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I Lucky Fella incantano il pubblico in Santa Teresa

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“Sold out” nella chiesa di Santa Teresa a Piacenza, il 30 dicembre, per il Musical “Oh, Holy Night” dei Lucky Fella, un gruppo di giovani musicisti piacentini che sta crescendo sempre di più. Il concerto, promosso dalla stessa band, inserito nelle festività natalizie, è stato un omaggio alla città e un augurio di pace per tutto il mondo.

Cantare insieme: metafora del cambiamento per il mondo
Il programma con i testi tratti da “In nome della Madre” di Erri De Luca e musiche di tutti i tempi ha acceso i cuori dei numerosissimi presenti.
“Il recital è nato da alcune passioni, - ha spiegato Elisa del Corso, leader del gruppo - prima di tutto quella della fusione tra musica e teatro che riteniamo il mezzo più potente per veicolare un racconto. La seconda passione è quella del cantare insieme. Crediamo che l’unire le voci sia molto educativo ed una metafora di quello che vorremo fosse il nostro mondo”.
I brani di Erri De Luca - ha poi messo in evidenza Elisa - sono rappresentativi di una umanità molto vicina alla nostra e in cui ci si può immedesimare.

Musica dal mondo
Il racconto accompagnato da brani musicali di grande intensità è stato caratterizzato anche da pezzi tradizionali provenienti dall’Argentina, dalla Spagna e da alcune regioni italiane.
Endless Niht di Elton John, tratto da “Lion King - The Musical”, è il brano che ha subito scaldato il pubblico grazie alla splendida performance del gruppo con le voci e gli strumenti: violino, flauto traverso, chitarra, contrabbasso e percussioni.
Un pezzo di rara suggestione è stato “La Peregrinación” di Ariel Ramirez del 1964, una composizione ispirata da musiche e danze della tradizione argentina. Il testo, opera del poeta Félix Luna, è stato scritto in castigliano e arricchito da terminologia in lingua guaraní. Ad esempio la Vergine Maria viene definita la “la más bonita cuñataí” (la più bella tra le fanciulle). Il brano è stato eseguito con le due voci, maschile e femminile, più il coro, strumenti: chitarra, flauto dritto, contrabbasso e percussioni.

I protagonisti della serata
Apoteosi della serata il pezzo che ha dato il nome al musical: “Oh Holy Night” di Adholphe Adam, un classico della tradizione natalizia, interpretato con grande fervore e potenza dalla voce di Gianluca Cavagna.
Oltre a Cavagna, che nei testi scritti ha interpretato la figura di Giuseppe, gli altri protagonisti della serata sono stati:
Laura Amodeo: voce, percussioni e pianoforte;
Elisa dal Corso: voce, tastiere e fisarmonica:
Lucia Dal Corso: voce e flauti;
Maria dal Corso: voce e violino
Mattia Signaroldi: chitarre;
Julyo Fortunato: contrabbasso e ocarina.
La direzione artistica e gli arrangiamenti musicali di Elisa Dal Corso e Laura Amodeo.
Al termine del concerto scroscianti sono stati gli applausi di un pubblico entusiasta. Elisa Dal Corso infine ha voluto ringraziare in modo particolare il tecnico del suono Giacomo Uzzani e don Paolo Mascilongo che ha ospitato l’evento. Un grazie speciale poi Elisa, a nome anche delle sorelle Lucia e Maria, le “Dal Corso Sisters”, lo ha rivolto a Maria Rosa e Tiziano, i genitori presenti, che con il loro supporto e sostegno, sono sempre un costante appoggio alle figlie, tutte appassionate di musica.


Riccardo Tonna

Nella foto, il gruppo piacentino dopo l'esibizione in Santa Teresa.

Pubblicato il 31 dicembre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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