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Completato a Ferriere il corso internazionale di musica nel Fol in Fest

Fol in Fest Ferriere

Dopo 12 giorni di lezioni collettive ed individuali e i due concerti che hanno animato ed emozionato Ferriere sabato sera si è concluso il Corso Internazionale di Musica, teatro e arte figurativa diretto dal Maestro Uri Chameidis, tra i fondatori dell’accademia di Brera. In questo periodo gli studenti, una trentina di età e provenienza diversa, hanno potuto apprendere e ad affinare le tecniche musicali della musica da camera e concertistica, guidati dal corpo docente di primissimo livello, e vivendo nello stesso tempo il senso di comunità e condivisione nelle strutture del comune dell’Alta Val Nure. Soddisfatto il maestro Chameidis per la riuscita del corso che ha raggiunto la 39esima edizione.

“La parte didattica formativa ed educativa è stata un successo grazie alla professionalità dei docenti – sottolinea – E poi Ferriere è un posto bellissimo e abbiamo goduto tutti, docenti studenti e le loro famiglie che li hanno raggiunti nel periodo del conforto della vista di queste terre”. Durante i due concerti conclusivi del corso, che quest’anno è stato inserito tra gli eventi collaterali del Fol in Fest, il sindaco Carlotta Oppizzi ha rinnovato i ringraziamenti per aver scelto Ferriere e per offrire la generosa ospitalità della gente di montagna, anche per il prossimo anno. Il primo si è svolto nella sala parrocchiale con gli studenti che si sono esibiti su arie classiche tra gli arti di Bach, Mozart, Rossini e Chopin. In serata, invece, il concerto corale nella chiesa.

“Una partecipazione ampia di giovani talenti sostenuta da maestri anche di conservatorio stranieri che ha impreziosito il Fol in Fest”, ha dichiarato Polledri, direttore artistico della rassegna. “La montagna consolida la sua ricerca anche di un turismo di nicchia, di offerte culturali con valenza anche internazionale. Si aprono nuovi scenari. Montagna quindi che si riposiziona non solo sul piano del turismo di qualità ma anche sull’offerta culturale. Una particolare attenzione anche allo scenario internazionale che ha visto la presenza di parecchi allievi e anche di insegnanti da Israele”. Polledri ha richiamato la solidarietà al popolo di Israele duramente colpito dal massacro del 7 ottobre.

Pubblicato il 26 luglio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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