Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

Fiorenzuola, al via il progetto di riqualificazione del parco Darwin

Comunicato stampa. Giunta ok al progetto di valorizzazione del parco Darwin 3 copia

La Giunta comunale di Fiorenzuola d’Arda ha approvato nei giorni scorsi il progetto di fattibilità tecnico- economica relativo alla valorizzazione dell’area del parco Darwin come “opportunità aggregativa di comunità”.
“L'intervento proposto – hanno illustrato il Sindaco di Fiorenzuola d’Arda, Romeo Gandolfi, e l’Assessore comunale ai lavori pubblici, Massimiliano Morganti - si configura come un'azione integrata che coniuga la valorizzazione urbana, la sostenibilità ambientale e la coesione sociale, con l’obiettivo di restituire centralità e pluralità d’uso ad uno spazio pubblico di grande potenziale, attualmente sottoutilizzato da una parte della popolazione. Il progetto è infatti fondato sull’idea che lo spazio pubblico possa avere il valore di educazione sociale e inclusione, da attivare attraverso strategie partecipative, progettazione condivisa e interventi mirati di tipo strutturale, relazionale ed educativo”, in un’area, quella del parco Darwin, caratterizzata – come descritto nella relazione redatta dal personale del Settore Programmazione e gestione del territorio del Comune di Fiorenzuola d’Arda – dalla presenza di elementi “ad alto potenziale trasformativo, come strutture preesistenti riqualificabili, tra cui un campo sportivo ed un palco; una presenza stabile e significativa di adolescenti; un contesto sociale già attivato tramite presidi educativi e una buona percezione estetica del verde, comunque da rafforzare tramite interventi mirati
”.

Il progetto di valorizzazione del parco Darwin

Nel corso della fase di progettazione preliminare, promossa in collaborazione con l’oratorio “San Fiorenzo” di Fiorenzuola d’Arda nel corso del 2021, era stato attivato un primo percorso partecipativo che ha previsto azioni di ascolto, osservazione e coinvolgimento attivo dei cittadini.
Nei mesi scorsi il Comune ha quindi stanziato 260 mila euro per l’esecuzione dell’intervento di riqualificazione, inserito nell’ambito del programma delle opere pubbliche 2025-2027, a precedere la redazione e conseguente approvazione del progetto esecutivo, articolato in tre ambiti operativi secondo un modello di governance collaborativa tra Amministrazione comunale, ufficio tecnico e realtà associative locali: mediante il primo, “teatro di comunità”, si intende trasformare il palco esistente in uno spazio per eventi intergenerazionali, performativi e culturali, mediante la riqualificazione della pensilina esistente; un incremento dell’impianto di luci a basso consumo e la realizzazione di attività, in collaborazione con cittadini ed associazioni locali. Nella seconda fase, “palla ai giovani”, il Comune si propone di razionalizzare le aree gioco per incrementare la socialità tra le varie fasce d’età; realizzare un grande spazio multifunzionale per attività sportive libere, e predisporre impianti elettrici ed illuminazione sportiva notturna. Nella terza fase è prevista la rimozione del muro in cemento, con creazione di connessioni visive e funzionali tra le varie aree del parco, ed installazione di nuove sedute in zone strategiche dell’area.

“Il progetto per il Parco Darwin intende offrire una risposta concreta e sistemica al bisogno di spazi pubblici inclusivi, partecipati e sostenibili”, hanno aggiunto Gandolfi e Morganti. “La sua realizzazione favorirà una nuova centralità del parco nella vita del quartiere; una riduzione delle conflittualità intergenerazionali; un miglioramento della qualità urbana e ambientale, ed un rafforzamento del capitale sociale e relazionale della comunità”.

Nella foto, l'interno del parco Darwin.

Pubblicato il 30 luglio 2025

Ascolta l'audio

L'associazione nazionale partigiani cristiani (Anpc) riconosciuta nelle realtà sulla memoria del Novecento

Quintavalla

È stato approvato dalla commissione Bilancio dell’Assemblea legislativa l’emendamento firmato dai consiglieri regionali del Pd Luca Quintavalla, Matteo Daffadà, Anna Fornili, Maria Costi e Ludovica Carla Ferrari che inserisce l’Associazione nazionale partigiani cristiani (Anpc) nelle realtà riconosciute dalla Legge n.3 del 2016 sulla Memoria del Novecento. La modifica è rientrata poi nei provvedimenti oggetto dell’Assemblea regionale nella seduta del 23 luglio.

