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Alla Passerini si presenta «Storia di μ - Lorenzino don Milani». L'autore Melloni in dialogo con Pierluigi Bersani e Fabio Milana

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Venerdì 1° marzo, alle 17.30, il salone monumentale della Biblioteca Passerini Landi ospiterà la presentazione del libro"Storia di μ -Lorenzino don Milani" di Alberto Melloni,ordinario di Storia del Cristianesimoalle Università di Bologna e Modena-Reggio Emilia, titolare della Cattedra Unesco in Pluralismo religioso e Pace della Sapienza di Roma, firma del “Corriere della Sera” e di Rai Storia. In dialogo con l'autore, Pierluigi Bersani e Fabio Milana.

In “Storia di μ”, edito da Marietti1820, Alberto Melloni racconta don Milani sottolineandone l’estraneità di dagli ambienti in cui si trovò a vivere, da quello alto borghese e colto in cui nacque, a quello della Chiesa che scelse come sua casa e che finì per accanirsi contro di lui. Melloni parla di “un’esistenza ardente e violata”, di un prete insieme spaventosamente normale e singolare. L’incontro fondamentale per don Milani è quello con don Bensi: da lì, abbandonando il desiderio di fare il pittore, scopre la sua vera vocazione ed entra in seminario. A San Donato di Calenzano prima e a Barbiana dopo, don Milani concepisce il suo progetto di scuola come riscatto per i figli dei contadini e persegue la sua missione fino all’ultimo respiro.

Il libro è una biografia – uscita nel 2023, in occasione del centenario della nascita di don Milani – corredata da alcune delle più belle foto dall’archivio della sua famiglia, da alcuni scatti di un giovanissimo Oliviero Toscani in visita a Barbiana e dai versi di Fabrizio De André.
Non per farne la biografia critica che ancora manca –sottolinea l'autore, direttore della collana editoriale dedicata all'opera omnia di don Milani dai Meridiani Mondadori nel 2017, recensita anche da papa Francesco – maper sfogliare la vita e le immagini di una vita: un invitatorio alla lettura della sua parola, della sua figura, senza attualizzazioni superficiali, lasciando tutta la distanza fra quel presente, altro dal nostro, che era il suo”.

Pubblicato il 27 febbraio 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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