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Notizie Varie

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La Festa delle Nocciole a Mareto di Farini

noci

Domenica 9 settembre, dalle ore 12 alle 21, va in scena a Mareto di Farini la “Festa delle Nocciole” che si svolgerà al “Fontanone”. La Festa delle Nocciole offre la possibilità di intraprendere una gita alla scoperta dei profumi e dei sapori dell’Alta Valnure. La giornata di festa sarà accompagnata dalla musica della tradizione e regalerà ai visitatori un perfetto connubio di arte e tipicità locali.
Dalle 12 è previsto il pranzo al "Fontanone" con stand gastronomici e prodotti tipici locali. Durante la giornata si può ballare al ritmo delle musiche tradizionali popolari delle "quattro province" con la piacevole compagnia degli “Statale 45” composti da Franco, Gabriele e Bernardo. E in più sorprese a base di nocciole. In caso di maltempo la festa – organizzata dal circolo Anspi “Aserei” - sarà annullata e rinviata a data da destinarsi.

Pubblicato il 6 settembre 2018

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Mons. Ambrosio a Lovari di Rezzoaglio

lovari

 Si è svolto il 60° anniversario della costruzione del Tempio della Fraternità di Lovari nella festa del Sacro Cuore di Maria con la commemorazione dei caduti della frazione: l’alpino Bacigalupi Terenzio e il carabiniere Pagliughi Sisto.
La chiesetta simbolo di pace fu costruita a ricordo di tutti coloro che morirono o si rifugiarono nella frazione Lovari durante l’ultima guerra.
E’ stata una cerimonia emozionante con la partecipazione del vescovo Gianni Ambrosio di Piacenza, don Roberto Isola parroco di Rezzoaglio, don Piero Coletto e don Celso Dosi.
Il Vescovo ha analizzato le letture della giornata, ponendo l’attenzione sui falsi idoli che ci circondano nel mondo di oggi, in cui Gesù rappresenta il vero esempio da seguire. Don Coletto che era presente 60 anni fa all’inaugurazione del Tempio insieme a suo zio vescovo Pietro Zuccarino racconta quegli istanti: "Sicuramente non c’erano alberi e il Vescovo arrivò dalla chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo di Alpepiana sul dorso di un cavallo. Ricordo l’architetto Mazzino che ideò questo Tempio".
Il Coro di Saranzan, formato da piccoli e grandi, con la loro direttrice Manuela hanno intonato canti e musiche durante la cerimonia, suscitando apprezzamento da parte dei presenti.
La processione della Statua della Madonna lungo le vie del paese è stata accompagnata da una mostra fotografica che ha ripercorso alcuni anni della festa e della vita del paese. Ritornati al Tempio della Fraternità, Leonardo ha suonato il silenzio al momento della deposizione della corona alla lapide dei caduti.
Erano presenti le seguenti autorità: il sindaco di Rezzoaglio Daniele Mareschi, con alcuni consiglieri, Antonietta Cella sindaco di Santo Stefano D’Aveto, Daniela Segale presidente del Parco Antola , il consigliere metropolitano Roberto Cella, accompagnato dal Gonfalone della Città Metropolitana di Genova e il Comandante Superina dei Carabinieri di Santo Stefano d’Aveto.
Numerosa anche la presenza delle associazioni: Alpini di Rezzoaglio, Santo Stefano D’Aveto, Chiavari, Rapallo, Favale di Malvaro, Carasco, la Croce Rossa di Rezzoaglio, la Protezione Civile di Rezzoaglio e l’Associazione Carabinieri di Lavagna.
Valter Lazzari vicepresidente della sezione Alpini di Genova, con il vessillo sezionale delle 36 medaglie d’oro ha sottolineato l’importanza della memoria del passato nella vita dei presenti.
Al termine della ricorrenza si è voluto rievocare la lettura della poesia che 60 anni fa una bambina di Lovari recitò al Vescovo. La piccola Giorgia ha interpretato benissimo tale ruolo con le seguenti parole: "Bella Chiesetta tra i faggi sperduti, come una fiamma ci scaldi d’amore - sui monti intrepida ai figli caduti - l’inno solenne tuo scenda nel cuore.. L’alba a Lovari è sempre più bella - sei tu preghiera che unisce nel bene dal cielo limpido all’ultima stella – la tua campana solleva le pene. A sua Eccellenza l’onore è si tanto - l’autorità civili e militari - all’arciprete che gli resta il vanto - sono con voi i cinque focolari. Bella Madonna che dal Cielo reggi - tutti riuniti i tuoi figli proteggi".
La Festa è proseguita ad Alpepiana con il tradizionale pranzo al Circolo Lagin con i cuochi e camerieri che dal 1998 ci aiutano, a loro e a tutti i partecipanti alla manifestazione i nostri più sentiti ringraziamenti.

