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Al via la Settimana Organistica Internazionale

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Partirà, il prossimo 25 settembre, come da tradizione, la Settimana Organistica Internazionale 2022, nella sua 54ª edizione, 69° anno.
Il festival organistico da oltre sessant’anni (1953-2022) porta nelle basiliche cittadine il fior fiore dell’organastica mondiale e continua a vantare l’invidiabile primato di rassegna d’organo più longeva d’Italia. Anche quest’anno si dipanerà in sette eventi ospitati in quattro luoghi sacri della Diocesi, in città: S. Savino, S. Giovanni in Canale, S. Antonino, S. M. di Campagna. Un evento straordinario, legato ai 1600 anni della morte del vescovo S. Savino (420-2020) verrà recuperato dall’attività sospesa nel 2020, a causa della pandemia, e finalmente realizzato presso la basilica di S. Savino.
Alla prestigiosa manifestazione organistica si unisce la Rassegna Contemporanea “Giuseppe Zanaboni”, la quale, da 25 edizioni, si occupa di inserire in alcuni dei concerti in programma letteratura nuova, a volte appositamente commissionata per alcuni degli strumenti piacentini. Ciò permette un incremento della partecipazione di giovani artisti, sia creatori sia interpreti, ed una nuova produzione di letteratura sacra e religiosa.
L’edizione della manifestazione di quest’anno è la 69ª curata dal Gruppo Strumentale Ciampi (direzione artistica di Claudio Saltarelli), essa ricade sotto l’alto patronato dell’Unesco e della Commissione Europea, con il patrocinio del Comune di Piacenza ed il prezioso sostegno di: Regione Emilia-Romagna, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca di Piacenza, Steriltom. Questa edizione del 69° anno è la prima particolare di alcune successive rassegne che porteranno la manifestazione al compimento dei suoi 70 anni: un caso più unico che raro, in Italia, per una manifestazione organistica e dai contenuti e connotati che conosciamo. Settant’anni sono un traguardo ambitissimo che portano Piacenza a primeggiare in quel settore artistico. Questo primato sarà adeguatamente sottolineato soprattutto ad iniziare dall’anno prossimo.
La manifestazione, oltre alla divulgazione della letteratura sacra ed organistica, si occupa della importantissima manutenzione degli strumenti storici che vengono utilizzati e risiedono in alcune delle più preziose basiliche della città.
Come ogni anno invitati a partecipare alla manifestazione sono alcuni fra i più noti e prestigiosi concertisti del mondo, da sempre suddivisi in giovani con già notevoli successi e riconoscimenti alle spalle, nonché vere e proprie icone dell’organo.
L’ingresso agli eventi in programma è libero.

Ecco il calendario 

Domenica 25 settembre
Piacenza, Basilica di S. Savino, ore 16 Christopher Herrick (Inghilterra) in concerto 25^ Rassegna Contemporanea “Giuseppe Zanaboni”

Domenica 2 ottobre
Piacenza, Basilica di S. Antonino, ore 16 Bernard Winsemius (Olanda)
 
Domenica 9 ottobre 
Piacenza, basilica di S. Savino, ore 21
DIES SAN-SABINIENSIS
Mistero Sacro in un Preambolo, un Atto formato da nove Momenti e un Postludio per soprano, tenore, basso, attore, cori e orchestra
ricorrendo 1600 anni dalla morte di S. Savino, 420-2020
Poema di Claudio Saltarelli
Musica di: David Bednall, Fabrizio Festa, Fabrizio De Rossi Re, Marco Betta, Federico Mantovani, Joe Schittino, Olivier d’Ormesson
Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretto da Corrado Casati Voci Bianche del Coro Polifonico Farnesiano diretto da Mario Pigazzini Interpretano Gli Inviati celesti, Le Schiere celesti, Gli Osservatori celesti
Goar Faradzhian, soprano, interpreta La Zelatrice
Michele Concato, tenore, interpreta San Gelasio Fanciullo Juliusz Loranzi, basso/baritono, interpreta Sant‟Opilio Custode Corrado Calda, attore, interpreta Un Narratore, San Savino Vescovo
Filmati di Ettore Sola Regia di Corrado Calda Gianluca Littera, armonica
Gruppo Strumentale Ciampi
CAMILLO MOZZONI, direttore concertatore 25^ Rassegna Contemporanea “Giuseppe Zanaboni”

Domenica 16 ottobre
Piacenza, Basilica di S. Giovanni in Canale, ore 16 Loriane Llorca (Francia)

Domenica 23 ottobre
Piacenza, Basilica di S. Antonino, ore 16
Thomas Ospital (Francia)