“Con l’approvazione dell’emendamento di cui sono stato promotore insieme ai colleghi Daffadà, Fornili, Costi e Ferrari – afferma il consigliere Luca Quintavalla – la Legge sulla Memoria del Novecento si arricchisce di un elemento importante: il riconoscimento del ruolo e dell’attività svolta dall’Anpc - Associazione Nazionale Partigiani Cristiani. Una sigla che meritava pienamente di essere inserita - al pari di Anpi, Fiap, Fivl, delle associazioni combattenti e reduci e degli istituti storici della Resistenza - tra le realtà impegnate nella tutela e nella trasmissione della memoria democratica e antifascista della nostra Regione”.

“Questo emendamento nasce da una sollecitazione che arriva dal territorio. Nel quadro normativo regionale mancava un tassello significativo: quello rappresentato dall’impegno dei partigiani cristiani – prosegue Quintavalla – a Piacenza, l’Anpc è attiva da anni nella promozione della memoria resistenziale e porta avanti un lavoro serio, capillare, rivolto soprattutto alle giovani generazioni. Un impegno importante, che si aggiunge a quello altrettanto prezioso dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), già riconosciuta dalla legge sulla memoria. La Resistenza fu un movimento plurale, animato da culture e orientamenti diversi e il contributo dei partigiani cristiani ne rappresenta una componente essenziale. Riconoscere l’Anpc significa restituire completezza alla narrazione della Resistenza e rafforzare il patto civile e culturale su cui si fonda la nostra Repubblica”.

La Regione Emilia-Romagna, con la Legge sulla Memoria, investe ogni anno su iniziative fondamentali per costruire cittadinanza finanziando progetti culturali, percorsi didattici, e viaggi-studio.

L’Anpc nasce nel marzo del 1947 per volontà di esponenti della Resistenza di ispirazione cristiana, tra cui Enrico Mattei. Fin dalla sua fondazione ha avuto come obiettivo la difesa e la promozione dei valori della Liberazione, con uno statuto che ne afferma chiaramente la missione: tenere uniti coloro che lottarono per la libertà, sostenendoli nel tempo e trasmettendo la memoria della loro azione.

Nella foto, Luca Quintavalla.

Pubblicato il 29 luglio 2025

Ascolta l'audio

La presidente Monica Patelli ha incontrato il nuovo prefetto di Piacenza, Patrizia Palmisani

Palmisani Patelli 2

La presidente della Provincia Monica Patelli ha ricevuto il nuovo prefetto di Piacenza Patrizia Palmisani.
In occasione del cordiale incontro istituzionale, che ha toccato diversi ambiti di interesse comune ed è stato concluso da un reciproco augurio di buon lavoro, il prefetto Palmisani e la presidente Patelli hanno concordemente evidenziato l’importanza di proseguire nel solco della vicinanza al territorio, del dialogo costruttivo e della stretta collaborazione tra le istituzioni, ribadendo la condivisione di intenti e l’impegno sinergico di Prefettura e Provincia rispetto alle incalzanti sfide da affrontare.
Patrizia Palmisani, già prefetto a Lodi dal giugno 2015 e successivamente prefetto a Monza e Brianza dal marzo 2019, è stata nominata prefetto di Piacenza il 14 luglio scorso. Si è ufficialmente insediata oggi, subentrando a Paolo Ponta che è stato destinato a svolgere le funzioni di prefetto di Lecco.

Nella foto, Monica Patelli e Patrizia Palmisani.

