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Un viaggio spaziale e temporale nella Piacenza del ‘500

La mappa Bolzoni digitalizzata

Grande interesse al PalabancaEventi per la presentazione del progetto multimediale sostenuto da Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano, sempre in prima linea nella promozione della conoscenza del patrimonio storico e artistico cittadino. Dopo il saluto portato dal presidente della Banca Giuseppe Nenna, Valeria Poli ha ricordato lo stretto legame dell’Istituto di credito di via Mazzini con la valorizzazione della famiglia Bolzoni - Ponzonis nella grafia latina -, tecnici e cartografi a partire da Alessandro, al quale la Banca ha dedicato un incontro di studi nel 2006 coordinato proprio dalla stessa prof. Poli, passando poi all’edizione della descrizione della Diocesi curata da Stefano Pronti.
In occasione degli studi compiuti per le celebrazioni dei 500 anni della Basilica di Santa Maria di Campagna, la Banca di Piacenza ha commissionato un’indagine sistematica della documentazione iconografica di Paolo Bolzoni. Di particolare interesse sono risultate, grazie alla digitalizzazione di Marco Stucchi, due fonti iconografiche realizzate dal cartografo. Le due opere, sconosciute al grande pubblico, sono state realizzate nel 1570: la mappa prospettico planimetrica verrà incisa nel 1571; mentre la prospettiva sarà affrescata nel Palazzo Farnese di Caprarola nel 1573.

L’incontro in Sala Panini ha visto in dialogo le differenti professionalità della prof. Poli e del dott. Stucchi che, grazie alla disponibilità di Franco Spaggiari - il quale ha messo a disposizione l’incisione conservata presso il Castello di San Pietro in Cerro - hanno ricostruito le tappe di indagine condotte sulla mappa alla base del progetto multimediale. La mappa è stata analizzata a partire dalla identificazione delle 118 “cose notevoli” inserite nella legenda a fianco, per passare poi alla identificazione di alcuni edifici oggi di particolare interesse (Palazzo Galli, Palazzo Mandelli, Palazzo Rota Pisaroni, Palazzo Scotti da Vigoleno), identificandone lo stato precedente agli interventi che ci hanno consegnato l’immagine attuale. Per semplicità di consultazione per il grande pubblico sono stati identificati differenti livelli di indagine, caratterizzati da una breve premessa, che permettono di consultare agevolmente le schede storiche di ogni edificio. Si tratta del sistema fortificato che, grazie a precedenti studi, permette di datare ogni tratto delle fortificazioni indicandone anche lo stato di conservazione attuale. Passando poi alle strade e ai palazzi, la mappa testimonia l’organizzazione degli isolati, non ancora saturati dalla edificazione recente, ma attraversati da percorsi viari e organizzati in spazi a orti e giardini che caratterizzano anche la zona interna delle mura. Bolzoni rileva anche i canali principali della rete idrica che percorre a cielo aperto la città fino al XIX secolo: la Fodesta a nord e la Beverora a sud attraversata dai ponti. Di grande interesse anche il livello dell’architettura religiosa che permette di documentare il ricco patrimonio scomparso o ampiamente modificato.

Valeria Poli e Marco Stucchi

Nella foto,Valeria Poli e Marco Stucchi.

All’esterno delle mura riporta anche le colonne della tagliata, lo spazio inedificato di rispetto delle fortificazioni, e i due insediamenti di Sant’Antonio e San Lazzaro, che entreranno a far parte dell’attuale territorio comunale solo nel 1923. In un era più digitale, per favorire la fruizione della mappa ad pubblico sempre di più connesso a qualsiasi dispositivo fisso o mobile, Marco Stucchi ha realizzato il progetto multimediale che consente di osservare la mappa, in altissima definizione, in base al livelli di indagine selezionato. Le icone di diverso colore consentono al visitatore di identificare graficamente il punto di interesse e selezionando il medesimo appare una specifica scheda di dettaglio. Di particolare interesse, nel livello dedicato all’architettura religiosa, è la possibilità - grazie alla piattaforma informatica realizzata appositamente per questo progetto - di selezionare gli edifici ancora oggi esistenti oppure quelli scomparsi, con un semplice click o tocco sullo schermo. Ancora una volta una proficua collaborazione tra Valeria Poli e Marco Stucchi ha consentito di coniugare conoscenze e alte professionalità tra loro apparentemente distanti, ma che convergono in modo brillante nel valorizzare il patrimonio artistico della città di Piacenza. La conoscenza della nobilissima città del 1571 diviene, quindi, una occasione per riflettere sui tempi e modi della trasformazione della città contemporanea offerta non solo agli studiosi, ma anche al grande pubblico attraverso la pubblicazione online nei portali della Banca di Piacenza, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di Marco Stucchi e del Castello di San Pietro in Cerro.

L’incontro è stato chiuso con l’ascolto di un podcast rivolto alle nuove generazioni che racconta il progetto multimediale in 120 secondi.

Nella foto, la mappa Bolzoni digitalizzata.

Pubblicato il 24 aprile 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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