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Parte «Musique Nouveau», rassegna che coniuga musica e Liberty

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E’ ampio l’orizzonte della rassegna “Musique Noveau”, un percorso che cavalca la bellezza del Liberty dal punto di vista architettonico per poi calarsi nella musicalità di Ravel, Debussy e Stravinski, fino a toccare la pittura di Klimt da un lato e di Picasso dall’altra. Una poliedricità che, tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Secolo Breve, trova esempi nell’intera Europa e che sarà riproposta a Piacenza grazie ai concerti promossi dall’associazione "I parchi della musica", dall’assessorato alla Cultura e dalla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi.
Tutto questo è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa il 31 marzo a Palazzo Farnese, presenti l’assessore Jonathan Papamarenghi, Francesca Rossi Dal Monte, direttore artistico dell’associazione "I parchi della musica", Lucia Pini, direttore della galleria Ricci Oddi e Serafino Tedesi, direttore dell’Ensemble Orchestra Infonote.


“Ho voluto a Piacenza – ha commentato Papamarenghi – questa rassegna nata a Salsomaggiore, città fortemente caratterizzata dalla presenza di palazzi Liberty e da due anni a Piacenza, perché anche la nostra città ha forti riferimenti a questo genere architettonico, coniuga musica e architettura nell’ambito dell’evento dell’anno, ovvero l’inaugurazione alla Ricci Oddi della mostra dedicata al grande artista appartenente alla Secessione viennese, tant’è che il primo concerto si svolgerà il 10 aprile, il giorno precedente l’inaugurazione della mostra su Klimt. Questa mostra, con le varie iniziative collaterali che la caratterizzeranno, abbraccia l’intera città da più punti di vista artistici”.
Francesca Rossi Dal Monte ha sottolineato la straordinarietà di un percorso espressamente pensato e dedicato a Piacenza come preview e successivamente in concomitanza con la mostra dedicata a Klimt: “E’ importante riscoprire la declinazione Liberty, evidenziare la magnificenza architettonica ed artistica della città attraverso una proposta musicale assolutamente coerente. La Rassegna “Musique Nouveau” intende mettere a punto nuovi percorsi dedicati all’affascinante periodo storico, dedicandola a un segmento storico-musicale molto preciso, a corredo della mostra “Klimt Intimo”.
I programmi sono stati pensati espressamente per questo evento e ripercorrono il primo trentennio del '900”. Ha aggiunto che la scelta dei repertori intende illustrare come le arti fossero in assetto quasi simbiotico. Non solo pittura, scultura e l’architettura ma anche la danza.

Serafino Tedesi ha affermato che la musica è soprattutto condivisione e inclusione: “E’ comunque fondamentale avere accanto le istituzioni per questi eventi e l’assessore Papamarenghi è stato determinante in tal senso come in tante altre iniziative che caratterizzano la cultura a Piacenza”. Infine Lucia Pini ha ribadito che “la collaborazione in questi percorsi è una sorta di mantra e ha concluso sottolineando “l’importanza di sviscerare la figura di Klimt anche
attraverso il pensiero e le arte dell’epoca in cui ha vissuto”.

Si partirà domenica 10 aprile alle 18,30 alla Ricci Oddi con il concerto “Parade de dimanche”, con Davide Vendramin e Ylenia Vope alla fisarmonica che eseguiranno musiche di Satie, Debussy e Stravinski. Introduzione di Paolo Rosetti.
Sabato 23 aprile alle 21, al Teatro dei Filodrammatici andrà in scena il concerto “Das gold de danau”, con Mattia Pettoni all’arpa e l’Ensemble Orchestra Infonote che eseguirà musiche di Strauss, Holts e Debussy. Introduzione di Paolo Rosetti.
Sabato 30 aprile alle 18,30 ancora alla Ricci Oddi in via San Siro 13, avrà luogo il concerto “Jeunes Musiciens” in collaborazione con l’Accademia Stauffer center of string di Cremona. Sofia Manvati (violino), Arianna Di Martino (violoncello) e Clara Dutto (pianoforte)  eseguiranno brani di G. Fauré. Introduzione di Maria Chiara Mazzi.
Infine sabato 7 maggio alle 18,30 alla sala Arisi degli Amici dell’Arte, avrà luogo il concerto “Le dame déco” con Elisa Parodi al flauto, Margherita Sarchini (viola), Patrizia Radici (Arpa) con musiche di Bonis, Dubois, Lauper, Debussy. Introduzione di Bruno Dal Bon.
Ingresso gratuito con prenotazione e super green pass. Info e prenotazioni:  .

Nella foto, la presentazione dell'iniziativa "Musique Nouveau“.

Pubblicato il 31 marzo 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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