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Progetto Peregrinus: italiani e irlandesi a confronto al Senato nel segno di Colombano

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Nella Sala Caduti di Nassirya, a Palazzo Madama, si è tenuta nei giorni scorsi la conferenza stampa di presentazione del “Progetto Peregrinus”, promossa dal Senatore Andrea De Priamo, Presidente della Sezione Bilaterale di Amicizia UIP Italia–Irlanda, insieme all’Associazione culturale Green Butterflies. L’iniziativa, attiva dal 2012, unisce Italia, Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord lungo la Via Columbani, nel segno dell’eredità culturale di San Colombano, promuovendo dialogo e cooperazione fra i tre Paesi in diversi ambiti. Cultura, musica, sport, scambi scolastici, campi estivi e cooperazione tra popoli sono i pilastri di questo importante progetto europeo. Tra i relatori diversi testimoni e rappresentanti Italiani e Irlandesi impegnati in ambito culturale, sportivo, musicale e formativo: lo storico Marco Vignola, l’architetto Manuela Bertoncini, l’irlandese Ruan O’Tiarnaigh, la musicista Catriona McElhinney Grimes, la giornalista Luisa Follini e la studentessa Letizia Rovere. Nell’occasione, sono state annunciate le prossime iniziative in programma, che prevedono scambi scolastici, campi estivi, concerti e attività didattiche tra luglio e novembre 2025. L’evento, trasmesso in diretta streaming sui canali ufficiali del Senato, si è concluso proprio con la citazione di una massima San Colombano: “Se togli la libertà, togli la dignità”.

Di seguito l'intervento della giornalista del Nuovo Giornale Luisa Follini

“Mio compito è parlare di cronache e memorie. Circa le cronache posso dire di sentirmi una “supertestimone” di Peregrinus perché dal 2011 ne divulgo l’attività grazie al Nuovo Giornale, il settimanale della Diocesi di Piacenza-Bobbio.
Ricordo Manuela  alla prima manifestazione di Peregrinus in Irlanda: un “folletto”, instancabile, sempre di corsa ad avvicinare uno ad uno tutti gli intervenuti. Gli stivali  stretti le procurarono una flebite, ma la gioia degli incontri le permise di  … non farci caso.
L’impeto della partenza del progetto non si è mai spento. Anzi !!! Peregrinus ha continuato ad alimentarsi di sogni. Tantissimi e sempre puntualmente realizzati. Certo fatica, ma anche gratificazione.
Peregrinus è  basato su partecipazione e accoglienza, fonti di baratto, con cui si è sempre mantenuto “indipendente”, proprio come suggeriva Colombano che riconosceva che la dignità sta nella libertà.
Il progetto ha coinvolto tutti i settori della società: arte, artigianato, educazione per ogni ordine di scuola - da materna a università -, gastronomia. Ha incentivato produzione di filastrocche, fiabe, mostre fotografiche e di prodotti del Cammino Europeo di Colombano. Ha dato vita a gemellaggi all’insegna di musica e sport. Di Colombano ha anche diffuso il rispetto per l’ambiente e per ogni creatura, facendo presa sui giovani, molto sensibili a questi temi. Da non sottovalutare poi la quota di divertimento loro assicurata dalla fantasia a getto continuo di Manuela.

Circa le memorie devo dire che Peregrinus ha trovato il suo quartier generale a Mezzano Scotti ( 6 km da Bobbio), e ha il merito di aver ripristinato la memoria dell’antico Monastero di S.Paolo li’ fondato da monaci irlandesi dissidenti fuoriusciti da Bobbio appena dopo la morte di Colombano. Tanto importante quel monastero nel medioevo da essere segnalato nelle carte geografiche vaticane. “Peregrinus” ha dedicato a Mezzano una tesi di laurea presso Architettura di Genova, poi pubblicata, e le Giornate Europee del Patrimonio, ininterrottamente dal 2015, in coinvolgimento con la Valle.
Per ubicazione geografica la zona era un naturale snodo viario sia per direttive Nord-Sud che Est-Ovest, per cui il flusso di pellegrini, armate, commercianti, briganti, … e’ sempre stato rilevante. Questo può ben giustificare la presenza in zona dei due Monasteri Gemelli (Bobbio e Mezzano) a brevissima distanza tra loro, ma uno al di qua, l’altro al di là dell’Orrido di Barberino, una formazione di nere rocce che stringe il fiume Trebbia in una strozzatura mozzafiato alla vista, ma anche di serio ostacolo al passaggio di persone via terra e di merci via fiume. Lì si trova la Grotta di San Colombano, che una plurisecolare tradizione vuole frequentata dal Santo. Documentata dal 1200.
Per gli irlandesi, anticamente detti Scoti o Scotti, il pellegrinaggio alla tomba di Colombano è sempre stata parte della loro devozione, tanto che l’irlandese Vescovo di Fiesole (circa 850) dono’ al Monastero di Bobbio la Chiesa di Santa Brigida a Piacenza  con annesso ospitale, finalizzata a ospitalità e cura dei pellegrini irlandesi.    
Grazie a Peregrinus, dopo secoli, parecchi irlandesi hanno rimesso piede a Mezzano Scotti. Tra loro molti musicisti che, ripercorrendo in musica le datate stradine del Borgo, hanno distribuito emozioni e rinnovato amicizia.

Nella foto, i relatori intervenuti al Progetto Peregrinus.

Pubblicato il 27 luglio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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