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Il Conservatorio su Sky Classica. Il concerto sarà trasmesso il 13 alle 21.15

trepsidi

L’approdo dell’Orchestra Sinfonica "Antonino Votto" del Conservatorio di Piacenza – Città Verdiana su Sky Classica rappresenta un passaggio cruciale per il Conservatorio Nicolini, segnando una nuova fase di apertura verso produzioni audiovisive di alta qualità, capaci di valorizzare il lavoro degli studenti e dei docenti in un contesto di respiro nazionale.
Protagonista di questa trasformazione è il regista, nonché docente di clarinetto, Pietro Tagliaferri, la cui solida esperienza artistica e l’approccio innovativo alla regìa musicale stanno contribuendo a ridefinire il modo in cui la musica classica viene raccontata attraverso le immagini.
Il concerto sarà trasmesso in alta definizione domenica 13 luglio alle ore 21.15 su Sky Classica e offrirà al pubblico un’occasione unica per rivivere l’emozionante serata registrata lo scorso febbraio, in occasione della cerimonia di conferimento della laurea honoris causa al maestro Donato Renzetti.
Il programma prevede due pagine sinfoniche di grande fascino: l’Ouverture in Si minore Le Ebridi, op. 26, nota anche come La grotta di Fingal, composta da Felix Mendelssohn nel 1830 e ispirata ai paesaggi marini delle isole scozzesi, e l’Ouverture Egmont, op. 84, di Ludwig van Beethoven, scritta nel 1810 come musica di scena per l’omonima tragedia di Goethe. Due capolavori orchestrali, carichi di suggestioni drammatiche e poetiche, che ben rappresentano l’intensità interpretativa e la qualità musicale raggiunta dall’orchestra del Nicolini, oggi protagonista di una nuova stagione di visibilità e di crescita.

In occasione della presentazione dell'evento si è tenuta, mercoledì 9 luglio, una conferenza stampa in Conservatorio, alla presenza del regista Pietro Tagliaferri, del presidente Massimo Trespidi e del direttore Roberto Solci, che hanno sottolineato l’importanza strategica dell’iniziativa e il valore formativo e artistico che essa rappresenta per l’istituzione. Il contributo di Tagliaferri alle produzioni video del Conservatorio Nicolini rappresenta un unicum nel panorama nazionale. Forte di un’esperienza decennale come regista dei concerti del Teatro alla Scala e di un passato da consulente musicale a Mediaset, ha introdotto al Conservatorio un approccio professionale e innovativo alla regia musicale, basato su un montaggio attento alla partitura e su una costruzione visiva ricca e dinamica.

orchestra

A differenza della regia in diretta adottata alla Scala (che si può vedere nei concerti della Filarmonica duella Scala presenti sulla piattaforma lascala.tv), i progetti del Nicolini prevedono un lavoro di post-produzione con fotocamere e, in alcuni casi, il coinvolgimento di operatori professionisti, per restituire al meglio la complessità espressiva delle esecuzioni. La sua formazione, interamente maturata sul campo, lo ha portato negli anni a realizzare più di 100 video, trasmessi in Italia e nel mondo e oggi a sognare di realizzare  nel nostro Conservatorio l’attivazione di un corso dedicato alla regia musicale, con l’obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni un sapere raro e prezioso.

Sul canale YouTube del Conservatorio sono già presenti alcuni video della Rassegna Allegro con brio 2025 ed in particolare quello del concerto dell'orchestra di fiati del Nicolini, diretta da Daniele Balleello, registrato a maggio ai Teatini, mentre prossimamente  verranno pubblicati sulla piattaforma digitale del progetto Casta Diva di internazionalizzazione che coinvolge 12 Istituzioni Afam e l’università La Sapienza di Roma, i due spettacoli “Mad for Opera” e il Dittico di Lauro Rossi.

Pubblicato l'11 luglio 2025

Nelle foto: dall'alto, Pietro Tagliaferri, Massimo Trespidi e Roberto Solci e l'orchestra in una sua esibizione.

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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