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Novara: educare i figli adolescenti e trovare la giusta distanza per farli crescere

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“L’adolescenza non è la coda dell’infanzia, ma l’inizio dell’età adulta”: sono le parole di Daniele Novara, uno dei più noti pedagogisti italiani, ospitato il 26 marzo nel salone dell’oratorio San Vittore della Besurica a Piacenza. L’incontro, organizzato dal Centro Culturale “Incontriamoci”, si è incentrato sulla presentazione della sua ultima pubblicazione, "Mollami! Educare i figli adolescenti e trovare la giusta distanza per farli crescere". L'evento ha visto la partecipazione di un folto pubblico composto da educatori, genitori e molti adolescenti desiderosi di approfondire i temi educativi.


Epoca del “fai da te”

“L’adolescenza - ha affermato Novara - non è un argomento in cui tutti pensano di avere una risposta, ma presenta una evoluzione della società… Siamo però in questa epoca l’epoca del “fai da te”, un’epoca narcisistica. In questa logica il figlio resta nella pancia della mamma fino a 12 - 13 anni. Gli adolescenti - ha aggiunto il pedagogista - vogliono però schiodarsi dal nido materno. Madre è l’unico nome che ha una scadenza, una mamma deve essere orgogliosa del figlio che cresce, l’adolescenza è l’inizio dell’età adulta, non è la coda dell’infanzia…”

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Lasciar andare

Novara nel suo dialogo con educatori e genitori ha messo quindi bene in luce una questione centrale: il delicato equilibrio tra il supporto degli adulti e l’autonomia dei ragazzi durante la fase adolescenziale. Attraverso un linguaggio diretto e coinvolgente, ha esplorato come gli adolescenti necessitino di spazi di libertà per svilupparsi e affacciarsi al mondo. Il libro "Mollami!" nasce dall’esperienza dell’autore nel campo dell’educazione e riflette sulla necessità di “lasciar andare” i propri figli, offrendo loro la possibilità di sperimentare, sbagliare e imparare. Novara ha spiegato che l'obiettivo non è quello di abbandonare i ragazzi a sé stessi, ma piuttosto di costruire con loro relazioni fondate sulla fiducia e sul rispetto reciproco.
Nella serata alla Besurica, i presenti hanno avuto l'opportunità di porre domande e condividere le loro esperienze personali. È emerso chiaramente che molti genitori ed educatori si sentono spesso sopraffatti dalla complessità di gestire i cambiamenti comportamentali ed emotivi degli adolescenti. Novara ha fornito strumenti pratici e suggerimenti utili per affrontare queste sfide, invitando gli adulti a riflettere sul loro ruolo e sull’importanza di una comunicazione aperta e sincera con i giovani.

Giusta distanza

Un tema ricorrente nella serata è stato quello della "giusta distanza"; un concetto che implica la necessità di trovare un equilibrio tra protezione e libertà. Novara ha sottolineato come questo approccio possa contribuire a promuovere la crescita personale degli adolescenti, aiutandoli a diventare individui autonomi e responsabili. Grazie alla competenza e alla sensibilità di Daniele Novara, i presenti sono tornati a casa con nuovi stimoli e strumenti per affrontare il complesso viaggio dell’educazione degli adolescenti, consapevoli della necessità di trovare quel delicato equilibrio tra vicinanza e libertà.

Riccardo Tonna

Nelle foto, l'incontro con il pedagogista Daniele Novara alla Besurica.

Pubblicato il 27 marzo 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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