare spazio all’altro, per adattarsi e trovare mediazione.
La speranza è, per esempio, il continuare a curare quando non si può più guarire. Infatti la cura non coincide con la guarigione.
Nel complesso, il docente della Cattolica, ha sottolineato come avere l’anima, che deriva dal greco anemos, respiro, significa produrre emissione e immissione, cioè creare un movimento, una sincronia del dentro e del fuori che è indispensabile per la cura.
Si deve poi imparare, per Bruzzone, a coltivare il proprio sentire e non lasciarsi intossicare dall’aria cattiva e cercare di realizzare luoghi di lavoro emotivamente salubri che non devono avvelenare gli animi.
L’invito ai lavoratori delle professioni mediche è, per il pedagogista della Cattolica, di vivere una medicina narrativa, che non si lasci vincere dalla insensibilità, dalla burocrazia e dai costi, ma sappia ascoltare i malati, rispettarne le storie, senza abbandonarli alla paura e alla sofferenza.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 17 febbraio 2020

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