Domenica 30 ottobre
Piacenza, Basilica di S. Savino, ore 16 Benjamin Righetti (Svizzera)
25^ Rassegna Contemporanea “Giuseppe Zanaboni”

Domenica 6 novembre
Piacenza, Basilica di S. M. di Campagna, ore 21 Kamil Mika (Polonia)

Il primo concerto in San Savino

Il primo appuntamento della 54ª rassegna organistica di quest’anno ha un ospite davvero prestigiosissimo e di caratura mondiale: il maestro inglese Christopher Herrick, fra i più prestigiosi ed eclettici interpreti con alle spalle una miriade di incisioni e notevolissimi premi internazionali.
Il concerto si terrà domenica 25 settembre (ingresso libero) ore 16, presso la basilica di S. Savino.
Il programma che sarà proposto, con molti autori inglesi, è di grande impatto. Verrà eseguita letteratura di: J. S. Bach, M. L. Takle, I. Farrington, Th. Dubois, Ch. Praestholm, P. Fletcher.
 La carriera di Christopher Herrick, quale uno dei principali organisti-concertisti di tutto il mondo, si fonda su solide basi. Da ragazzo era corista nella Cattedrale di St. Paul ed ebbe la fortuna di cantare, nel 1953, per l'incoronazione e di partecipare, in quello stesso anno, ad un tour di 40 concerti nel Nord America. In St. Paul tutto ha avuto inizio. E' stato studente di musica presso la sua scuola superiore, studente di organo presso l’Università di Oxford e presso il Royal College of Music di Londra. È quindi ritornato nella Cattedrale di St. Paul in qualità di assistente organista; ha poi trascorso dieci anni nell’Abbazia di Westminster, dove ha suonato per molti Reali e pen cerimonie di Stato, compreso il funerale di Lord Mountbatten, il servizio funebre per Herbert Howells, e il concerto per l’ottantesimo compleanno e il servizio funebre di Sir William Walton. Nel 1983 l’Hyperion Records, prestigiosa etichetta di musica classica della Gran Bretagna, ha registrato un album da lui intitolato "Fuochi d'organo" con l’organo dell’Abbazia di Westminster.
Da allora, come artista esclusivo di Hyperion, ha inciso oltre 40 CD, tra cui 14 dischi Organ Fireworks – “I punti di forza di questa serie estremamente piacevole e decisamente spettacolare si trovano in primo luogo nelle registrazioni di alcuni tra i più sorprendenti strumenti del mondo, ed anche per l’esecuzione di Herrick, che può solo essere descritta come immancabilmente brillante” (Gramophone) - e le opere per organo di Bach su 16 dischi – “Christopher Herrick e il team Hyperion meritano l’elogio più caldo per questo ciclo bachiano che ha fornito all’ascoltatore irripetibili momenti, scintillanti e coinvolgenti ascolti”. (Gramophone)
Dal 1979 la sua attività concertistica lo ha portato in tutto il mondo, regolarmente in Nord America, Europa e Australia, nonché in Sud Africa e Hong Kong. Ha avuto il privilegio e il piacere di incontrare innumerevoli organi di ogni stile immaginabile, dagli emozionanti strumenti più grandi ai deliziosi strumenti più piccoli, dagli storici ai nuovissimi. Ora, dopo il suo settantesimo compleanno, ha intenzione di continuare a suonare in grandi cattedrali, sale da concerto e nelle più belle chiese con i migliori organi finché ha la salute e la forza e fintanto che il pubblico continuerà ad apprezzare il suo modo di fare musica.
Nel 1998 il Lincoln Center Festival gli ha assegnato il compito immane di suonare tutte le opere per organo di Bach in 14 concerti in 14 giorni consecutivi nella Alice Tully Hall sul grande organo Kuhn, ed è stato premiato con questa recensione sul New York Times: “E' un virtuoso, non c'è dubbio. Era al culmine della sua notevole forma, che unisce la precisione con il brio, la libertà interpretativa con la gioia pura del virtuosismo. L’esecuzione era, in una parola, trionfale”.
L’ingresso al concerto è libero.
L’edizione della manifestazione di quest’anno è la 69ª curata dal Gruppo Strumentale Ciampi (direzione artistica di Claudio Saltarelli), ricade sotto l’alto patronato dell’Unesco, della Commissione Europea, si svolge con il patrocinio del Comune di Piacenza ed il prezioso sostegno di: Regione Emilia-Romagna, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca di Piacenza, Steriltom.

Pubblicato il 21 settembre 2022

Nella foto, il maestro Herrick che si esibirà il 25 settembre nella basilica di San Savino.

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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