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Bobbio Classica, dodici concerti da agosto a dicembre

Danilo Rossi

Si rinnova con la stagione estiva, da oltre vent’anni, l’appuntamento con “Bobbio Classica”, la rassegna di musica di qualità organizzata dall’associazione Ponte Musicale con il sostegno principale di Comune di Bobbio, Banca di Piacenza e Regione Emilia Romagna e che si avvale della direzione artistica di Maria Ernesta Scabini. Caratteristica dell’edizione 2025 - che apre come sempre il 16 agosto - una concentrazione degli appuntamenti nella prima settimana, per poi tornare a fine mese e concludere una prima parte del Festival il 7 settembre. L’omaggio al repertorio sacro, invece, verrà reso il giorno di San Colombano, patrono della città (23 novembre), e in concomitanza con la festività dell’Immacolata (8 dicembre). Location atipiche come il Ponte del Diavolo, insieme ai centri più caratteristici della città quali la Basilica di San Colombano e il suo Chiostro, e l’Auditorium Philippe Daverio, accoglieranno una ricca offerta musicale con - come tradizione - protagonisti di grande fama.
Altri sponsor della manifestazione, Laura abbigliamento, Meandri abbigliamento, Gli Amici di Bea, Marghe e Susi abbigliamento per bambini, Rocca Costruzioni, Monica intimo-mare, Miro Oreficeria, Artevi Salumeria, Cantine Malaspina.

IL PROGRAMMA

Sono bel dodici gli appuntamenti in cartellone. Ecco il dettaglio del programma.

Sabato 16 agosto - Nell’insolita cornice del Ponte del Diavolo sul Trebbia, l’arpa di Davide Burani aprirà il Festival con un programma dedicato alle trascrizioni per arpa di alcune pagine del melodramma italiano. Alcune delle trascrizioni sono a cura dell’esecutore stesso.

Domenica 17 agosto - Nel suggestivo Chiostro di San Colombano si proseguirà con Mihaela Costea, primo violino dell’orchestra Toscanini e solista di fama internazionale, accompagnata al pianoforte da Franca Moschini con un programma che accosta la monumentalità corrusca della sonata Kreutzer di Beethoven, all’intimismo sofferto e decadente di un altro capolavoro della letteratura cameristica romantica, la sonata in re minore di Brahms.

Lunedì 18 agosto - In omaggio al patrimonio artistico della città di Bobbio, il terzo concerto si svolgerà nella Basilica di San Colombano, dove l’illustre organista Fausto Caporali accosterà ad un excursus che parte dal primo barocco fino al novecento italiano, improvvisazioni in stile su tema dato dal pubblico.

Martedì 19 agosto - L’auditorium Philippe Daverio ospiterà il violoncellista Lambetro Curtoni, giovane ma già affermato a livello internazionale, accompagnato al pianoforte da Giovanni Doria Miglietta, con un programma che accosterà un compositore non troppo noto in Italia come l’inglese di epoca vittoriana Charles Stanford con un classico del grande repertorio, la sonata in mi minore di Brahms.

Mercoledì 20 agosto – Sempre all’auditorium Philippe Daverio Danilo Rossi, già prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala, accompagnato al pianoforte dal suo storico partner Stefano Bezziccheri col quale ha formato un acclamatissimo duo, accosterà ad una prima parte dedicata a due protagonisti assoluti del romanticismo come Schuman e Brahms, una seconda parte più “estiva” e disinvolta con brani di Piazzolla, Kreisler e altri.

Giovedì 21 agosto - “Bobbio Classica” porge la massima attenzione alla musica contemporanea, che quest’anno verrà proposta (location, l’auditorium Philippe Daverio) dal Gruppo Italiano di Musica Oggi (GAMO) di Firenze. Verranno eseguiti brani di Sonia Bo, Giuseppe Colardo, Martino Faggiani e dei compositori che hanno frequentato il corso di perfezionamento tenutosi nella scorsa edizione a Bobbio.

Mercoledì 22 agosto - La famiglia Bach sarà il tema del recital pianistico di Orazio Sciortino proposto all’auditorium Philippe Daverio. Si partirà con il sommo Johannes per poi inoltrarsi nelle inquietudini preromantiche del figlio Carl Philipp, la dolcezza galante di Johan Christian e un altro tipo di intimismo preromantico di Friedemann.

Domenica 31 agosto - Gli allievi dell’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma, accompagnati al pianoforte dal direttore didattico Francesco Izzo, proporranno un programma di arie d’opera che spazierà da Mozart al primissimo Verdi, con alcune proposte di raro ascolto.

Domenica 7 settembre, all’auditorium Philippe Daverio, si chiuderà la prima parte del Festival con il recital del grande soprano Carmela Remigio, accompagnata al pianoforte da Martino Faggiani, che proporrà arie da concerto di Mozart e Beethoven per concludere con la grande scena tragica de “Il Pirata” di Vincenzo Bellini.

Domenica 23 novembre, nella ricorrenza di San Colombano, patrono della città, nella suggestiva cornice della Cripta dell’Abbazia, il soprano Anna Simboli, specialista del repertorio barocco, e Francesco Moi (organo), presenteranno un programma che alternerà momenti esclusivamente organistici con l’esecuzione di brani di Girolamo Cavazzoni, autore dal quale prende avvio la letteratura strumentale, con brani spirituali compresi tra sedicesimo e diciassettesimo secolo tra i quali spicca, oltre alla figura centrale di Claudio Monteverdi, quello di una compositrice, Lucrezia Orsina Vizzana.

Lunedì 8 dicembre chiusura del Festival al santuario di Nostra Signora dell’Aiuto, con il ritorno di Lamberto Curtoni, questa volta in versione solistica, che presenterà “In scordatura”, un programma che parte da autori quali Gabreli e Bach per concludere con una composizione dello stesso Curtoni.

Dal 19 al 23 agosto, inoltre, si terrà un “Masterclass di Composizione” con i docenti Sonia Bo e Giuseppe Colardo.

L’ingresso è libero. In caso di maltempo i concerti programmati nel Chiostro si terranno nell’Auditorium Santa Chiara. Per informazioni: Comune di Bobbio (0523962813 - www.comune.bobbio.pc.it): Associazione Ponte Musicale (3473158284 - www.pontemusicale.it). 

Nella foto, Danilo Rossi tra gli interpreti di Bobbio Classica.

Pubblicato il 30 luglio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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