Pubblicato il 6 settembre 2018

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«La Racconteria», narrazioni e laboratori per i bambini

racconteria

Narrazioni e laboratori gratuiti per i bambini con Sara Dallavalle e Andrea Roda (in arte Pappa&Pero): sono in programma dal 4 al 18 settembre nell'ambito del progetto Itinerario Famiglie del Centro per le Famiglie del Comune di Piacenza.

Primo appuntamento martedì 4 settembre alle ore 17 ai giardini di Sant'Antonio.
Sarà poi la volta dei giardini di Pittolo, giovedì 13 settembre, sempre dalle ore 17.
Ultimo appuntamento martedì 18 settembre alle ore 17 ai giardini di Roncaglia.

Il progetto Itinerario Famiglie è affidato in gestione all'Associazione di promozione sociale "Le Valigie".

Per informazioni si può contattare lo sportello InformaFamiglie&Bambini:
- Centro per le Famiglie Galleria del Sole, Centro Civico Farnesiana, tel. 0523.492380
- Centro per le Famiglie Quartiere Roma, via Torricella 7/9, tel. 338.6359183
e-mail .

Pubblicato il 4 settembre 2018

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La Piacenza romana a «Il Po ricorda»

poRicorda7set

Venerdì 7 settembre alle ore 17.30 al Centro visite del Parco fluviale del Trebbia (Piacenza, strada dell'Aguzzafame 75, Borgotrebbia) riprendono gli appuntamenti del festival fluviale "Il Po ricorda": Mariarosa Lommi parlerà dello studio del sito archeologico di via San Tommaso e della possibilità di individuare la forma della città in età romana.

L’area dello scavo  si trova nell’estrema propaggine nord-occidentale della città, ai limiti del terrazzo fluviale su cui la stessa fu impostata in età romana: proprio tale posizione, unitamente all’andamento sinuoso della via, ha portato fin qui a escludere dal perimetro urbano antico tutta la fascia di quegli isolati, fino a via Sant’Eufemia.
Tuttavia una serie di riflessioni, scaturite dalla presenza di materiali già del II secolo a.C. e l’inequivocabile presenza di una domus, nota grazie alla presenza di un mosaico - asportato nel corso degli scavi e prossimamente visibile presso la sezione romana dei Musei Civici di Palazzo Farnese, di imminente allestimento -, permettono di riconsiderare gli studi finora svolti sulla città con nuovi occhi e di ipotizzare che la città fosse stata pianificata nella sua massima estensione già dalla rifondazione del 190 a.C., senza procedere a progressivi ampliamenti se non nel corso del Medioevo.

Contemporaneamente alla conferenza, per consentire ai genitori interessati di seguirla, gli operatori specializzati di Arti e Pensieri condurranno un laboratorio sotto al pergolato del museo: L'universo dei laterizi di epoca romana è quanto mai vario e, per alcuni aspetti, incredibilmente simile al presente. Coppi, tegole, mattoni e suspensurae erano indispensabili per costruire le abitazioni e gli edifici della città: Placentia era un noto centro produttivo, favorita dalla presenza del fiume Po. Come un vero officinator, ogni partecipante potrà realizzare un mattone in argilla e marchiarlo col proprio bollo personalizzato!

