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Artisti da tutto il mondo in arrivo a Piacenza per il Concorso Internazionale San Colombano

 gruppo san colombano

Si svolgerà a Piacenza dal 23 al 26 ottobre l’ottava edizione del Concorso Internazionale San Colombano. Ideato e organizzato dall’Associazione DeA Donne e Arte, il contest, dal 2018, porta a Piacenza artisti da tutto il mondo. A questa edizione si sono iscritti 130 giovani talenti, tra cantanti e compositori, provenienti da 25 nazioni diverse. Le sezioni artistiche nelle quali si misureranno i partecipanti sono tre anche quest’anno: Canto lirico, Musica sacra e Compositori, con premi in denaro e occasioni professionali. Tre, come le sezioni, le giurie guidate dai presidenti: Roberto Servile, baritono, direttore artistico di Sarzana Lirica e di La Spezia per la Musica lirica; Giovanni Columbro direttore d’orchestra, docente del Dipartimento di Musica antica del Conservatorio di Milano, per la Sacra; per la sezione Composizione sarà invece Gabrio Taglietti, compositore, a fare da presidente. Il Concorso, curato dalla direttrice artistica Giovanna Beretta, è apprezzato anche per la serietà, per la qualità della proposta e per l’opportunità offerta agli artisti di farsi conoscere, attraverso esibizioni pubbliche.
Due i concerti finali, in occasione dell’edizione 2025: sabato 25 ottobre alle 21.00, presso l’Auditorium di Piacenza e Vigevano, Concerto lirico dei cantanti finalisti e premiazione domenica 26 ottobre alle 21.00 presso la Cattedrale di Piacenza, Concerto di musica sacra dei cantanti finalisti e premiazione anche dei vincitori della sezione Composizione.

Entrambi gli eventi saranno ad ingresso libero e gratuito, così come quelli che verranno proposti nei mesi successivi al Concorso, come naturale estensione dell’esperienza artistica appena svolta, vetrina e occasione già professionale per gli artisti che si saranno distinti. Realizzata con il contributo della Regione Emilia Romagna, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Camera di Commercio dell’Emilia, la manifestazione curata da DeA Donne e Arte resta il cuore pulsante di un progetto più articolato che punta ad offrire occasioni ed opportunità vere a giovani artisti. Dedicato al monaco missionario irlandese noto per aver fondato monasteri e chiese in tutta Europa, il Concorso si è ritagliato uno spazio di tutto rispetto nel panorama della musica lirica/colta internazionale, confermandosi anche volano significativo per la crescita turistica e culturale della città di Piacenza. Un contributo per la valorizzazione del territorio, con format non usuali, manifestazioni ed eventi originali per avvicinare alla musica e in generale alla cultura un target sempre più ampio e diversificato.

Nella foto, Mario Magnelli, vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano;Maria Grazia Sabato, consigliera generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano;Giovanna Beretta, direttrice artistica del Concorso;Roberto Codazzi, direttore artistico del Museo del Violino di Cremona;Gabrio Taglietti, compositore,Giovanni Battista Columbro,presidente sezione Musica sacra e specialista di musica barocca;Camillo Mozzoni, direttore d’orchestra.

Pubblicato il 20 ottobre 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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