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800 giovani al Politeama all'evento «Lasciati ispirare»

politeama

Il teatro Politeama di Piacenza, l’11 aprile, si è trasformato in un crogiolo di idee e aspirazioni giovanili in occasione dell'evento "Lasciati ispirare" organizzato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza - Cremona. Circa 800 studenti provenienti dai principali istituti superiori della città hanno partecipato a questo incontro focalizzato sul futuro dei giovani e per i giovani.

Determinazione e passione

L'evento, coordinato dai docenti Edoardo Fornari e Sebastiano Grandi, è stato inaugurato da una figura di spicco nello sport italiano, Giuliano Razzoli, noto come "Razzo". Campione olimpico di slalom speciale a Vancouver 2010, Razzoli ha condiviso con i giovani le sue esperienze, sottolineando l'importanza della determinazione e della passione nel raggiungere grandi obiettivi. La convention è proseguita con interventi sul futuro dell'alimentazione e della sostenibilità. Gli studenti dei corsi di Laurea magistrale in Scienze agrarie, alimentari e ambientali hanno presentato "The Food of the Future", un confronto intrigante tra dieta mediterranea e nuove fonti alimentari come insetti e carne coltivata in laboratorio. Questa sessione ha aperto un dibattito sull'economia circolare con i concetti di Re-use, Reduce, Recycle e su strategie di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici.

Le donne e il futuro

Un altro momento saliente è stato quello con Manuela Nicolosi, arbitro internazionale di calcio, che ha parlato della sua esperienza nel mondo del calcio, tradizionalmente dominato dagli uomini. La sua partecipazione alla Supercoppa UEFA 2019 come parte della prima terna arbitrale femminile in una finale europea maschile è stata fonte di grande ispirazione. La sessione dedicata ai futuri sviluppi in economia e giurisprudenza ha visto interventi dei corsisti della Cattolica su temi come "Azienda 2030", l'evoluzione dell'intelligenza artificiale e il suo impatto sulla vita quotidiana, e le sfide della globalizzazione e dell'internazionalizzazione nel 2024. Il dibattito su "Influencer Marketing: declino o pit stop?" ha offerto spunti interessanti sulla direzione futura del marketing digitale.

Quello che sono l’ho voluto io

L'evento si è concluso con l'intervento di Pietro Morello, un giovane artista e influencer che ha fatto della felicità una scelta di vita. Morello, che ha catalizzato l’attenzione degli studenti presenti, ha iniziato la sua performance con le note al pianoforte della canzone “Piazza Grande” di Lucio Dalla, sottolineando come l’espressione: “A modo mio quello che sono l’ho voluto io…”, racchiuda l’esperienza della sua vita. “I bambini sono la mia fonte di ispirazione - ha detto sia per le loro idee, che per il loro modo di comportarsi, di reagire davanti alle difficoltà, trovando soluzioni uniche e straordinarie. Non sono altro che ambasciatore della loro potenza»”. Ha condiviso poi, con grande empatia, la sua esperienza nel supporto ai bambini in difficoltà, sia in ambito ospedaliero che nelle zone di guerra, riaffermando l'importanza di avere un piano e di seguire le proprie passioni per fare la differenza nel mondo.
"Lasciati ispirare" ha rappresentato un'opportunità unica per i giovani di confrontarsi con realtà diverse e dialogare apertamente sulle numerose sfide e opportunità che il futuro riserva. Questo evento ha sicuramente lasciato un segno nel cuore e nella mente di molti studenti, ispirandoli a progettare un futuro dove passione, sostenibilità e innovazione vanno di pari passo.

Riccardo Tonna

Nella foto, i protagonisti dell'evento al Politeama.

Pubblicato il 12 aprile 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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