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A Palazzo Farnese visite guidate per S. Stefano e l'Epifania, con un'edizione speciale in lingua ucraina

visite guidate S. stefano e Epifania

Si arricchisce il calendario di appuntamenti che andranno ad animare Palazzo Farnese nel periodo delle festività natalizie. I Musei Civici resteranno chiusi al pubblico solo nella giornata di domenica 25 dicembre e nella mattinata di domenica 1° gennaio (quando apriranno dalle 15 alle 18), mentre sabato 24, lunedì 26, sabato 31 dicembre e venerdì 6 gennaio accoglieranno i visitatori con orario continuato dalle 10 alle 18.

In calendario, nelle ricorrenze di Santo Stefano e dell'Epifania, un fitto programma di visite guidate straordinarie, incluse nel biglietto di ingresso, in partenza alle 10 e alle 15 per scoprire le collezioni di Museo Civico, Pinacoteca e Museo delle Carrozze, mentre alle 11.30 e alle 16.30 avranno inizio gli itinerari dedicati alla Sezione Romana.

Il 6 gennaio, alle 11.30, è prevista anche un'iniziativa speciale rivolta alle persone di nazionalità ucraina, che potranno usufruire dell'ingresso omaggio e di una visita con l'accompagnamento di una guida italiana, affiancata da un interprete di madrelingua ucraina che approfondirà la storia e il patrimonio del Museo Civico, della Pinacoteca e del Museo delle Carrozze. Per tutte le attività sopraccitate, la prenotazione è obbligatoria sino ad esaurimento dei 25 posti disponibili per ogni turno, contattando lo 0523-492658 o scrivendo a  .

Sono aperte le prenotazioni, agli stessi recapiti, anche per l'evento “In carrozza con la Befana!”, rivolto alle famiglie con bambini di età compresa tra i 4 e 10 anni: il 6 gennaio, in due gruppi da 15 (con un accompagnatore adulto per ciascuno), alle 15 e alle 16.30, visita animata tra le carrozze della preziosa collezione museale di Palazzo Farnese, indagando su quale sia il mezzo alternativo preferito, per la Befana, rispetto alla vecchia scopa che tutti conosciamo. La partecipazione, al costo di due euro, richiede obbligatoriamente l'adesione sino ad esaurimento dei posti disponibili.

Pubblicato il 23 dicembre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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