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A Fiorenzuola il debutto de «La via dei monasteri regi»

Comunicato stampa. A Fiorenzuola il debutto de La via dei monasteri regi

Si terrà presso l’Auditorium “San Giovanni” di Fiorenzuola d’Arda, sabato 10 settembre alle 17, la prima presentazione ufficiale del volume “La via dei monasteri regi: il ramo francigeno della Val d’Arda, tra storia, mito e devozione nel contesto delle Vie Romee dei Piacentini”, curato da Fausto Ferrari e dal Circolo Culturale Valtolla, con il patrocinio della Provincia di Piacenza e dei Comuni di Piacenza, Fiorenzuola d’Arda, Alseno, Lugagnano Val d’Arda, Morfasso e Bore: un progetto finalizzato ad approfondire, dal punto di vista storico e geografico, la conoscenza della strada Romea della Val d’Arda, definita “via dei tre monasteri” in riferimento ai tre storici monasteri un tempo situati a Fiorenzuola d’Arda e Gravago, e in Val di Tolla.

LA VIA DEI MONASTERI REGI E IL VOLUME

La via dei monasteri regi fu particolarmente conosciuta e frequentata durante l’intero Medioevo: già a partire dal settimo secolo, quando le continue scaramucce tra bizantini e longobardi dalle parti di Fidenza obbligarono gli stessi longobardi a preferire altre strade per raggiungere il “mare Tuscum” e dirigersi verso Roma. La strada Romea della Val d’Arda corrispondeva a tali esigenze: si trattava di un percorso ben servito per i suoi fruitori, che da Fiorenzuola d’Arda, risalendo lungo il corso dell’Arda, potevano raggiungere Castell’Arquato, Lugagnano e Mignano, per valicare l’Appennino sul passo del Pellizzone: da qui si scendeva verso le valli del Ceno e del Taro, nell’odierna provincia di Parma, per giungere infine a Pontremoli, dove la via dei monasteri si ricongiungeva con il tracciato della via Francigena, che oltrepassava l’Appennino sul passo della Cisa. Ma il volume tratta anche altri temi correlati a quello della via Romea della Val d’Arda, come la viabilità nel territorio piacentino dall’antichità al periodo moderno; il monachesimo e i monasteri costruiti a Piacenza e nel territorio diocesano, così come cenni sulle chiese piacentine e sui novecento anni dalla costruzione della Cattedrale del capoluogo provinciale.
“Grazie al bel lavoro di Fausto Ferrari e del Circolo Culturale Valtolla, il nostro territorio viene messo in risalto ed esaltato, insieme alle sue bellezze naturalistiche, storiche ed artistiche”, ha sottolineato il Sindaco di Fiorenzuola d’Arda, Romeo Gandolfi, che ha curato la prefazione del testo. “La forma del pellegrinaggio consente di unire il fascino del cammino e la conoscenza delle bellezze artistiche e culturali che si possono trovare lungo il percorso: se i percorsi della via Romea e della via Francigena sono ancora largamente diffusi e apprezzati in tutto il mondo, grande merito va dato a tutti gli enti e alle associazioni che lavorano ogni giorno per valorizzare tale forma di conoscenza del territorio. Questo progetto va proprio in questa direzione”.

Nella foto: una veduta aerea di piazza Molinari a Fiorenzuola.

Pubblicato il 29 agosto 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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