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Milestone, una Jam Session solidale di inizio anno

Francesca Lipeti 2

Dopo una breve pausa natalizia, ritorna la programmazione del Milestone Live Club a partire da domenica 1° gennaio.
Una Jam Session in amicizia sarà l’occasione per lo scambio degli auguri per l’anno nuovo e al tempo stesso aiutare l’associazione “L’albero di Joshua”, che sostiene il prezioso lavoro che la dottoressa piacentina Francesca Lipeti sta svolgendo da diversi anni ad Ilbissil, in Kenya.
Il programma di questo inizio anno solidale sarà così suddiviso: alle 16 si comincerà con la tombolata a cui seguirà la lotteria a premi. Il ricavato di entrambi questi momenti andrà all’associazione della dottoressa Lipeti. Oltre alla cifra che verrà raccolta in questo modo, il Piacenza Jazz Club devolverà 1 euro per ogni consumazione fatta al bar (caffè e acqua esclusi). Al termine, alle ore 17.30  si partirà con la Super Jam che vedrà alternarsi sul palco del Milestone tanti musicisti, sia studenti sia professionisti e non è esclusa la partecipazione di un ospite speciale. L’ingresso è gratuito con la tessera del club (o ANSPI), che è possibile ottenere anche all’ingresso.

Francesca Lipeti, medico piacentino, specializzato in Medicina tropicale a Liverpool (Gran Bretagna), dal 1994 si adopera con tenacia e laica vocazione per l’aiuto e la condivisione dei grandi problemi del popolo Maasai. Sino ad ottobre 2014 ha gestito il presidio sanitario di Lengesim, sperduto villaggio nella Savana sud-occidentale, a cinque ore di auto da Nairobi (Kenya). Un impegno che, nel 2004, le è valso il premio per la Pace della Provincia di Piacenza “Livia Cagnani”, nel 2006 “L’angil dal Dom”, assegnato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano ai piacentini che si sono distinti per la loro opera meritoria fuori dall’Italia. Il 17 ottobre 2009 le è stato attribuito il premio “Cuore Amico” dell’Associazione di Brescia “Cuore Amico Fraternità Onlus”, un Nobel per i missionari italiani nel mondo. La dottoressa Lipeti dal febbraio 2015 si è trasferita a Ilbissil, una cittadina situata sempre in Kenya, al confine con la Tanzania, per portare qui non solo la sua attività di medico missionario, ma anche per promuovere iniziative sociali e umanitarie a beneficio in particolare di donne, ragazze e bambini.

Per informazioni contattare: Angelica Dadomo – Ufficio Stampa Piacenza Jazz Club cell. 339/3266902; email:

Nella foto, Francesca Lipeti.

Pubblicato il 27 dicembre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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