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Santa Franca: innamorata di Cristo

santafranca

“Papa Francesco mette in chiaro la differenza tra cristiani abituati e cristiani innamorati”: cosi don Maurizio Noberini ha delineato la figura di Santa Franca, nella sua festa il 25 aprile, nella chiesa di San Raimondo a Piacenza dove è collocata la sua tomba. Don Maurizio, parroco della comunità cittadina che ha preso il nome della Santa, ha guidato la celebrazione affiancato da don Luigi Chiesa, don Franco Capelli e don Giovanni, un sacerdote pellegrino sulla via Francigena.

Santa "vivae vocis oraculo"

Santa Franca, nata nel 1175 da una famiglia nobile dei conti di Vitalta nel territorio piacentino, è una figura di spicco nella storia religiosa del Medioevo italiano. Entrò giovanissima nel monastero benedettino di San Siro, uno dei più fiorenti dell'epoca, dove già a quattordici anni pronunciò i voti solenni. Nel 1198, alla morte della badessa Brizia, Franca fu eletta per guidare il monastero. Nel 1214, ispirata da Carenzia Visconti, Franca accettò l'invito a fondare un nuovo monastero cistercense sul Montelana. Divenne badessa del nuovo monastero, continuando a gestire anche San Siro per un periodo. La comunità si trasferì poi a Pittolo per motivi di sicurezza, evidenziando le sfide logistiche e di sicurezza che i monasteri spesso affrontavano. Santa Franca morì il 25 aprile 1218, e il suo corpo divenne oggetto di venerazione, riconosciuto come mezzo attraverso il quale Dio operò molti prodigi. Le sue spoglie, dopo varie traslazioni, riposano ora nella chiesa delle Benedettine di San Raimondo a Piacenza. Secondo la tradizione, Franca fu proclamata santa "vivae vocis oraculo" da Papa Gregorio X nel 1273. Sebbene non esista una bolla formale di canonizzazione, il suo elogio si legge ogni anno nel Martirologio Romano il 25 aprile. La storia di Santa Franca è emblematica della vitalità e della complessità della vita monastica femminile nel Medioevo, mostrando come le figure religiose potessero influenzare profondamente non solo la spiritualità ma anche le dinamiche sociali e politiche del loro tempo.

tombafranca

Un bagno di santità

Dalla figura di Franca emerge una donna profondamente innamorata di Cristo ed è quello che ha voluto mettere in evidenza don Noberini, sottolineando come la sua vita è stata un vangelo vivente. Commentando la Scrittura in cui si è ascoltata la preghiera di Gesù che ringrazia il Padre perché ha nascosto la bellezza della fede ai sapienti e ai dotti, don Maurizio ha sottolineato che non si tratta di un elogio dell’ignoranza, ma è quello che dice anche l’apostolo Paolo: “Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo”. La sapienza dunque per don Maurizio è fondata non su discorsi dotti, ma sull’amore come quello che ha vissuto santa Franca e che ancora oggi prosegue nella vita delle monache con la loro testimonianza di adesione totale a Cristo “Il Signore vuole da noi - ha affermato don Noberini - un rapporto di amore intimo, di amore personale… Uscendo da questa chiesa - ha concluso - dobbiamo andare fuori cambiati, perché abbiamo fatto un bagno di santità, proprio attraverso il ricordo di Santa Franca”.

monachesraimondo

Uomini e donne di pace

Al termine della celebrazione la badessa del convento di san Raimondo, madre Emmanuel Corradini, ha ringraziato il Signore, i sacerdoti, i diaconi e tutti i presenti con cui si è vissuto un momento di fede e fraternità. “Coraggio - ha detto - andiamo avanti, abbiamo i santi tra di noi e il Signore non farà mancare la sua grazia”.
Don Noberini ha poi evidenziato l’importanza del convento delle monache benedettine nella città che, in questi ultimi anni, è diventato molto vivo grazie alla presenza di nuove vocazioni. Sull’esempio di santa Franca, che ha portato il suo contributo per la pacificazione nella Piacenza di allora, don Maurizio ha infine impartito la benedizione affinché il Signore illumini il nostro periodo storico e ci faccia diventare uomini e donne di pace. La festa è proseguita, nello stile dell’ospitalità benedettina, sul piazzale della chiesa dove tutti i partecipanti hanno potuto gustare delle piccole delizie preparate dalle monache.

Riccardo Tonna

franca festa

Nelle foto, la messa in onore di Santa Franca al monastero delle monache benedettine nella chiesa di San Raimondo.

Pubblicato il 26 aprile 2024

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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