A seguire aperitivo e reading, accanto al pergolato del Museo.

Per tutta la durata dell’evento sarà aperta e visitabile la mostra “Di là dal fiume e tra gli alberi. Sguardi sul paesaggio del Po”, con foto di Andrea Pasquali e Daniele Zucca, a cura di Raimondo Sassi.

L'appuntamento successivo è previsto venerdì 14 settembre, quando Micaela Bertuzzi proporrà un affascinante viaggio alla scoperta di uno dei mosaici più noti e discussi della Piacenza di duemila anni fa, con la conferenza “Il mosaico di Piazza Duomo tra mito e realtà”.

Per la partecipazione agli aperitivi sarà gradita una piccola offerta a sostegno delle attività dell’Associazione Arti e Pensieri.

IL PO RICORDA si svolge in collaborazione con il Comune di Piacenza (Politiche Culturali e Promozione Turistica; Eventi e Valorizzazione del Grande Fiume) e l’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia occidentale, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e con il patrocinio del Via Francigena Collective Project 2018.

Pubblicato il 5 settembre 2018

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Borgotaro, «il chiostro dell'anima»

 Serata per Arturo

Come ogni estate, la comunità parrocchiale di Sant’Antonino a Borgotaro ha aperto il suo “chiostro”, per offrire a tutti l’opportunità di ritrovare il gusto dello stare insieme: “Il Chiostro dell’anima” è infatti il titolo della rassegna culturale ideata e animata dal parroco don Angelo Busi, che si è chiusa la scorsa settimana con una serata dedicata ad Arturo Curà, eclettico artista che ha regalato piccoli capolavori alla Valtaro attraverso la sua sensibilità creativa espressa sulla pagina, con le note e dietro la cinepresa.
“Gli appuntamenti al Chiostro sono pensati in un clima di amicizia e di cordialità, con un’attenzione speciale alla cura dell’anima grazie ai momenti musicali e teatrali che amici artisti sanno offrire – ha spiegato don Angelo –: nel corso della manifestazione, si è passati così dal viaggio musicale del compositore Claudio Cojaniz, il quale ha fatto rivivere con il suo pianoforte i drammi e la nostalgia dei popoli dei Balcani, alle sonorità barocche proposte dal maestro Fabio Mancini sul grande organo Serassi della chiesa di Sant’Antonino. Nelle due serate presso Palazzo Molinari, trasformato con la riproduzione su telo dello splendido chiostro dell’abbazia di Torrechiara presso Parma, il pubblico ha potuto seguire da vicino i racconti del tempo – prosegue –: come affrontare la vecchiaia e, soprattutto, come mantenere in questi tempi così convulsi “l’eleganza del riccio”, che corrisponde ad una forte interiorità che si nutre di intelligenza e spiritualità”.
La rassegna ha infatti proposto due incontri sull’arte del tempo e del buon vivere, il primo con l’accompagnamento della Corale Lirica Valtaro ed il racconto di Clara Molinari e Giacomo Bernardi, il secondo attraverso le pagine de “L’eleganza del riccio”. Il libro di Muriel Barbery è stato infatti il filo conduttore per ricordare il maestro Curà, sulle note degli amici musicisti Franco Brugnoli, Massimo Armani e Fiorello Biacchi, che hanno interpretato le sue canzoni ricche di umanità: “Il vero protagonista delle due serate è stato forse il pubblico, che ha saputo rispondere con l’attenzione ed il silenzio ai vari interventi degli attori – conclude don Angelo –. Il ‘Chiostro’ è un’esperienza speciale perché restituisce ai presenti il desiderio di essere comunità. In fondo, in queste serate non è squillato alcun cellulare: non c’era più bisogno di tecnologia per stare insieme con gioia e leggerezza”.

Lorenzo Benedetti

Pubblicato il 3 settembre 2018

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