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Castell’Arquato, successo del Festival Illica

 premio

 

Si è svolto 9 al 12 luglio 2025, nell’incantevole cornice del borgo medioevale di Castell’Arquato (PC), il Festival Illica, rassegna musicale che rende omaggio all’illustre figura di Luigi Illica, librettista d’opera e giornalista. 

Il Festival Illica, giunto quest’anno alla 12ª edizione, è stato curato da Antonella Balestrazzi e dal direttore artistico Jacopo Brusa, con concerti, spettacoli e momenti di approfondimento.

CONCERTO 12 LUGLIO
Sabato 12 luglio 2025, in piazza Monumentale, si è tenuta l’esecuzione dell’opera, in prima esecuzione assoluta, “Pittori Fiamminghi” di Antonio Smareglia. Protagonisti l’Orchestra Filarmonica Italiana e il Coro del Festival Illica diretti dal M. Jacopo Brusa.

Il dramma lirico, in tre atti, è stato eseguito in forma di concerto. Un’opera semi sconosciuta e da molto assente dai palcoscenici. All’ascolto l’opera è risultata molto impegnativa sotto il profilo vocale ma è stata ben interpretata da Marco Miglietta (Cornill Schut), Clarissa Costanzo (Elisabetta van Thourenhoudt), Daria Masiero (Gertrud), Francesco La Gattuta (Craesbecke), Giacomo Pieracci (Frans Hals) e Giovanni Lanza (Kettel).

Al termine molti i meritati applausi.

PREMIO ILLICA
Quest’anno si è tenuta la consegna dei Premi Illica che, fin dalla sua fondazione nel 1961 dal giornalista Cesare Pecorini e dal musicologo Mario Morini, assegnano riconoscimenti ai grandi personaggi del mondo della lirica, della cultura e del giornalismo. L’appuntamento, che nel tempo si è affermato come autentica onorificenza conferita ad eccellenze della lirica, della cultura e del giornalismo colto, annovera tra i premiati Renata Tebaldi, Magda Olivero, Mirella Freni, Renata Scotto, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Ferruccio Tagliavini, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Josè Carreras, Giuseppe Giacomini, Renato Bruson, Tito Gobbi, Riccardo Muti, Tullio Serafin, Gianandrea Gavazzeni, Philippe Daverio e Marco Tutino.  

Prestigiosa la giuria che ha assegnato i premi formata da Cristina Ferrari del Teatro Municipale di Piacenza, Francesco Nardelli, Direzione Teatro Fraschini, Paolo Cantù, Sovrintendente della Fondazione “I Teatri” di Reggio Emilia, Andrea Cigni, Sovrintendente del Teatro Ponchielli di Cremona, Francesco Nardelli, Direttore Generale del Teatro Fraschini di Pavia, Ivano Rocchetta, Sindaco del Comune di Castell’Arquato, Umberto Boselli Assessore alla Cultura e Turismo,  Antonella Balestrazzi direttore del Festival, Jacopo Brusa, direttore d’orchestra e direttore artistico del Festival.

Questi i riconoscimenti dei Premi a: Premio Illica d’Oro alla Carriera Pier Luigi Pizzi, Premio Illica Michel Pertusi, Premio Illica Eleonora Buratto, Premio Illica Angelo Foletto, giornalista e critico musicale, Premio Illica Prof. Giovanni Godi, presidente Fondazione Simonetta Puccini di Torre del Lago. 

La consegna dei Premi si è tenuta sabato 12 luglio 2025, prima l’esecuzione dell’opera, in prima esecuzione assoluta, “Pittori Fiamminghi” di Antonio Smareglia.

NEI GIORNI PRIMA

Un programma molto intenso e interessante ha visto precedere il concerto di venerdì 12 luglio. Il Festival è iniziato giovedì 9 luglio con l’inaugurazione della mostra documentaria su Illica e Smareglia.

Giovedì 10 luglio, nella Piazza Monumentale, è andato in scena Madama Butterfly (in forma di concerto), con protagonisti l’orchestra Filarmonica Italiana e il Coro del Festival Illica diretti da Jacopo Brusa.

Venerdì 11 luglio, sempre in piazza Monumentale si è tenuto il concerto dell’Ensemble sax della Toscanini Academy con solista Massimo Ferraguti che ha eseguito brani iconici del repertorio musicale classico e“leggero”, da Rossini a Gershwin.

Venerdì 12 luglio nei Giardini pensili “Palazzo Vigevani”, da una conferenza – dibattito con Fabio Larovere, giornalista e critico musicale e Giovanni Vitali, casting manager del Maggio Fiorentino.

Davvero un bellissimo festival, ben organizzato, anche grazie allo Studio Pierrepi nelle persone delle signore Alessandra Canella e Federica Bressan.

Ada Papa


 

Nella foto i premiati, da sinistra, Angelo Foletto, Michele Pertusi, Pier Luigi Pizzi. Eleonora Buratto e Giovanni Godi. La consegna dei Premi si è tenuta sabato 12 luglio 2025, prima dell’esecuzione dell’opera, in prima esecuzione assoluta, “Pittori Fiamminghi” di Antonio Smareglia.

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Pubblicato il 21 luglio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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