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Vesperali, emozione in Cattedrale con Anna Chiuri. II prossimo appuntamento l'11

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“È la categoria del sogno che determina le scelte coraggiose”: è l’espressione che fa da filo conduttore ai “Vesperali di musica e parole”, una iniziativa progettata e ideata dal maestro Federico Perotti nell’ambito di “Natale ad Arte” della diocesi di Piacenza-Bobbio.
Alla luce di questa intuizione la giornalista Barbara Tondini ha intervistato, il 4 dicembre, in cattedrale a Piacenza, il mezzosoprano Anna Maria Chiuri, e attraverso la parola di Dio, che nell’Avvento giunge attraverso l’esperienza del sogno, si è sviluppato il dialogo tra le due donne.

Far nascere emozioni

“Provengo da un paese dell’Alto Adige - ha affermato Anna Maria Chiuri - dove tutto gravita ancora attorno alla parrocchia, e i miei sogni sono nati proprio in chiesa, partecipando ai cori dei gruppi ecclesiastici di lingua italiana e di lingua tedesca, mi sono avvicinata al canto e il sogno è venuto a prendermi: la voce, vissuta come arte, è diventata la mia vita”. Anna Maria Chiuri è un mezzo soprano tra i più noti del panorama lirico italiano. Importante la varietà del suo repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo. Ha cantato con direttori di fama internazionale e nei teatri di tutto il mondo. È titolare della cattedra di canto al Conservatorio di Piacenza. Il canto - per la musicista - deve essere vissuto per far nascere emozioni in chi ascolta.
“La voce - ha aggiunto Chiuri - nasce dal corpo umano, dal respiro, da un tessuto irrorato di sangue che il cervello riesce ad ordinare. Lo spartito, specie dei grandi compositori, è qualcosa di eterno che ci dà indicazioni, poi bisogna con passione e volontà cercare dentro sé stessi per trovare quello che ci appartiene del pezzo e trasmettere emozioni… Per arrivare a questo ci vogliono anni di studio e di amore per la musica”.

La musica dell’organo

Il compito di passare dalle parole alla musica è stato affidato al maestro Enrico Viccardi, diplomato in Organo e Composizione organistica al Conservatorio di Piacenza nella classe di Giuseppina Perotti. L’attività concertistica lo ha portato a suonare per rassegne prestigiose in Italia e all’estero. Ha tenuto corsi di perfezionamento in tutto il mondo.
Viccardi, titolare della cattedra d’Organo al Conservatorio di Parma, ha eseguito, in cattedrale a Piacenza, brani di Johan Sebastian Bach, Siegfrid Karg-Elert e Gabriel Joseph Rheinberger.

“I Vesperali di musica e di parole” danno appuntamento in Cattedrale  domenica 11 dicembre alle ore 16.45: ospite sarà il professor Alberto Gromi, all'organo il maestro Federico Perotti.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 6 dicembre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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