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Con i tre organi di Santa Maria di Campagna un trionfo di suoni

Paolo Bottini Alessandro Achilli Francesco Tasini Federico Perotti

Successo in Basilica per la performance dei maestri Tasini, Achilli, Bottini e Perotti

 
Convinti applausi di apprezzamento hanno decretato il successo del concerto con i tre organi storici di Santa Maria di Campagna che si è svolto giovedì 27 nella splendida cornice della Basilica di piazzale delle Crociate, nell’ambito del programma di Celebrazioni per i 500 anni del santuario mariano, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza. Il presidente del Comitato organizzatore del plurisecolare anniversario Pietro Coppelli ha dato il benvenuto al numeroso pubblico presente e consegnato a Giuseppina Perotti, curatrice dello spettacolo, la Medaglia della Banca. Prima di dar spazio alla musica, Paolo Bottini ha illustrato - con l’ausilio di alcune diapositive - le caratteristiche degli organi, ricordando che Santa Maria di Campagna è una delle poche chiese ad averne tre perfettamente funzionanti: due Serassi (il grande, 1825-1838, e il minor del 1836, fatto restaurare dalla Banca) e uno strumento settecentesco di scuola napoletana che - sempre per interessamento del popolare Istituto di credito - venne trasferito dal Teatro Municipale al santuario di piazzale delle Crociate.

Il concerto è stato aperto dal maestro Francesco Tasini (uno dei maggiori studiosi di musica barocca e risorgimentale), che ha eseguito al Serassi minor musiche di Alessandro Scarlatti. L’organista ferrarese conosce bene questo strumento, dallo stesso definito «incantevole», tanto che alcuni brani inseriti nella sua “Opera omnia Scarlatti” (una serie di sette Cd) sono stati suonati proprio con il Serassi minor piacentino.

Lo spettacolo è proseguito con gli organisti Alessandro Achilli, Paolo Bottini e Federico Perotti che hanno suonato musiche di Mozart, Clementi e padre Davide da Bergamo. Fu proprio il giovane organista bergamasco Felice Moretti (questo il suo vero nome) a progettare nel 1825 il grande Serassi, uno strumento che offre una varietà di suoni veramente incredibile. Padre Davide è stato il maggior organista e compositore di musica per organo del periodo risorgimentale. A 17 anni, nel 1818, entrò nell’Ordine francescano e fu assegnato a Santa Maria di Campagna. In 45 anni compose duemila pezzi per organo e 500 brani vocali. Un tesoro custodito negli archivi della Basilica.

Nella foto di Mauro Del Papa, da sinsitra Paolo Bottoni, Alessandro Achilli, Francesco Tasini e Federico Perotti

Pubblicato il 28 ottobre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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