Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Tre appuntamenti imperdibili per Val Nure Chero Festival - Schegge di Storia

SMALLABLE ENSAMBLE

Lungo fine settimana con tre appuntamenti imperdibili per Val Nure Chero Festival - Schegge di Storia a cura di Fedro Cooperativa.

Giovedì 10 luglio alle 21.30 gli Smallable Ensemble si esibiranno a San Giorgio piacentino portando sul palco un omaggio ai Beatles e a John Lennon. La band è composta da Alex Gariazzo, chitarrista e cantante della Treves Blues Band e sessionman per artisti italiani e d’oltreoceano; Marco “Benz” Gentile, polistrumentista, che ha curato la produzione artistica e il missaggio dell’album ed è chitarrista e violinista degli Africa Unite, e sessionman per Rachele Bastreghi, Meg, Colapesce; Michele Guaglio, bassista con all’attivo un apprezzato lavoro solista in area jazz, per anni collaboratore del chitarrista rock-blues Vic Vergeat e turnista live e in studio (Susanna Parigi, Morgan); Roberto Bongianino, fisarmonicista e polistrumentista già con Paolo Bonfanti, Animalunga e Enea Leone, coinvolto in numerosi progetti a cavallo tra folk, blues, jazz e tango.

GENE GNOCCHI

Venerdì 11 luglio alle 21.30 Gene Gnocchi salirà sul palco di Villa Raggio a Pontenure. Il noto comico, attore, conduttore televisivo e scrittore italiano porta in scena uno spettacolo esilarante “La testa nel pallone”. La sua carriera inizia nel mondo dello spettacolo come cabarettista, distinguendosi per il suo stile ironico e satirico, spesso caratterizzato da un humor intelligente e pungente. Gnocchi ha partecipato a numerosi programmi televisivi di successo, tra cui “Mai dire Gol” e “Zelig”, dove ha consolidato la sua popolarità grazie alle sue imitazioni e monologhi. La sua capacità di analizzare con sarcasmo e leggerezza temi di attualità, sport e cultura gli ha permesso di diventare una figura amata dal pubblico italiano. Oltre alla televisione, ha scritto libri e recitato in teatro e cinema, dimostrando versatilità artistica. Gnocchi è anche conosciuto per il suo impegno nel sociale. La sua comicità, spesso leggera ma mai superficiale, gli ha valso numerosi riconoscimenti e un posto di rilievo nel panorama dello spettacolo italiano. Con un approccio spontaneo e autentico, Gene Gnocchi continua a intrattenere e a far riflettere sul mondo contemporaneo, rimanendo una figura di riferimento nel settore. La sua lunga carriera e il suo talento hanno fatto di lui uno dei volti più riconoscibili e apprezzati in Italia, capace di coniugare umorismo e approfondimento in modo originale e coinvolgente.

Guerri di Beck Peccoz

Sabato 12 luglio alle 21.30 a Bettola in piazza Colombo salirà sul palco Giordano Bruno Guerri per parlare del ruolo della storia e di come questa venga raccontata e tramandata ai posteri. Giordano Bruno Guerri scrittore, giornalista e studioso del XX secolo. Laureatosi nel 1974 inizia a lavorare per la Garzanti come correttore di bozze. Colleziona poi diverse esperienze nel campo del giornalismo e dell’editoria. Nel 1985 è Direttore del mensile Storia illustrata, nel 1986 direttore editoriale per Mondadori. Dal 2003 al 2005 ha diretto l’Indipendente. Docente di storia contemporanea, dal 2008 è presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, dal 2015 direttore di Garda Musei e dal 2020 è Sovrintendente della Fondazione Erice Arte di Erice. I suoi saggi di storia sono tradotti in numerose lingue. ”

Il progetto Val Nure e Chero Festival - Schegge di Storia è una rassegna culturale inserita nel cartellone estivo della Val Nure organizzato da Fedro Cooperativa con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura.

Nelle foto: dall'alto, gli Smallable Ensemble, Gene Gnocchi e Giordano Bruno Guerri.

Pubblicato l'8 luglio 2025

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente