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Tiziano Treu in Cattolica: «sperare l'insperabile»

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“Il mio consiglio è di leggere il libro di Papa Francesco sulla speranza”: cosi ha detto Tiziano Treu, professore ed ex Ministro del Lavoro, alla Cattolica di Piacenza, il 6 maggio, nell’evento "Sperare l’insperabile (ER. 18): economisti e giuristi in dialogo", organizzato dalla Facoltà di Economia e Giurisprudenza.

Il lascito morale di papa Francesco

Questa iniziativa è stata, oltre che un'opportunità di dialogo accademico, una celebrazione del lascito morale di Papa Francesco, che ha sempre sostenuto l'importanza della speranza come forza attiva nel costruire un futuro migliore.
Il preside di Facoltà, Marco Allena, ha spiegato l'ispirazione dietro il titolo dell'evento, richiamando l'esortazione di Eraclito: «Se non speri l’insperato, non lo troverai, poiché è inaccessibile e impraticabile». Questa citazione, che sottolinea la necessità di avere audacia e visione, è stata il tema centrale nell'incontro.
Oltre a Tiziano Treu erano presenti altri importanti relatori tra cui Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, Gabriele Fava, Presidente INPS, Christophe Rabatel, CEO di Carrefour Italia,Vincenzo Carbone, Direttore Centrale dell'Agenzia delle Entrate, Jean Marie Del Bo, Vicedirettore del Sole 24Ore, Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, Ivana Pais e Claudia Mazzuccato, docenti dell'Università Cattolica.

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Guardare avanti

Tiziano Treu, nel suo intervento dopo aver sottolineato l'importanza della speranza, richiamando il libro di Papa Francesco, ha evidenziato che in tempi difficili come questi, è fondamentale investire nell'istruzione e nell'educazione dei giovani, per nutrire non solo la mente, ma anche l'anima. Treu ha lamentato la situazione dei giovani nel mondo del lavoro, con un quarto di loro disoccupati e penalizzati da discriminazioni salariali rispetto agli anziani. Il professore poi ha esortato gli insegnanti a guardare avanti e ad essere orientatori, guidando gli studenti verso il futuro e creando collegamenti con le imprese, mettendo in risalto l'importanza di un approccio positivo nell'affrontare le sfide odierne.

La giornata si è conclusa con l'intervento del Pro Rettore Vicario dell’Università Cattolica, Anna Maria Fellegara, che ha tirato le fila della discussione, invitando tutti i partecipanti a riflettere sull'importanza della speranza nel contesto attuale e futuro.

Riccardo Tonna

Nelle foto, l'incontro in Cattolica con Tiziano Treu.

Pubblicato il 7 maggio 2025

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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