Pubblicato il 28 luglio 2025

Ascolta l'audio

Il nuovo Prefetto: al lavoro con fiducia per creare rete sul territorio

perf copia

“Il mio primo lavoro è stato come educatore negli istituti minorili con il Ministero della Giustizia, poi al Ministero degli Interni mi sono occupata di personale e concorsi e per sette anni ho lavorato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con la nomina a prefetto sono stata impegnata al Dipartimento dei Vigili del Fuoco con l’incarico di direttore dell’Ufficio Centrale Ispettivo e poi sul territorio prima a Lodi e in seguito a Monza-Brianza”: così si presenta ai giornalisti Patrizia Palmisani, il nuovo prefetto di Piacenza. Succede a Paolo Ponta destinato a Lecco. Ha al suo fianco il capo di gabinetto Claudio Giordano e passa in rassegna i problemi di Piacenza e provincia.

La sicurezza

Primo punto, la sicurezza. I reati, sia quelli verso la persona che verso il patrimonio, sono in calo - dice dopo aver incontrato al mattino le forze dell’ordine -, ma ciò che desta preoccupazione è l’insicurezza percepita dai cittadini che non va affatto sottovalutata. Le persone - aggiunge - devono poter uscire di casa serenamente.

Sempre in tema di sicurezza, l’attenzione del nuovo Prefetto è puntata anche sul tema lavoro. In questo ambito, oltre ovviamente alle aziende, occorre fare formazione partendo dalle scuole per creare tra gli studenti la cultura della sicurezza sul lavoro.

La coesione sociale

Altro punto, la coesione sociale. Dalla stagione del Covid - puntualizza - ci siamo tutti resi conto che per raggiungere un obiettivo si deve lavorare in squadra. A questo proposito, la coesione sociale si basa su quattro pilatri: la sicurezza, la sanità, la scuola e il lavoro. L’amministrazione pubblica deve fare di tutto per offrire ai cittadini risposte appropriate, coordinate e credibili.

La protezione civile

Un altro settore chiave è la protezione civile in vista di possibili eventi negativi che possono accadere. Occorre essere preparati, per questo - spiega il nuovo Prefetto - metteremo in cantiere adeguate esercitazioni in modo da capire eventuali situazioni critiche nell’organizzazione.

Il fronte minori

Anche il fronte minori è all’attenzione della Prefettura. È un problema - sottolinea - che sta emergendo a livello nazionale. Noi ci occupiamo in primo luogo di prevenzione: il rispetto dell’altro è alla base della convivenza civile. L’ambito dei minori richiede anch’esso un’azione concorde tra famiglie, scuola e istituzioni. A questo proposito andrà monitorata soprattutto la movida, all’interno della quale può accadere che si verifichino reati. La socialità è importante, ma sempre all’interno di regole chiare.

Gli anziani

Insieme ai giovani, un altro campo d’azione sono gli anziani che a volte subiscono truffe. Chi ha vissuto purtroppo questa esperienza, spesso porta con sé un senso di inadeguatezza. Anche in questo settore la parola chiave è prevenzione.

La piccola provincia italiana

Il prefetto Palmisani, che a breve incontrerà i sindaci della provincia, elogia la “piccola provincia italiana”. Ho vissuto sia nelle grandi città che in realtà più piccole, sono convinta che la provincia, ed è il caso di Piacenza, offre una grande opportunità nella costruzione di relazioni significative per la propria vita.

Il ponte sulla Via Emilia

Fra gli altri temi sul tappeto, i lavori previsti da parte di Anas al ponte sulla Via Emilia tra Piacenza e Pontenure. In base a quanto avviato dal prefetto Ponta, occorre chiudere l’accordo con Autostrade e ottenere l’esenzione del pedaggio per i mezzi che dovranno ricorrere a una viabilità alternativa e favorire l’aumento del numero di treni regionali con sosta a Pontenure.

I problemi non sono pochi, ma il nuovo Prefetto è già al lavoro. “Ci vuole sempre nella vita - conclude - un atteggiamento positivo, con la fiducia di poter risolvere i problemi creando un clima di collaborazione sul territorio. Servono sempre fiducia negli altri e nel futuro”.

D. M.

gior copia

Chi è il nuovo Prefetto

Patrizia Palmisani, 65 anni, romana, è sposata e madre di due figli. Laureata con lode in giurisprudenza alla Sapienza di Roma, ha conseguito un master di II livello in mediazione, conciliazione e negoziazione.

