Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Massini racconta la vita di Trump “in dieci minuti”, applausi per il monologo a Xnl

massini

La vita di Donald J. Trump in dieci minuti. È la somma di tutti gli attimi decisivi per la sua scalata verso il successo. Stefano Massini ne ha fatto un libro, “Donald”, uscito poche settimane fa per Einaudi. L’ha presentato mercoledì sera, 28 maggio, nel salone di Xnl Piacenza, sotto forma di monologo teatrale. Davanti a un pubblico nutrito, la serata si è aperta con i saluti di Mario Magnelli, vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, e Paola Pedrazzini, direttrice artistica del Festival di teatro antico di Veleia, che torna a partire dal 21 giugno in un’edizione che per la prima volta coinvolge anche i borghi di Vigoleno e Castell’Arquato. Lo stesso Massini sarà ospite il 22 luglio con “Il corrotto”.

Da Golden Baby a Golden Man

È la storia di un uomo che ha conosciuto i contorni del potere per poi aggirarli. Nato biondo e perciò soprannominato Golden Baby, negli anni è diventato un Golden Boy a caccia di successo e di donne, con la presunzione costante di essere qualcuno anche se, almeno all’inizio, non era nessuno. Litigò con l’allenatore della squadra di baseball, di cui era capitano, che osava dargli ordini, snobbava l’università, gli stava stretta la valigetta con la scritta “Elizabeth Trump and son”, il nome dell’azienda di sua nonna, e perciò se ne fece una sua, facendo credere a tutti di raggiungerla in Cadillac. Sul biglietto scrisse che si trovava all’ultimo piano di un importante palazzo a due passi da Wall Street. “Non era vero, ma bastava che gli altri lo credessero”.

La Trump Tower

La narrazione prosegue per flash, attimi. Come la luce del lampione di Cincinnati che si accese “alle 18.46” e d’un tratto spazzò via i dilemmi di un Donald sommerso – figuratamente – da tutti quei biglietti da visita che aveva fatto stampare e che lo identificavano come “immobiliarista”. In Ohio ce l’aveva mandato suo padre per gestire milleduecento trilocali, ma lui non voleva quello. Voleva trasformare quel posto fatiscente in una città lussuosa. Poi vennero i flash dei fotografi che lo immortalavano mentre tagliava il nastro della Trump Tower, al 725 della Fifth Avenue, insieme alla sua “Golden Wife” Ivana. Una torre alta 202 metri, più di quanto la legge permettesse per una torre privata, e perciò, con un escamotage proposto dall’avvocato e amico Roy Cohn, Trump fece scrivere in basso “Open to the public”, aperta al pubblico. E lui così poteva dominare New York da un’altezza che nessun altro poteva permettersi.

pubb27

Il lusso non si nega a nessuno

Infine, il gioco d’azzardo, perché tutti dovevano sentirsi dei futuri milionari. Ne riempì le strade, perché il lusso non si poteva negare a nessuno. Quello che Trump vendeva alla gente non era più una casa, un trilocale o chissà cosa, “a quelle formiche lui dava la felicità”. Oggi Donald J. Trump è presidente degli Stati Uniti per la seconda volta, ma la narrazione del monologo si interrompe, tra gli applausi, prima del suo ingresso in politica.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 31 maggio 2025

Nelle foto, Stefano massini e il pubblico in sala.

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente