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La giornalista di Mediaset Safiria Leccese a Piacenza per parlare di economia con l’anima

 Safiria Leccese


Dieci storie per raccontare che il mondo dell’impresa sa fare del bene. Safiria Leccese, uno dei volti dei tg Mediaset, sarà a Piacenza lunedì 11 marzo alle ore 18.30 all’Università Cattolica del Sacro Cuore per presentare il suo libro “La ricchezza del bene. Storie di imprenditori tra anima e business”.
Nelle pagine, le storie di grandi nomi - da Branca a Ferrero, da Mediolanum, a Thun -. La convinzione dell’autrice è che in futuro “resisteranno quelle aziende capaci di fare scelte non solo in vista dei profitti, ma anche del bene di chi ci lavora, dei clienti, della comunità civile e dell’ambiente”. L’iniziativa dell’11 marzo sul tema “Storie di imprenditori fra anima e business“ è promossa dalla sezione locale dell’Ucid - Unione cristiana imprenditori dirigenti - e dal settimanale Il Nuovo Giornale in collaborazione con l’Ateneo di San Lazzaro; a coordinare i lavori, il presidente Ucid dott. Giuseppe Ghittoni.
Safiria Leccese, giornalista parlamentare, ha presentato in mondovisione la veglia per la beatificazione di Giovanni Paolo II e ha condotto il programma di Rete 4 “La strada dei miracoli”.

“Nelle aziende che racconto - spiega la giornalista -, quando sono arrivati i momenti critici (le alluvioni, la pandemia, il rischio della cassa integrazione), si sono stretti gli uni agli altri, i manager hanno rinunciato agli utili, ma non hanno mai mandato a casa nessuno. Il posto di lavoro è come un’estensione della famiglia, un luogo in cui ti puoi rifugiare”.
“In Italia - continua la Leccese - c’è un tessuto di medio-piccole imprese, una buona parte delle quali incide positivamente sui territori, con un metodo di lavoro analogo a quello al centro del libro. Raccontando i grandi, ho voluto dare un messaggio macroscopico. E anche rompere un tabù: dal business con l’anima nasce sempre il bene. Volevo scardinare l’idea diffusa per cui, se sei ricco, hai schiacciato qualcuno. Se sei buono, sei uno squattrinato e non conti niente”.
L’ultima delle dieci storie narrate nel libro riguarda Carlo Acutis, giovane morto prematuramente a 15 anni e proclamato beato nel 2020.
“Carlo - spiega Safiria Leccese - era figlio di due imprenditori. Aveva capito molto presto che la ricchezza va condivisa e ha senso se diventa un bene per qualcuno. Sapeva che il cuore di questa nostra vita sono le relazioni. Prima fra tutte, per lui c’era la relazione con Dio”.

Pubblicato il 7 marzo 2024

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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