Vice direttore dell’Amministrazione Penitenziaria, nel 1988 ha iniziato la carriera prefettizia, prima nell’Ufficio Coordinamento del Ministero dell’Interno e in seguito in vari uffici del Dipartimento per le Politiche del Personale.

Nel 2007 è stata assegnata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Conferenza Stato-Città e poi come vice capo di gabinetto del Dipartimento per gli Affari Regionali.

Prefetto dal 2012, nel Ministero dell’Interno ha ricoperto incarichi di rilievo, tra cui quello di direttore dell’Ufficio Centrale Ispettivo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco. Nel 2015 è divenuta Prefetto di Lodi e dal 2019 di Monza e della Brianza.

Nelle foto, il nuovo Prefetto di Piacenza Patrizia Palmisani; l'incontro con i giornalisti.

Pubblicato il 28 luglio 2025

Ascolta l'audio

Nella fredda Copenaghen, un calore inaspettato

copena


L’esperienza di Andrea Buraschi, 24 anni, al lavoro nel settore della robotica: “Volevo uscire dalla mia zona di comfort, mettermi in gioco, aprirmi a una cultura che non era la mia”



È partito per Copenaghen per una sfida, per uscire dalla sua bolla, per aprirsi a nuove esperienze, sia dal punto di vista professionale che personale. Andrea Buraschi - gli amici lo chiamano Ea - ha 24 anni. Dopo aver vissuto per alcuni mesi in Danimarca, può dire che quella è stata una delle sfide più formative della sua vita. “Sono andato a Copenaghen per aumentare le mie competenze lavorative nella robotica - racconta - perché in Danimarca le opportunità per il mio settore non mancano. Volevo uscire dalla mia zona di comfort, mettermi in gioco, aprirmi a una cultura che non era la mia. Viaggiando s’imparano molte più cose che restando fermi a casa: entri in contatto con persone che non avresti mai potuto conoscere, con stili di vita che non immaginavi nemmeno”.

“Mi sono sentito accolto”

A Copenaghen ha vissuto per alcuni mesi a casa di un sacerdote, don Fabrizio Milazzo, cresciuto a Piacenza nella parrocchia della SS. Trinità, che per lui è diventato un punto di riferimento importante. “Mi ha accolto senza impormi nulla - ricorda - ma era sempre presente per ogni necessità, per integrare le persone che quella comunità raccoglie, per lo più ragazzi come me, che si trovavano lontano da casa per motivi di studio o di lavoro”.

“Ogni certezza stava svanendo”

È stata un’esperienza che ha riacceso in lui la fiamma della fede che si stava riducendo al lumicino, asfissiata da tante difficoltà. “Venivo da un periodo difficile - spiega - in cui non sapevo dove collocarmi, come se ogni certezza stesse svanendo. A Copenaghen, senza che nessuno me l’imponesse, con l’amicizia di persone che condividevano le mie stesse domande, quella fiamma si è riaccesa. Mi sono sentito amato per come sono, senza dover dimostrare nulla, senza che nessuno chiedesse in cambio qualcosa”.


Il porridge a colazione

Il suo impatto con quella cultura, con quella terra fredda dal sapore nordico, non è stato semplice: dal porridge a colazione (un piatto con avena, frutta fresca e miele), dal cappuccino con la pizza - per lui quasi inconcepibile - a uno stile di vita completamente diverso dal suo. Eppure ogni difficoltà è diventata un’opportunità per aprirsi, per riflettere sulle sue scelte, per entrare in contatto con se stesso. Oggi si sente una versione più matura di sé, più pronta ad affrontare le sfide che la vita potrà presentargli.

“Buttatevi!“

“È come se quella situazione difficile si fosse trasformata in un’occasione per conoscermi a fondo. Se potete, buttatevi: un’esperienza del genere può solo farvi crescere. E se le cose non dovessero andare come sperate, potete sempre tornare a casa - perché quella porta sarà sempre aperta - ma con un bagaglio che porterete per sempre con voi”.

Elisa Costellini


Nella foto, Andrea Buraschi con don Fabrizio Milazzo.

Pubblicato il 27 luglio 2025

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente