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Il premio «Cassiodoro il Grande 2020» al vescovo mons. Adriano Cevolotto

cevolotto

Si terrà venerdì 21 e sabato 22 ottobre, tra Bobbio e Piacenza, la premiazione del “Cassiodoro il Grande - 2022”, prestigioso riconoscimento - sostenuto dalla Banca di Piacenza - giunto ormai alla tredicesima edizione, che viene assegnato a persone la cui storia abbia una particolare attinenza, sotto il profilo politico e spirituale, con Cassiodoro (485-580) che fu, politico, letterato, diplomatico, monaco e storico romano. In questa edizione, il convegno che accompagna il Premio avrà come filo conduttore le convergenze tra lo studioso calabrese e il monaco Colombano nato in Irlanda nel 543 e morto a Bobbio nel 615, due uomini capaci di alimentare le radici cristiane dell’Europa.

Il 21 appuntamento a Bobbio

Nella sala Philippe Daverio, sita all’interno del palazzo Comunale di Bobbio, alle 10 di venerdì 21 ottobre e nel Salone degli Affreschi del Palazzo Vescovile di Piacenza alle 10 di sabato 22 ottobre, si alterneranno per affrontare i poliedrici aspetti che emergono dalle esperienze spirituali e culturali di Cassiodoro e Colombano: mons. Aldo Maggi, vicario episcopale di Bobbio; il prof. Alessandro Ghisalberti dell’Università Cattolica di Milano; don Mariano Dell’Omo bibliotecario di Montecassino; il prof. Fabio Troncarelli dell’Università della Tuscia di Viterbo; il prof. Cosimo Griffo, architetto; il prof. Giuseppe Bertoni dell’Università Cattolica di Piacenza, il vicedirettore del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi, il prof. Gabriele Archetti dell’Università Cattolica di Milano, e Mons. Massimo Cardamone, postulatore della causa di beatificazione di Cassiodoro.
La sessione mattutina di venerdì sarà presieduta da don Mario Poggi, parroco della chiesa abbaziale di san Colombano; mentre mons. Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio, presiederà sia la sessione pomeridiana e quella mattutina di sabato.
Alle 16.30 di venerdì 21 ottobre nella chiesa abbaziale di San Colombano saranno premiati come soci onorari dell’Associazione Cassiodoro il Grande: il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali, l’imprenditore Marco Labirio, la concertatrice Maddalena Scagnelli, la scrittrice Eliana Ferioli e il Vicario episcopale di Bobbio Mons. Aldo Maggi.
Riceveranno la targa “Amicizia” Cassiodoro: Mons. Adriano Cevolotto, abate di Bobbio; il giornalista Philippe Daverio (alla memoria) che sarà commemorato dal vicedirettore del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi; e Mauro Steffenini, presidente Associazione Amici di San Colombano per l’Europa.

Il 22 trasferimento al PalabancaEventi

Alle 17 di sabato 22 ottobre nel Salone dei depositanti al PalabancaEventi di via Mazzini a Piacenza, alla presenza del presidente esecutivo della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani, verrà consegnato il Premio “Cassiodoro il Grande - 2022” al vescovo di Piacenza-Bobbio Adriano Cevolotto; a Giangiacomo Schiavi; al notaio Giovanna Covati; al pittore Salvatore Mammoliti; al prof. Fabio Troncarelli. Riceveranno la targa “Amicizia” Cassiodoro: l’Orchestra giovanile di Laureana di Borrello e la facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza (riceve targa e borse di studio il preside Marco Trevisan).

Nella foto, il vescovo mons. Adriano Cevolotto (foto Pagani).

Pubblicato il 18 ottobre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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